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“Quinto. Quello nato sotto il banco” racconta attraverso i ricordi di uno “storico” venditore ambulante della città di Parma, la storia e lo sviluppo del Mercato ambulante italiano dal dopoguerra ad oggi. La figura di Roberto Quintavalla, detto Quinto, ricordato dai più anziani come “quello nato sotto il banco”, nato nel 1947 e proveniente da un’intera famiglia di mercanti, ci guida alla scoperta di un mondo affascinante e malinconico fatto di tempi, persone e gesti assolutamente unici, ma che ha cambiato ormai il suo aspetto inesorabilmente: il mercato ambulante. Il documentario si propone di offrire uno sguardo da dietro le quinte su uno dei mestieri più antichi ed affascinanti di sempre, mai raccontato approfonditamente. La storia di Roberto Quintavalla, mercante ambulante che ha speso tutta la sua vita “dietro il banco” ed ancora oggi in attività, sarà raccontata interamente dalla sua prospettiva e ripercorrerà gli eventi principali della sua esistenza di venditore e di uomo. A fare da sfondo al racconto scorrerà la storia italiana dal dopoguerra ad oggi e lo sviluppo del Mercato di piazza fino all’attuale pandemia Covid-19.
(...) Fare questo mestiere è prima di tutto uno stile di vita. Tu “sei” un venditore ambulante, non “fai” il venditore ambulante.Non è un mestiere come gli altri. E’ dentro di te...Stare all’aria aperta, andare di città in città, svegliarsi presto al mattino, stare tutto il giorno a contatto con le persone.Questa è la vita del mercato di piazza. Questa è la vita degli ambulanti (...)Roberto "QUINTO" QuintavallaNel 2018, ho partecipato ad una conferenza a Roma di Confesercenti e ANVA (Associazione Nazionale Venditori Ambulanti). Il mio lavoro consisteva nel leggere alcuni scritti alla platea. Poi ad un certo punto, mi viene chiesto di leggere una lettera sopraggiunta proprio in quel momento. La lettera raccontava il mercato ambulante, un mondo che avevo sempre vissuto da cliente come tanti, che aveva sempre fatto parte di me, della mia vita e che credevo di conoscere. Però più andavo avanti con la lettura e più mi rendevo conto in realtà, che di quel mondo non sapevo niente.
Quel mondo lo avevo sempre osservato, ma superficialmente. In quel momento ho capito che il mercato ambulante non era solo commercio. C'è molto di più: c’è vita, c'è tradizione, c’è storia... c’è qualcosa da raccontare.
Quella lettera era stata scritta da un venditore ambulante, Roberto Quintavalla, detto “Quinto” da tutti conosciuto come “quello nato sotto il banco” una vera e propria istituzione nell’ambiente e memoria storica di quel mondo. Assieme al mio socio Carlo Fineschi, l'ho voluto subito conoscere.
Fin dal primo incontro con lui, abbiamo, da subito, sentito l’esigenza di dare voce alla storia dei venditori e del mercato ambulante, attraverso i sui racconti e i suoi ricordi. Per questo abbiamo deciso di realizzare un film documentario.
Uno sguardo da dietro le quinte su uno dei mestieri più antichi ed affascinanti di sempre, un mondo fatto di tempi, persone e gesti assolutamente unici e che prova a resistere nonostante la concorrenza spietata dei centri commerciali e delle vendite online e nonostante il disastro provocato dalla pandemia.
I racconti di “Quinto” ti fanno capire che il mercato è come una specie di rito.
Nelle sue parole e nella sua presenza c’è sempre qualcosa di onirico. Il suo volto sembra appartenere ad un altro tempo ed il suo aspetto ricorda i film a pellicola oppure gli oggetti antichi ricoperti dalla patina del tempo e della vita. Con il documentario vogliamo che lo spettatore venga trasportato in un mondo che tutti quanti abbiamo vissuto, ma che conosciamo soltanto in apparenza: svegliarsi all’alba, caricare il furgone o il carretto, come si faceva nei tempi passati, cambiare ogni giorno piazza, incontrare persone sempre diverse, riuscire a vendere con la sola arte dell’incanto. Una vita simile a quella degli attori di giro. Il documentario non a caso inizia con una frase simbolo in dialetto parmense, detta da Angiolina, nonna di Quinto, leggendaria figura del mercato ambulante di Parma:
“Arcardot ch’atsi in teator” (Ricordati che sei in teatro).
Il documentario si svilupperà proprio sull’analogia mercato/teatro con il tentativo di far rivivere l’atmosfera del Mercato inteso come vero e proprio “spettacolo di strada”. Il documentario sarà un viaggio raccontato con diverse tipologie di linguaggio filmico.
Roberto ha trascorso letteralmente tutta la sua vita nei mercati: quando è nato, pochi si potevano permettere gli asili nido e allora i suoi genitori lo mettevano in una cesta di corda che tenevano sotto il banco di famiglia. Nei ricordi dei più anziani Roberto è ancora oggi “quello nato sotto il banco”. Roberto Quintavalla proviene da un’antica famiglia di ambulanti. Sua nonna Angiolina, storica venditrice parmigiana, esercitava il commercio ambulante ancora prima della prima legge sull’ambulantato del 1934, grazie alla quale riuscì a diventare titolare di una delle prime licenze rilasciate dal comune di Parma. Tra i venditori ambulanti di tutta Italia, Quinto è diventato quasi una leggenda. E’ uno dei pochi che ancora oggi parla il “gergo”, la lingua “segreta” che solo gli ambulanti di piazza parlavano, ed è ancora uno dei pochi che può raccontarci l’evoluzione del mercato e dell’Italia, dal dopoguerra ad oggi.
“Roberto Quintavalla è un vero e proprio monumento alla nostra Città” (Dott. Casa Cristiano, Assessore alle Attività Produttive, Agricoltura, Commercio, Turismo, Sicurezza Urbana, Centro Storico, Relazioni Internazionali e progetto UNESCO del Comune di Parma).
Il progetto ha già ottenuto il patrocinio di ANVA e Confesercenti e, essendo stato pensato fin dall’inizio come progetto di forte impatto territoriale e socio-culturale ed essendo girato interamente nella città di Parma, della quale racconta lo sviluppo attraverso la storia del mercato, il documentario ha altresì ottenuto il sostegno e patrocinio del Comune di Parma. Grazie alla collaborazione di ANVA, CONFESERCENTI e del COMUNE DI PARMA è stata pensata l’organizzazione di un evento lancio con la proiezione del film in prima assoluta, presso il Teatro Regio di Parma.
In tutto il mondo il mercato ambulante ha rappresentato per secoli il punto d’incontro della vita delle città e in Italia ha costituito per decenni il terzo del totale delle attività del commercio nazionale. L’argomento trattato nel documentario è perciò un tema caro alla maggior parte degli spettatori che, dagli anni del dopoguerra ad oggi, hanno vissuto il mercato di piazza.
Il documentario sarà un viaggio trasversale raccontato con diverse tipologie di linguaggio, fruibile per qualsiasi tipo di pubblico e con un impostazione filmica totalmente cinematografica. Al fine di ricostruire le scene di vita passata del protagonista e dar visione ai suoi pensieri e alle sue emozioni, è stato pensato un linguaggio di animazione grafica 2D "frame by frame" realizzata interamente a mano come se il protagonista stesso, attraverso le sue parole, disegnasse i suoi ricordi come in un dipinto in movimento. L’atmosfera che verrà creata sarà un contrasto continuo fra immagini oniriche, come se il protagonista cercasse ancora le memorie sbiadite del passato, e le riprese “crude” di vita quotidiana. Le immagini di repertorio saranno inserite nel racconto come portali di accesso attraverso i quali la MdP potrà accedere per poi dissolversi lasciando lo spettatore immerso nella storia italiana e in quella del Mercato ambulante.
Un taglio stilistico importante verrà dato da un’attento studio della fotografia. L’intento è quello di ottenere una qualità visiva che risulti delicata, sensibile, profonda e suggestiva. Per questo abbiamo deciso di unire l’utilizzo della luce naturale per gli esterni e di luce calda per gli interni.
Il progetto è stato scritto e sarà diretto e girato con Carlo Fineschi. La nostra collaborazione nasce nel 2009 in ambito teatrale e prosegue negli anni con costanza spaziando dal teatro al cinema e documentari.
DAVIDE BARDI: Davide, attore, doppiatore, regista, storyteller professionista e musicista, ho dedicato la mia intera carriera al racconto di storie in teatro, cinema e televisione e sotto qualsiasi forma artistica. Artista trilingue (italiano, francese, inglese) poliedrico e versatile, sono attivo sulla scena italiana e internazionale dal 2009. Ho conseguito nel 2009 la laurea B.A. in Performing Arts (Recitazione, Sceneggiatura e Regia) presso la Link Campus di Roma con votazione 110/110 e lode e mi sono diplomato in recitazione presso l’Accademia Europea d’Arte Drammatica - Link Academy a Roma e presso la LAMDA (London Academy of Music and Dramatic Art). Ho studiato nel corso della mia formazione con il maestro russo Anatolj Vasil’ev, con il maestro Giorgio Albertazzi, Eugenio Barba dell’Odin Teatret, Alessio Bergamo, Ennio Coltorti e frequentato una stagione di corsi presso l’Accademia d’Arte Drammatica di Riga in Lettonia. Dal 2009 lavora in teatro e in televisione sia come regista che come attore e doppiatore. Dal 2010 sono direttore artistico della Compagnia di Storytelling Raccontamiunastoria, del Festival Internazionale di Storytelling di Roma e Bolzano e del festival “Tales on the Island” di Sharjah (Emirati Arabi Uniti), presidente della FIST (Federazione Italiana per lo Storytelling) e membro del Comitato Esecutivo del FEST (Federation for European Storytelling), la più importante organizzazione europea per lo Storytelling. Nel 2019 sono stato insegnante di Storytelling presso l’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma.
CARLO FINESCHI: Regista, attore e autore di cinema e teatro. Ho studiato e mi è diplomato come filmaker negli Stati Uniti al Maine Workshops di Rockport Maine (USA) nel 2006. Come regista di audiovisivo ho diretto documentari, cortometraggi e webseries, alcuni presentati in importanti festival come “Documenta Madrid” e altri vincitori di premi come il Sergio Leone Day.Come regista di teatro ho realizzato spettacoli sia in Italia che all’estero in luoghi prestigiosi come Festival di Edimburgo, Teatro Eliseo (Roma), Teatro Olimpico (Roma),Teatro India (Roma), Piccolo Teatro di Milano, al Burg Theater di Vienna, Essen in Germania, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Roma Europa Festival, Museo MAXXI. Nel 2015 è stata scritta una tesi di laurea dal titolo "Carlo Fineschi- indagine su un regista surreale e concreto" discussa e depositata presso L'Università degli studi di Roma tre, Roma. Negli anni sono stato docente di regia e recitazione presso la scuola Link Academy e il Centro Sperimentale di Cinematografia.
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