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Progetto Semola. Strumenti innovativi per comunicare in famiglia quando mamma o papà hanno un malessere psichico

Una campagna di
Associazione Contatto Onlus

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Associazione Contatto Onlus

Progetto Semola. Strumenti innovativi per comunicare in famiglia quando mamma o papà hanno un malessere psichico

Progetto Semola. Strumenti innovativi per comunicare in famiglia quando mamma o papà hanno un malessere psichico

Campagna terminata
  • Raccolti € 5.121,00
  • Sostenitori 51
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Comunità & sociale
  • Obiettivi
    3. Salute e benessere

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Associazione Contatto Onlus

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Il Progetto

Nato nel 2011, il Progetto Semola è il primo programma italiano di prevenzione del disagio psicologico nei minori che hanno un genitore affetto da una qualche forma di sofferenza psichica. E' importante avere in mente la salute di questi bambini spesso dimenticati dagli adulti ma esposti ad un rischio molto elevato di sviluppare a loro volta un disagio.


COSA CI PIACEREBBE FARE CON IL TUO AIUTO

Se raggiungiamo l'intero obiettivo vorremmo produrre l’App Think Up Family Life rivolta ai bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni, da utilizzare durante gli interventi psicoeducativi con le famiglie.

Con un importo inferiore riusciamo a:

  • completare l’allestimento della Family Room all’interno del reparto di psichiatria;
  • realizzare e stampare un opuscolo utilizzabile dai genitori durante il ricovero per spiegare ai figli quanto sta accadendo;
  • pubblicare delle storie per bambini che aiutino gli adulti a parlare e a spiegare il disturbo mentale.

La raccolta fondi su questa piattaforma sarà il frutto di una collaborazione tra Associazione Contatto Onlus e Fondazione SNAM: quest'ultima infatti sostiene il nostro Progetto Semola,raddoppiando ogni donazione raccolta. In questo modo raggiungere il nostro obiettivo sarà ancora più semplice!

Il ricavato sarà interamente devoluto alle diverse azioni del Progetto Semola.


CHI SIAMO

L'AssociazioneContatto Onlus si è costituita nel 2004 per volontà di un gruppo di operatori della salute mentale desiderosi di affiancare al proprio mandato istituzionale la realizzazione di iniziative solidali per facilitare l’inclusione sociale dei cittadini affetti da disagio psichico.

All’interno di questa associazione alcuni di noi hanno iniziato a rivolgere lo sguardo a quei bambini che hanno una mamma o un papà con un disturbo psichico, quei bambini che spesso sono “invisibili” agli occhi dei Servizi che si prendono cura degli adulti. Ci siamo appassionati. Ci siamo formati. Abbiamo dato vita al Progetto Semola.


CHI SONO I BAMBINI “INVISIBILI”?

Ansia, depressione, schizofrenia e tossicodipendenza spaventano i grandi ma per i piccoli possono trasformarsi in veri e propri mostri difficili da fronteggiare soprattutto quando sono i genitori a vestirne i panni.

Questi bimbi sono soli e spesso dimenticati, talvolta non mostrano chiari segni di malessere anzi, mettono insieme le loro forze per affrontare queste sfide e prendersi cura del genitore. Assumono le sembianze di grandi supereroi quando sono ancora piccoli e bisognosi di protezione. Altri invece sviluppano problemi comportamentali o psicologici. 

Il più grande potere che gli adulti possono utilizzare per proteggerli è dar loro una chiara informazione. Una buona comunicazione su ciò che accade in famiglia è infatti il primo fattore protettivo per la salute mentale dei più piccoli.

Anche i grandi hanno bisogno di aiuto e, per questo, il progetto lavora accanto ai genitori per supportarli nella duplice sfida che affrontano: gestire la propria malattia e continuare ad essere genitori.


IL PROGETTO SEMOLA

Prendendo spunto dal piccolo e goffo apprendista di Mago Merlino e futuro Re Artù, abbiamo così realizzato il Progetto Semola offrendo a queste famiglie un percorso psicoeducativo che si avvale di interventi di coppia e familiari. Deriva dalla decennale esperienza sul campo sviluppata in Finlandia da parte del Ministero del Welfare e ormai radicata nei servizi sanitari e sociali su tutto il territorio nazionale.

Gli interventi sono tesi a far prendere consapevolezza delle dinamiche familiari, a migliorare la comunicazione tra i membri della famiglia e a far sviluppare competenze e strategie per far fronte alle difficoltà. Si rivolgono ai pazienti in cura presso i centri di salute mentale di un’importante azienda ospedaliera milanese che hanno figli in un’età compresa tra i 6 e i 16 anni.

Il progetto si propone anche di sviluppare conoscenza, sensibilità e competenze specifiche all’interno di servizi di salute mentale e di altri servizi per la famiglia e il minore sul territorio.

Per rendere più efficaci questi percorsi sono state ideate una serie di strumenti che richiedono un contributo per essere prodotte.


LE AZIONI PIU' RECENTI

Tre anni fa è nato My Blue Box, il primo portale nazionale dedicato a questa tematica, dove è possibile trovare progetti, risorse e informazioni dedicate a genitori, figli e professionisti che vogliono saperne di più (guarda il video nella Gallery e vai su www.mybluebox.it).

Da poco abbiamo allestito una Family Room all’interno di un ospedale milanese nel quale i bambini posso incontrare i genitori durante la loro degenza nel reparto di psichiatria. L’ospedalizzazione di un genitore è infatti uno dei momenti più complessi da affrontare per una famiglia e per questo è necessario aiuitare il bambino a comprendere la lontananza, magari improvvisa, del genitore e i motivi che l'hanno prodotta.

Ci siamo anche resi conto di quanto sia importante agire quando i bambini sono ancora piccoli e allora abbiamo pensato di creare un’applicazione per tablet da utilizzare durante gli interventi psicoeducativi con le famiglie in modo da poter coinvolgere nel progetto anche i bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni. L'App chiamata Think Up Family Life permetterà aipiù piccoli di rappresentare e descrivere ciò che accade in famiglia e quali emozioni provano, facilitando così la comunicazione tra loro e i genitori e la consapevolezza sui propri vissuti. L’idea è stata premiata alla Conferenza Internazionale su questa tematica tenutasi a Oslo nel maggio 2019. Ora però abbiamo bisogno del tuo aiuto per poterla sviluppare!

Grazie per il contributo che vorrai donarci!

Commenti (8)

Per commentare devi fare
  • FF
    Filippo ForzanSemola!
    • TP
      TR La donazione è l'atto più disinteressato che ci sia.
      • EM
        Enrica Ottima iniziativa! Lella
        • EM
          Enrica Brava Francesca!
          • MZ
            MARIA Spero che tanta persone possano aderire a questo bel progetto. Donare è sempre una cosa bella, fa bene a chi lo fa e fa bene a chi lo riceve.
            • AC
              Associazione Contatto Grazie per la sua generosità!
              4 anni, 6 mesi fa
          • DF
            Diana Non mi serve che mi mandate lo zainetto, al massimo se c'è sopra scritto 'progetto semola' lo uso per diffondere il nome del progetto. Grazie per quello che fate ogni giorno. Ora vedrò come aiutarvi di più. Diana Franceschin
            • AC
              Associazione Contatto Grazie Diana! Il suo sostegno è prezioso
              4 anni, 6 mesi fa

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