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PRAID - 10 anni dopo Rai Per Una Notte

Una campagna di
Giuliana Sias

Contatti

Una campagna di
Giuliana Sias

PRAID - 10 anni dopo Rai Per Una Notte

Campagna terminata
  • Raccolti € 5,00
  • Sostenitori 1
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Documentari & inchieste

Una campagna di 
Giuliana Sias

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Il Progetto

PRAIDè il primo di una serie di documentari sulla libertà di informazione che verranno rilasciati nel corso dei prossimi mesi. A partire da una serie di interviste inedite, raccolte il 25 marzo 2010 nel corso di Rai Per Una Notte, riallaccia i fili di un discorso lungo almeno dieci anni: la politica esercita in Italia uno strapotere mediatico che il giornalismo non riesce a contrastare. Perciò ci provano, oggi senza schermi, i cittadini. Tuttavia, non è proprio l'aver rinunciato alla stampa come presidio imprescindibile di democrazia e l'aver ceduto alla disintermediazione - assecondando la pretesa, tutta politica, di cancellare filtri e corpi intermedi tra organi di propaganda e società civile - ad alimentare le bestie di tutte le epoche e di tutti i colori politici? Il giornalismo, dal canto suo, non dovrebbe riappropriarsi del suo ruolo sociale di argine alla deriva comunicativa di parte, invece di abdicare in favore delle piazze?

Come è nata l’idea

Il 25 marzo 2010, dal Paladozza di Bologna, andò in onda via streaming Rai Per Una Notte, una puntata speciale del programma Anno Zero ideata da Michele Santoro per aggirare la decisione di sospendere tutti i programmi di approfondimento politico della Rai nella settimana che precedeva le elezioni regionali.
Quella notte ebbi l’idea di intervistare le persone presenti dentro e fuori il Palazzetto dello Sport. Volevo cristallizzare quell’evento puntando la mia telecamera sul pubblico, mentre tutte le altre erano puntate sul palco. Volevo capire cosa quelle persone pensassero del diritto all’informazione, della stampa italiana e del suo rapporto con la politica; come vivessero la crisi economica, come utilizzassero internet. 

Sul momento non sapevo di preciso perché stessi raccogliendo quelle testimonianze. Per dieci anni, infatti, sono rimaste incastrate dentro una videocassetta ma ora credo sia arrivato il momento giusto per pubblicarle; credo sia trascorso un tempo sufficiente per comprenderle. Capire da dove veniamo e dove siamo diretti. Anche perchè dieci anni esatti dopo Rai Per Una Notte, Bologna è di nuovo al centro di una scossa tellurica che si propaga anche al resto del Paese.

Il materiale raccolto allora è ancora sorprendentemente attuale. Solo la qualità delle immagini, di un'epoca pre-digitale, svela l'esatto contesto storico. Ma i temi al centro del dibattito pubblico, e delle proteste, sono ancora gli stessi: l'informazione, la propaganda - anche se oggi la chiamiamo comunicazione, internet, il lavoro, l'immigrazione, la questione femminile.

Perché sostenere PRAID

Aggiungere più fili alla trama del racconto odierno potrebbe aiutarci a renderla più resistente agli strappi. D’altra parte puoi non sapere di preciso dove vai, ma in quel caso devi sapere esattamente da dove vieni, per evitare che la retorica dell’anno zero - quell'eterno presente privo di una prospettiva storica - ti riporti sempre allo stesso punto di partenza.

Cosa significa PRAID

PRAID è una parola italiana che ancora non esiste. L'ho scelta perchè richiama il suono dell'inglese pride - orgoglio - e perchè contiene al suo interno la sigla Rai e il termine raid (utilizzato in diversi ambiti, sia militare, con il significato di incursione, che informatico come acronimo di "insieme ridondante di dischi indipendenti"). 

Chi c’è dietro

Mi chiamo Giuliana Sias, ho 38 anni. Mi sono laureata in Scienze Politiche all’università di Bologna con una tesi sul concetto di egemonia in Antonio Gramsci. Sono diventata giornalista all’Unità, dove ho organizzato, assieme ad alcuni valorosi colleghi, il primo (e per ora ultimo) sciopero dei precari di una testata nazionale italiana, al quale aderirono anche i giornalisti assunti, non firmando per un giorno i loro articoli. Sogno di riuscire un giorno a guadagnarmi da vivere facendo il mio lavoro.

Ringraziamenti

Ringrazio Simona Sagone e Sonny Menegatti per avermi aiutata, nel 2010, a realizzare le riprese e le interviste. Ringrazio, con colpevole ritardo, tutte le persone che hanno accettato di rispondere alle nostre domande. 

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