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Simona Gambaro - Meraki teatroContactsForgotten your password? Enter you email address and you will receive a message with instructions to recover your password.
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Questo 'progetto era nato in un altro modo. Non pensavamo di dover raccogliere dei fondi per sostenerlo. Abbiamo lavorato a lungo per preparare la sua produzione. Poi, improvvisamente, le cose sono cambiate e la produzione è saltata. Per questo adesso chiediamo aiuto.
meraki.teatro
POeSIA (e l'invisibile) un progetto di Simona Gambaro
con Simona Gambaro e Mariano Nieddu
drammaturgia Simona Gambaro
scene Bruno Soriato
costumi Lisa Serio
regia Enrico Messina
creazione MERAKI.TEATRO - con il sostegno di TRAC Teatri di Residenza Artistica Contemporanea - Centro di residenza pugliese - in collaborazione con Armamaxa Teatro
Uno spettacolo liberamente, irriverentemente e amorevolmente ispirato alla scrittura poetica di Wislawa Zsymborska.
Due personaggi si incontrano, si lasciano. Sono Sia, una giovane donna la cui vita è scritta sul libro degli eventi, e Po che di quel libro legge le pagine. Li vediamo conoscersi, rincorrersi, mangiare insieme, abitare, insieme sognare. La vita li interroga ma non cerca risposte, se non uno stare, un attraversare disposti a ricevere quello che arriva, siano giorni nuovi o vento, il ballo dei balli o l'incredibile uomo delle nevi, giunto infine. Delle poesie della grande poetessa lo spettacolo ripercorre i temi ma, soprattutto, si dischiude come un omaggio al suo sguardo, capace di traslare la verità del quotidiano in un'altra verità altrettanto potente: quella della poesia. Un incanto disarmato, aggrappato al non sapere come all'ancora di un corrimano. “Per questo amo tanto due piccole paroline: “non so”. Piccole, ma alate. Parole che estendono la nostra vita in territori che si trovano in noi stessi e in territori in cui è sospesa la nostra minuta Terra.“ Anche la scrittura scenica lavora sull'aperto della poesia. Fatta di sospensioni e a capo, slegata da un andamento narrativo coerente, procede per immagini e assonanze, passa e lascia un vuoto, più che un pieno: un piccolo vuoto da riempire, ognuno come vuole, se vuole. La storia è dedicata, nella sua scrittura, ai tanti incontri che l'autrice ha fatto durante la sua frequentazione ventennale degli ospedali pediatrici in cui è entrata attraverso il teatro e l'arte.
*E' difficile immaginare delle ricompense, ma aspetteremo con gratitudine (e uno o più biglietti per lo spettacolo) tutti coloro che vorranno sostenere questo progetto.
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