Una campagna di
Filippo tommasoliContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Il tuo contributo servirà a sostenere un progetto ambizioso. Scegli la ricompensa o la somma con cui vuoi sostenerlo e seleziona il metodo di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. Ti ricordiamo che il progettista è il responsabile della campagna e dell'adempimento delle promesse fatte ai sostenitori; sarà sua premura informarti circa come verranno gestiti i fondi raccolti, anche se l'obiettivo non sarà stato completamente raggiunto. Le ricompense promesse sono comunque garantite dall’autore.
Pizza! è un cortometraggio che nasce dall’esigenza di raccontare non solo il tessuto sociale di Verona, ma dell’intero Paese, in un momento storico di grande difficoltà e confusione.
Abbiamo voluto usare il linguaggio dell’arte per mettere in luce una scelta, personale e fondamentale: indifferenza o impegno? Perché siamo convinti che il cinema, grazie alla sua grande portata comunicativa, sia in grado di veicolare messaggi culturali, ideologici e sociali ad un pubblico molto ampio.
I fatti di cronaca nera ci hanno inseguito fino alle riprese, mostrandoci con orrore il realizzarsi di cose che noi stavamo scrivendo da un paio di anni. Anche questo ci ha fatto capire l’importanza del progetto, facendoci comprendere l’urgenza di raccontare questa storia.
Il cortometraggio tocca diverse tematiche: il razzismo e l’integrazione, l’ipocrisia dei valori e il machismo tossico, la violenza e le dinamiche sociali nel mondo dell’estrema destra. Tutte, però, ruotano attorno a un unico tema principale: la difficoltà di prendere posizionee agire seguendo quelli che riteniamo essere i nostri valori, nel momento in cui quegli stessi valori vengono attaccati.
La storia
Un giorno come un altro, Verona.
Anna, 25 anni, studentessa universitaria, passa la sua giornata tra lo studio e il volontariato cattolico in una mensa per i poveri. La sera lavora come rider, un lavoretto come un altro, per arrotondare un po’.
In una fabbrica della periferia, Bruno sta finendo il suo turno di metalmeccanico, anche oggi passato a subire le vessazioni del suo capo. Non vede l’ora di incontrarsi con i suoi amici, tutti dell’estrema destra militante, per uscire insieme, bere, divertirsi.
Anche Carlo, immigrato di seconda generazione, e la sua ragazza Diana, studentessa universitaria e attivista politica, dopo una giornata a casa, decidono di uscire per una passeggiata in centro.
I quattro si incontrano, loro malgrado, a Porta Leoni.
Bruno e i suoi amici, ubriachi ed esaltati, cercano lo scontro con Carlo e Diana, sfoderando battute razziste sempre più aggressive, fino a quando Diana risponde alle provocazioni. È la scusa perfetta per alzare le mani: inizia una aggressione violenta, la cui unica spettatrice è Anna, che proprio in quel momento si trova a consegnare una pizza a pochi metri, bloccata tra la tentazione di chiamare aiuto e il rispondere all’incalzante voce dal citofono: “Chi è?”
Tommaso Giacomin
Tommaso è un filmmaker di origini veneziane, laureato in lettere e storia dell’arte a Padova. Ha iniziato a occuparsi di video e cinema parallelamente all’università, specializzandosi in regia e montaggio. Nel 2017 frequenta il Master in Fine Arts in Filmmaking di Ca’ Foscari ed inizia a lavorare presso SHADO, media agency del polo di innovazione trevigiano di H-FARM. Parallelamente porta avanti progetti personali di fotografia e audiovisivi per teatro, moda e musica.
Filippo Tommasoli
Filippo è un fotografo e filmmaker veronese, laureato in lettere e in filosofia della fotografia. Nel 2016/17 consegue un master in Antropologia Visuale e Cinema Documentario e una masterclass in Visual storytelling in new media tenuta da ICP (International Center of Photography, New York), nella sede di Camera - Torino. Inizia a lavorare come fotografo e Filmmaker professionista nel 2007. Nel 2017 fonda Tommasoli Visual Factory, azienda specializzata in Visual storytelling. Parallelamente all’attività professionale, si dedica a progetti personali di carattere antropologico e sociale (in particolare, film documentari) e a lavori artistici in cui fa interagire il linguaggio della scrittura con quello fotografico e videografico, con mostre collettive e personali.
Per questo progetto abbiamo lanciato un casting nazionale a cui hanno aderito in molti, accettando di mettere in campo le proprie capacità e il proprio impegno in maniera gratuita perché hanno creduto nella causa, hanno letto la sceneggiatura e hanno deciso di prendere posizione.
Tutta la crew, tecnica e artistica (circa una sessantina di persone, professionisti del mondo del cinema e dello spettacolo), ha lavorato a questo film con impegno, dedizione e passione, donando la propria competenza e professionalità per raggiungere un obiettivo comune: raccontare questa storia in un prodotto di alto livello cinematografico. Vuoi entrare a far parte della crew anche tu? Aiutaci, fai una donazione.
Abbiamo deciso di girare questo film nonostante le difficoltà maggiori di questo 2020, perché ne sentivamo l’urgenza. La scelta, in questo periodo economicamente difficile per molti, non poteva che essere l’autoproduzione. Ma non saremmo riusciti a girare nulla senza l’aiuto di tutti coloro che hanno creduto nel progetto.
In moltissimi ci hanno già aiutato, donando materiale, competenze, supporto logistico. Ci hanno aiutato scegliendo di non essere retribuiti; di lavorare sotto la pioggia, di notte; di cucinare per 30 persone alla volta; di ospitarci sui divani; di passare giornate intere con la mascherina; di prendere treni infiniti, di svegliarsi presto, di faticare. Con il sorriso e la forza di chi crede in quello che sta facendo.
Puoi aiutarci anche tu, donando una quota a tua scelta, scegliendo uno dei premi elencati in questa pagina: il tuo supporto sarà fondamentale per completare la fase di post produzione del film e fargli iniziare il suo viaggio attraverso i festival internazionali.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Commenti (21)