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"per rileggere il passato" crowdfunding per una sala di lettura

Una campagna di
Fondazione Alfred Lewin

Contatti

Una campagna di
Fondazione Alfred Lewin

"per rileggere il passato" crowdfunding per una sala di lettura

Campagna terminata
  • Raccolti € 1.455,00
  • Sostenitori 27
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Arte & cultura

Una campagna di 
Fondazione Alfred Lewin

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Il Progetto

Here for the English version

Siamo una piccola fondazione, molto povera, ma abbiamo una casa.

I fondatori, un gruppo formato da amici ex compagni del '68 e da giovani volontari, erano, e sono, redattori di una rivista che si chiama una città, una rivista di interviste, una rivista militante ma il cui sottotitolo è "le domande vengono prima delle risposte".

Un giorno scoprimmo per caso che nella nostra città c'era stata una strage di ebrei. Non ne sapevamo nulla, al pari del resto della cittadinanza.

Alfred Lewin, ebreo tedesco, socialista, fucilato a Forlì nel '44Ecco, il nome della fondazione è quello di Alfred Lewin, un giovane ebreo berlinese, socialista, fucilato a Forlì nel '44 insieme alla madre Jenni e ad altri diciassette ebrei ed ebree in fuga dalle leggi razziali tedesche. Ma la decisione di dar vita alla fondazione viene dall’incontro con Lissi Lewin, a cui, ancora per caso, a Berlino, giunse notizia della cerimonia per dare una degna sepoltura degli ebrei fucilati nel '44, fra cui figuravano i nomi del fratello e della madre. Prima di essere internati, Alfred e la madre Jenni erano riusciti a convincere Lissi ad abbandonarli per riparare in Inghilterra, dove ancora accoglievano giovani ragazze ebree. Salvatasi e tornata in Germania, quella dell’Est, anche per l'impossibilità a muoversi per via del Muro per 56 anni non era riuscita a sapere dove e come fossero morti il fratello e la madre. Ecco, Lissi Lewin è stata la prima presidente di una fondazione che fa della memoria il suo primo scopo. Una memoria che serva a vigilare sull'oggi, perché non si debbano ripetere, come già in Bosnia e in Algeria, persecuzioni razziali, etniche o religiose.


Sì, siamo una piccola fondazione militante, il che suona quasi una contraddizione in termini.

Quando ci chiedono: “Militante di cosa?”, di solito rispondiamo di non saperlo.


IL'ingresso della Fondazione e della Bibliotecan realtà in qualcosa crediamo: crediamo che gli ideali del socialismo umanitario (non quello scientifico, per carità), il cooperativismo, il mutualismo, la capacità di libertà e di autonomia delle persone e di autogoverno delle comunità, possano essere d'aiuto in un futuro così problematico. Ecco la seconda finalità della nostra fondazione: tener viva la memoria di questi ideali, ragionare sul loro senso oggi.

L'attività principale della fondazione è quella di una biblioteca aperta al pubblico, specializzata, diciamo così, nelle due finalità che abbiamo detto.

L'idea della biblioteca nasce da Ritratto di Gino Biancodue lasciti: uno di Gino Bianco, giornalista, militante socialista libertario, esperto del laburismo inglese, che ci ha lasciato, oltre ai suoi libri, un importante fondo di carte, lettere e manoscritti di Andrea Caffi, l’intellettuale nato in Russia da genitori italiani, socialista rivoluzionario, che conobbe le carceri zariste, bolsceviche e naziste, amico di Albert Camus con cui condivideva la stanza di lavoro come lettore da Gallimard.

Il secondo lascito è avvenuto da parte di Miriam Rosenthal che ci ha lasciato una parte consistente della biblioteca del marito Nicola Chiaromonte, l’intellettuale che con Ignazio Silone diede vita alla rivista Tempo Presente.


La biblioteca si sta specializzando nel lavoro di digitalizzazione e di messa in rete di riviste e giornali.

Alcune delle riviste della nostra bibliotecaGià oggi, con 46.000 pagine in rete, possiamo dire di essere una delle emeroteche digitali più importanti d’Italia. Si possono sfogliare e leggere intere collezioni di riviste, in particolare delle tradizioni liberalsocialista, libertaria, socialista democratica, repubblicana: da Giustizia e Libertà, il settimanale clandestino di Carlo Rosselli, a L’Unità di Salvemini alla libertariaVolontà, a politics, la rivista della sinistra radicale americana animata dal gruppo di cui facevano parte Hannah Arendt e Nicola Chiaromonte, a Mercurio di Alba de Céspedes, a La Nuova Europa di Luigi Salvatorelli, e tante altre.

La sala attigua alla sede attualeOra la biblioteca ha la possibilità di allargare la sua sede per via della donazione di una sala attigua alla sede attuale. Oltre che una sala di lettura aperta al pubblico, ne vorremmo fare un centro di attività come una scuola di interviste e una scuola di politica e storia per giovani appassionati.

Vorremmo dedicare la sala a Katharina Mahn, una giovane amica tedesca prematuramente scomparsa, Khatarina Mannla cui biblioteca di 2800 volumi ė stata donata dalla madre alla nostra fondazione. Katharina, poliglotta, laureata in letterature comparate, aveva studiato anche in Italia e iniziato a collaborare alla rivista una città poco prima di ammalarsi. Una sua intervista sulla malattia è sul sito di una città. Vorremmo testimoniare nel suo nome, quello di una giovane cosmopolita come ce ne sono tanti, la speranza in un’Europa unita diversa e provare a raccontare, a giovani ansiosi di cambiamento, come si possa essere radicali senza essere antagonisti, come si possa costruire un mondo migliore senza dovere prima distruggere.


Abbiamo bisogno di un aiuto per finire i lavori. I soci della fondazione hanno fatto quello che potevano, la ristrutturazione è quasi finita, ma poi ci sono gli arredi e i computer...

Da soli non ce la facciamo. Grazie.


Commenti (4)

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  • LR
    Lorenzo Complimenti per tutto il vostro impegno. Un giorno, se passerò per Forlì, vi verrò sicuramente a trovare.
    • pd
      paolo che dire ? speriamo che il vostro prezioso progetto vada in porto
      • ea
        elisabetta NON RICORDO COME VI HO SCOPERTO MA MI FA PIACERE SOSTENERVI
        • EF
          Enzo in bocca al lupo

          Community