A campaign of
Associazione culturale GammazitaContactsForgotten your password? Enter you email address and you will receive a message with instructions to recover your password.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Choose the reward or the sum of money to support the project. Select the payment system among the available ones. The author of the project will keep the whole sum of money even if at the expiry date the budget haven't been reached. The promised rewards are in any case guaranteed.
“Dove l’umanità fallisce il circo dona il sorriso” noi di Ursino Buskers ne siamo convinti, lo abbiamo sperimentato in 11 anni di attività sociali e artistiche. Ecco perché in questa 10ª edizione del Festival internazionale di Arti di Strada di Catania, abbiamo deciso di impegnarci con tutte le nostre forze, per portare per la prima volta in Sicilia (per la prima volta in Italia) una Compagnia di Circo straordinaria:
Sarab in lingua araba significa «miraggio». È lo spettacolo di circo-teatro prodotto dalla Scuola Palestinese di Circo per raccontare le difficoltà affrontate dai rifugiati in tutto il mondo. Gli artisti utilizzano il Circo Contemporaneo per riflettere – e farci riflettere - sulla loro condizione, una storia che li accomuna a milioni di altre persone nel mondo. Sarab rappresenta il miraggio della pace, della libertà, della casa, della terra, dei più basilari diritti umani, dell’uguaglianza. Tutto ciò di cui il popolo palestinese è privato da troppo tempo.
Nella drammatica situazione attuale ci siamo chiesti cosa potessimo fare in occasione dei 10 anni di Ursino Buskers per continuare a sostenere la popolazione palestinese? Questa campagna è la nostra risposta.
Insieme possiamo dare voce alla loro storia, all'arte che esiste e resiste.
Fino al 7 ottobre potete:
Tutte le somme raccolte con questa campagna serviranno a coprire i costi di produzione dello spettacolo della PCS in Sicilia e l’eccedenza sarà integralmente destinata alle attività sociali della Scuola di Circo in Palestina.
Molti ci conoscono bene, altri forse ci conosceranno grazie a questa campagna che speriamo superi i confini territoriali per estendersi tra tutte quelle persone che per la popolazione palestinese vogliono fare qualcosa di concreto. Siamo l’Associazione culturale Gammazita e dal 2014 organizziamo il Festival Ursino Buskers, un festival sociale, costruito e finanziato dal basso che diffonde le arti di strada in Sicilia e porta gioia, colori e cooperazione nel quartiere del Castello Ursino a Catania. Da più di 11 anni ci occupiamo anche di Circo Sociale a San Cristoforo e quindi sappiamo bene quanto il circo sia utile per donare un sorriso anche nelle situazioni più difficili, quanto sia importante per creare integrazione e coesione sociale, quanto sia fondamentale nella vita di bambini, bambine, ragazzi e ragazze che vivono condizioni socio-economiche svantaggiate. Immaginiamoci in Palestina, con un genocidio in corso, dopo 57 anni di occupazioni e apartheid.
Quando ci siamo interrogati su cosa volessimo realizzare per celebrare i 10 anni del Festival internazionale di arti di strada di Catania, che si celebreranno dal 27 al 29 settembre a Catania, la nostra risposta è stata immediata:vogliamo dare voce agli allievi e agli operatori della Palestinian Circus School!
The Palestinian Circus School | PCS nasce nell’estate 2006 grazie alla determinazione di Shadi Zmorrod e Jessika Devlieghere e alla loro intuizione di introdurre le arti circensi dai palestinesi ai palestinesi, credendo che il circo avrebbe portato a molti giovani un futuro migliore. La storia ha dimostrato che avevano ragione perché là dove manca persino il necessario il Circo è riuscito a cambiare la vita di centinaia di persone. Oggi la PCS è un'organizzazione non governativa e senza scopo di lucro registrata presso l'Autorità Palestinese dal febbraio 2007 che ha lo scopo di diffondere le arti circensi in Palestina e di dare ai giovani della Cisgiordania (Territori Occupati Palestinesi) uno spazio sicuro in cui potersi esprimere liberamente, interagire con gli altri, fornirgli le basi per sviluppare le proprie abilità artistiche e sociali.
L’attività della Scuola di Circo Palestinese si concentra sul circo sociale e l’insegnamento di discipline fisiche e artistiche, è mirata a ridare la speranza ai giovani e soprattutto ad aiutarli a ristabilire un controllo sulla propria vita. Gli effetti dell’occupazione militare israeliana sulle giovani generazioni sono stati estremamente drammatici, in particolare dallo scoppio della Seconda Intifada del 2000, figuriamoci oggi in mezzo ad un genocidio. I giovani palestinesi assistono inermi alla demolizione illegale delle loro case, subiscono deportazioni di massa, discriminazioni razziali, umiliazioni personali, abusi fisici e detenzioni arbitrarie. In troppi portano con sé il dolore per la morte dei propri cari. In troppi finiscono per strada, dove faticano a racimolare qualche soldo svolgendo i “lavoretti” più duri e umilianti. Credere nel futuro è molto difficile quando valori come la dignità, l'unità, il rispetto, la fiducia, la libertà di movimento e di espressione sono costantemente minacciati. La PCS restituisce ai suoi giovani allievi proprio la fiducia nelle proprie capacità, l’autostima, la voglia di esprimersi, di confrontarsi e collaborare con gli altri. La Scuola di Circo dal 2006 è uno spazio sicuro, aperto alla creatività a tutti i livelli e crea una forte partecipazione di tutte le persone coinvolte nei diversi progetti: studenti, formatori, volontari, famiglie e le comunità dei territori in cui opera. Rappresenta un vero modello di coesione sociale, inclusione e giustizia in un territorio in cui anche i più elementari diritti umani sono negati da più di 57 anni.
La Palestinian Circus School crede fermamente che un futuro per il suo Stato sia possibile, un tempo in cui i palestinesi potranno avere una vita migliore. Tutto questo significa sfidare i molteplici confini che sono stati imposti ai palestinesi: muri contenitivi, confini politici, geografici, economici, religiosi e di genere. La PCS lavora proprio per educare i giovani a creare questo futuro, a collaborare e cooperare e ad investire la propria energia positiva nella costruzione di una società in grado di superare le divisioni e le disuguaglianze imposte dall’Occupazione israeliana.
I progetti principali della Scuola Palestinese di Circo sono tre:
1. Il primo riguarda la produzione degli show, come “Sarab” ad opera degli allievi e dei giovani trainer della scuola. Dal 2020 al 2023 sono stati prodotti oltre 10 spettacoli e sono stati eseguiti oltre 200 spettacoli circensi sia a livello locale che internazionale.
2. Il secondo riguarda la creazione dei “Circus Clubs”, laboratori di arti circensi inclusivi sia a Ramallah, dove ha sede la scuola, sia in aree svantaggiate della Cisgiordania.
La PCS investe fortemente nell'idea del “circo per tutti”. È per questo che, dal 2007, offre attività circensi ai bambini delle aree meno privilegiate di Birzeit, Ramallah, Gerusalemme, Jenin e Tulkarem, nei campi profughi, alle comunità beduine e a bambini, donne e uomini con difficoltà sociali e disabilità mentali. Collaborano con centri di riabilitazione a Ramallah e Tulkarem, fornendo supporto a circa 50 bambini e ragazzi con disabilità mentale. Inoltre, con il programma Inhale operano all’interno di istituzioni educative femminili a Gaza, Jenin, Nablus, Ramallah e Gerusalemme, raggiungendo circa 100 ragazze ogni anno.
Il programma di formazione circense è rivolto anche agli istruttori e mira a qualificare, preparare e aggiornare gli educatori della scuola.
I bambini e i giovani in Palestina rappresentano oltre il 50% della popolazione palestinese e la gran parte ha un accesso limitato alle opportunità di apprendimento non formale. Ogni anno, più del 50% dei 300 studenti della PCS richiede una borsa di studio totale o parziale per partecipare alle attività organizzate dalla scuola. Tutti i fondi di questa campagna non necessari a coprire le spese di produzione dello spettacolo “Sarab” saranno destinati proprio alle borse di studio per gli allievi della scuola permettendo a bambini, ragazzi e donne di accedere a questa incredibile occasione di riscatto sociale.
3. Il terzo progetto riguarda la cooperazione culturale internazionale e gli scambi con altre scuole di circo, soprattutto europee, o singoli artisti europei.
Sul palcoscenico della 10ª edizione di Ursino Buskers, per lanciare un chiaro messaggio al mondo, 7 giovani acrobati, uomini e donne della Palestinian Circus School in uno spettacolo che ha saputo stupirci, commuoverci, smuovere le coscienze, farci interrogare sulle sorti dell’umanità.
Al termine della loro formazione nella Scuola di Circo Palestinese, questa squadra di circensi composta da Alaaeddin Jaber, Mais Rafedie, Julia Rafidi, Laith Batanji, Wajdi Khalid, Samaro Nouraldin, Mohammed Abutaleb e Issam S. A. Abusnaina ha scelto l'avventura del palcoscenico.
Utilizzando acrobazie di terra, pali cinesi, acrobatica aerea, attrezzi auto-costruiti, danza e teatro raccontano il loro Paese, la questione delle migrazioni impossibili, l’assedio, le libertà negate, l’occupazione e le identità multiple. Il loro impegno, la preparazione atletica e la loro energia ci vengono offerti senza mezzi termini grazie al linguaggio universale del circo contemporaneo. Sono giovani artisti palestinesi che non hanno più il tempo di giocare ma solo quello di urlare al mondo il loro bisogno di libertà e sicurezza.
Impegnato e militante, Sarab, «miraggio» in arabo, è il punto di riferimento di un collettivo di circensi di altissimo livello che durante i 55 minuti di spettacolo ci invitano a camminare con loro verso quella promessa di riscatto che purtroppo, troppo spesso, è solo un miraggio.
Regia di Mohammad Abu Taleb
ADESSO TOCCA A VOI!
SOSTENETE IL CIRCO IN PALESTINA,
SOSTENTE THE PALESTINAN CIRCUS SCHOOL!
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
Comments (14)