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Il Progetto

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Tribù White HMong Nord Thailand

Prima di essere un fotografo sono un viaggiatore, ho visitato circa 100 paesi in giro per il mondo. 12 anni fa ho comprato la mia prima macchina fotografica, una piccola compatta digitale che qualche anno dopo mi venne rubata durante il carnevale di Salvador de Bahia,

questo piccolo furto non fermo la mia passione per la fotografia, la mia attrezzatura fotografica è cresciuta ed è cambiato anche il mio modo di viaggiare.

Mi ha sempre appassionato l'estremo oriente, nei miei primi viaggi però mi concentravo soprattutto nel visitare città e spiagge, una maniera abbastanza turistica di viaggiare.

La fotografia ha spostato il mio interesse verso realtà meno turistiche, così ho cominciato a visitare piccoli villaggi e località remote cercando il contatto con la gente del luogo indirizzando la mia fotografia verso il ritratto.

Contemporaneamente ho cominciato un lavoro di documentazione per cercare destinazioni e per conoscere meglio le popolazioni che poi avrei visitato e fotografato.

Ho sempre preferito dare che ricevere,però questo mio far foto in giro per il mondo mi dava una sensazione di prendere qualcosa alle persone che fotografavo senza dare nulla in cambio, creando in me una forte sensazione di disagio.

Capitava spesso che le persone mi chiedessero una stampa della foto che avevo appena scattato ho si accontentavano di guardare la foto dal piccolo schermo della macchina fotografica.

Ho sempre fatto del mio meglio per accontentare queste richieste ma molto spesso era complicato, immaginate la mia difficoltà a scrivere un indirizzo in cinese o all'impossibilità di inviare le foto a popolazioni come i Bajau Laut del Borneo che vivono su barche e non hanno nessun indirizzo.

Alcuni anni fa scoprì questa piccola stampante, che poteva funzionare anche a batteria, la Canon selphy e decisi immediatamente di acquistarla.

Flower Hmong Nord Vietnam

Questa è stata una delle mie migliori idee, e da quel momento ho cominciato a viaggiare con questa stampante, mi è diventata indispensabile posso lasciare a casa una macchina fotografica un obiettivo ma non posso lasciare a casa la stampante ho dovuto imparare a limitare il mio bagaglio per far posto alla carta fotografica.

Negli ultimi anni ha regalato circa 3000 foto in posti sperduti e non dell'Asia e ho ricevuto in cambio migliaia di sorrisi, risate e l'emozione di vedere persone felici per il piccolo regalo che gli stavo facendo.

Nella nostra società abbiamo perso l'abitudine alla foto stampata, abbiamo tutti i nostri ricordi immagazzinati in maniera digitale disponiamo di computer abbiamo smartphone, ma le popolazioni che visito non hanno tutto questo, non hanno la possibilità di di creare dei ricordi digitali né tanto meno la possibilità di stampare delle foto se non in rare occasioni. E così il piccolo dono di una foto stampata diventa per loro un'occasione di gioia, la possibilità di fissare un momento della loro vita e dei loro affetti.

Ho notato fin dalla prima volta che ho usato questa piccola stampante quanto fosse importante per loro avere una foto, vedere una madre che cerca il figlio in tutto il villaggio per portarlo davanti alla macchina fotografica fa capire quanta importanza viene data questo scatto stampato.

Deserto del Tar Rajasthan India

In passato ha avuto intere famiglie che si mettevano in fila con i propri figli con i propri genitori per ricevere una fotografia, in uno dei mercati del delta del Mekong le venditrici mi si avvicinavano con le loro piccole barche portando in dono un frutto ricevendo in cambio una fotografia, nella regione di Maramures in Romania una signora anziana ha visto che regalavo  fotografie è venuta a chiedermene di essere fotografata, le serviva da mettere sulla sua tomba perché non ne aveva una, con enorme sorpresa ho acconsentito a scattargli una foto e lei è subito corsa in casa ad indossare i suoi abiti migliori. Ma la gioia più grande e regalare le fotografie ai bambini, vedere la loro allegria a volte la loro incredulità mista a curiosità, noi tutti abbiamo delle foto di quando siamo stati bambini e a volte con tenerezza le andiamo a riguardare, l'idea che questo mio piccolo gesto permetta loro un giorno che saranno adulti di poter di guardare queste foto mi fa credere sempre di più in questa mia piccola missione.

In Tutti i viaggi precedenti ho coperto le spese con i miei risparmi e questo mi ha molto limitato in termini di tempo e soldi, non ho avuto così la possibilità di regalare più foto. Nel mio prossimo viaggio visiterò in l'Iran la popolazione nomade dei Qasqai poi mi sposterò in India nello stato del Gujarat dove anche lì visiterò delle popolazioni nomadi, mi sposterò poi nello Stato dello Odisha dove risiedono le tribù originarie dell'India, continuerò in Bangladesh sulle montagne attorno a Bandarban e rientrerò in India.L'ultima tappa del mio viaggio sarà in Pakistan nelle valli del Chitral al confine con l'Afghanistan dove incontrerò i Kalash un popolo di solo solo 3000 persone con origini macedoni.

Piccoli monaci delle tribù Lisu and Lu tribe Myanmar

Per realizzare questo viaggio e questa mia missione ho bisogno del vostro supporto per far sì che possa regalare un attimo di gioia alle popolazioni che visiterò. Se raccoglierò più fondi di quelli che chiedo avrò la possibilità di viaggiare e visitare altri luoghi altri popoli e continuare a regalare più foto.

Entrate a far parte di questa missione e per favore condividete il mio messaggio con i vostri amici.

Grazie per il vostro supporto.

Nepal

La signora in Maramures Romania

Piccoli rifugiati siriani ad Istanbul

Bajau Laut del Borneo Malese

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