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NEVE ROSA

Una campagna di
MILO FILM

Contatti

Una campagna di
MILO FILM

NEVE ROSA

Campagna terminata
  • Raccolti € 623,00
  • Sostenitori 22
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti

Una campagna di 
MILO FILM

Contatti

Il Progetto

Quartiere Tamburi, Taranto.

Un aggroviglio di case che cresce sul dorso dell'ILVA, la più grande raffineria d'acciaio d'Europa. Qui, Maria, Cosima e Giovanni sono tra gli ultimi, imperituri, residenti del quartiere con un tassello della loro famiglia che è appena venuto a mancare proprio a causa del mostro d'acciaio: il padre di Giovanni, anche marito di Maria e figlio di Cosima. I tre si confrontano tra interminabili silenzi, tapparelle chiuse e colpi di tosse sul destino della loro famiglia. E parlano di speranza: la speranza che attende lì, viva, proprio dietro quelle finestre chiuse.


Neve rosa è un progetto cinematografico scritto da Mounir Derbal e Alice Sagrati. Il cortometraggio si concentra sul disastro ambientale dell'ILVA di Taranto e sulle conseguenze che ha sulle vite umane. Ma parla soprattutto di speranza nel cambiamento. Con una scrittura lucida e determinata, i due autori fotografano la vita di tre generazioni diverse.

Mounir Derbal è nato a Roma nel 1997, inizia con una formazione di 4 anni nell’ambito teatrale romano, all’interno delle officine teatrali Carrozzerie N.o.t. e con rappresentazioni nel circuito del Teatro di Roma. Inizia a collaborare con produzioni del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e si iscrive alla facoltà di Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza. Dopo un anno si trasferisce a Londra per intraprendere un corso di laurea triennale in Digital Film Production alla Ravensbourne University, attualmente ha finito il secondo anno. Durante il corso si è sperimentato in numerose produzioni in cui ha curato la parte di scrittura e regia, ha recentemente completato il suo quarto cortometraggio intitolato “Shut Up Lloyd”. Parte del suo lavoro può essere visionato QUI
Sarà il regista di Neve Rosa.

Alice Sagrati è nata nel 1997, è una laureanda in Storia dell’arte con un tesi semi-sperimentale su La Rabbia di Pasolini, ha conseguito un corso di specializzazione in Sceneggiatura presso ITS Fondazione Rossellini, previa vincita di una borsa di studio e svolto seminari di perfezionamento di scrittura, sceneggiatura e drammaturgia con Eleonora Danco. Attualmente è articolista per una rivista online, sezione cinema e arte, chiamata Parte del discorso.


LE PAROLE DEL REGISTA

Questo progetto nasce durante il concorso Roma Creative Contest, ma soprattutto
dall’interesse per i fatti di cronaca dell’estate 2018, infatti nell’agosto del 2018 è stata
revocata l’amministrazione straordinaria dell’Ilva di Taranto, a tutela della popolazione
per passare la gestione al colosso industriale ArcelorMittal che ne ha riattivato la
produzione. Coscienti di questi avvenimenti abbiamo deciso di approfondire e
documentarsi sulla storia dell’Ilva e sull’impatto che ha sulla città e sui cittadini.
Attraverso la visione di interviste e documentari abbiamo scelto come bacino di
interesse il quartiere popolare di Tamburi, il quartiere operaio è quello più
violentemente colpito dai problemi della polvere sottili, numerose solo le testimonianze
di donne e uomini che hanno difficoltà a vivere una vita normale, ma soprattutto sana, a
causa della minaccia dell’Ilva. La storia raccontata in "Neve Rosa” è accaduta e accadrà
numerose volte. C'è un contrasto tra la sofferenza delle persone da una parte, il
desiderio di abbandonare il luogo, e la staticità culturale, che congela tutti in uno stato
di abitudine e protezione. Ecco perché anche alla morte del padre non c'è realizzazione,
i personaggi si muovono in cerchio ma non vanno da nessuna parte. Il problema è così
radicato nella popolazione che la morte precoce è quasi attesa, la causa è nota ma la
fabbrica è ancora una necessità e fondamento culturale; la maggior parte della
popolazione lavora all'ILVA, che diventa una lama a doppio taglio. La tragedia deriva
dalla mancanza di volontà dei personaggi, creando un contrasto tra Cosima e gli altri
due, l'anziana che cerca di rinnovare i giovani. Questa mancanza di volontà emergerà
dai dialoghi, loro identificheranno il problema ma agiranno in modo riluttante
giustificandolo con appartenenza e spesso silenzio. I personaggi sono generici per
rappresentare una condizione estesa a decine di famiglie che soffrono lo stesso male
quindi sia i personaggi che i dialoghi devono universalizzare il concetto. La narrativa di
“Neve Rosa” appare immobile, non c'è cambiamento, nessuna realizzazione, solo
passività. Ma i personaggi sono effettivamente bloccati in questo ciclo
di incapacità e pensano di credere che agiscano seguendo la loro volontà, quando in
realtà stanno solo reagendo per sopravvivere. Il silenzio ha anche un grande ruolo nella
storia, dal momento che i personaggi conoscono già il conflitto e la soluzione ad esso
molte delle loro azioni non hanno una spiegazione razionale quindi preferiscono non
parlare. La scena iniziale è cruciale per la storia, la ripetizione dei gesti e il
comportamento naturale, quasi di routine, degli ospiti deve dare l'idea della
convenzione culturale discussa. L'ultima parte vuole dare un rilancio alla città
prendendo in considerazione la bonifica iniziata a gennaio 2019, la più grande della
storia d’Italia. Nel finale si vuole raccontare una possibile alternativa per ora rinchiuso
nello spazio irreale del teatro, fino a quando non si concretizzerà per tutte le famiglie
dei quartieri, restituendo quella “normalità” ormai assente da decenni.


MILO FILM: LA PRODUZIONE

La Milo Film nasce a Settembre 2018 dalle menti di Valeria Tuzii e Federica Di Marco. Il loro incontro al corso di Produzione Cinematografica all'Accademia Renoir di Roma è stato determinante per decidere di trasformare in professione ciò che era da sempre una grandissima passione. Ad oggi la Milo Film si occupa di produzione e distribuzione cinematografica. La bellezza del raccontare storie è il perno su cui si fonda la loro filosofia di lavoro.

Perché vogliamo produrre Neve Rosa?

Neve Rosa ha la potenza di una storia attuale coniugata a un linguaggio verace: è la fotografia di una famiglia distrutta dal colosso di acciaio e che continua a vivere nell'odore della morte, al buio, con lo sguardo perso. Neve Rosa ci ha convinti per il suo messaggio di verità -e questa verità lo rende in grado di concorrere ai Festival più importanti a livello nazionale e internazionale. Recitato interamente in dialetto tarantino, avrà due giorni di riprese in ambienti interni. Per la sua realizzazione e la sua distribuzione, oltre i canali prettamente cinematografici, abbiamo intenzione di coinvolgere le realtà di Taranto che vivono il disagio dell'ILVA da vicino. Trasformare questo progetto in un piccolo amplificatore per le problematiche di Taranto è la nostra massima aspirazione.


Aiutateci a sostenere questo progetto, abbiamo bisogno di voi! E ricordate: se momentaneamente non avete modo di aiutarci economicamente, vi chiediamo di condividere la nostra campagna di raccolta fondi sui social, così da far conoscere il progetto a più persone possibile!

Commenti (4)

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  • po
    paola In bocca al lupo per la realizzazione di questo progetto!!!!!
    • AF
      Andrea  Buona fortuna per tutto ❤️
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        Irene Bravo Mounir
        • avatar
          Agnese Daje mou ♥️

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