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Nero Latte - il film

Una campagna di
Maurizio brandalese

Contatti

Una campagna di
Maurizio brandalese

Nero Latte - il film

Campagna terminata
  • Raccolti € 2.400,00
  • Sostenitori 52
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Film & corti
  • Obiettivi
    10. Ridurre le disuguaglianze
    16. Pace, giustizia e istituzioni forti

Una campagna di 
Maurizio brandalese

Contatti

Il Progetto

NERO LATTE, IL FILM

RICORDARE, VEDERE, CREARE

Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?

(Primo Levi)

IL VIAGGIO, IL FILM e LA MEMORIA

Un film costruito su un viaggio, che parte dall'Istituto Bachelet di Abbiategrasso (MI), da un laboratorio teatrale, da un percorso artistico, culturale, umano, e approderà ad Auschwitz.

Un'opera che vuole andare al di là della  “retorica della memoria”, che racconterà la storia di un gruppo di ragazzi, con le loro emozioni, gli amori, i dubbi, i segreti, le scelte da fare, e il modo in cui il viaggio influisce sulle loro vite: perché Auschwitz mi riguarda oggi? Perché ha a che vedere con la mia vita? Si può rappresentare davvero “quella cosa”?

Un intreccio di fiction e documento, utilizzando diversi linguaggi, stili, anche dispositivi: da una parte ci sono le storie intrecciate dei dodici personaggi, dall'altra ci sono le persone, i pensieri e le emozioni degli attori, il percorso fatto nella costruzione dello spettacolo che sta al centro della trama, ma anche del film stesso. Perché si vuole anche ragionare sulle possibilità del cinema, su come può insegnarci a guardare le cose, la realtà (fuori e dentro di noi), con consapevolezza, passione, coscienza. Così come ci aiutano il teatro, la musica, la poesia... Il tema principale è proprio questo: imparare a guardare. Imparare a guardare Auschwitz ci insegna anche a guardare meglio la nostra realtà, le nostre vite, la società in cui viviamo.

Ecco cos'è “Nero latte: il film”, un progetto legato al Viaggio della Memoria, che avremmo dovuto effettuare alla fine di         marzo e che invece faremo in autunno, se saremo definitivamente fuori dall'emergenza sanitaria.

 Il lavoro è cominciato nel novembre del 2019 con riprese quasi quotidiane, oltre alle prove, le riflessioni collettive, le       letture, le visioni di opere sul tema... Perché il lavoro collettivo va ben oltre il film, ha un valore educativo, oltre che   creativo, e punta sull'umanità, i pensieri, le emozioni di chi vi partecipa.

UN FILM E LA SUA “ESTETICA”

Non solo un “progetto scolastico”, quindi, ma una vera e propria produzione cinematografica indipendente. Nata grazie all'IIS Bachelet, dentro cui si è sviluppato il gruppo teatrale al centro del progetto (guidato da Maurizio Brandalese e dall'associazione Dedalus), la scuola che ha creduto in questa idea. Il gruppo di lavoro che si è formato intorno a questa realtà – costituito da professionisti del cinema e del teatro, autori, tecnici –  sta scrivendo una sceneggiatura in tempo reale, che procede insieme alle riprese, alla costruzione dei personaggi, alla formazione degli attori: dodici studenti scelti all'interno del gruppo teatrale.

Non un documentario, quindi, la registrazione audiovisiva di un viaggio ad Auschwitz, ma un film narrativo, in cui i ragazzi interpretano dei personaggi, dentro una trama che mischia finzione e realtà. Un'opera che ha l'ambizione di arrivare a un pubblico che sia il più ampio possibile, con scelte estetiche forti e una sua coerenza artistica ed espressiva, basata su diversi livelli narrativi, ognuno caratterizzato da un suo specifico stile, da un certo modo di guardare la realtà: da quello più  contemplativo e cinematografico, fondato sulla costruzione dell'inquadratura, quasi uno sguardo “esterno” alla storia, anche misterioso, al camera a mano documentaristico, l'improvvisazione, l'immagine rubata; dal lavoro sul contesto, i colori, la messinscena, dentro la logica del campo-controcampo, la narrazione del “regista-demiurgo” (che diventa personaggio), al piano sequenza quasi trovato per caso, dentro le sequenze del “film nel film” girato da uno dei ragazzi.

COME FUNZIONA IL LAVORO COLLETTIVO

Il film si sta sviluppando su tre livelli.

Il primo è quello teatrale, raccoglie e porta avanti il lavoro effettuato negli ultimi anni al Bachelet, sul tema della memoria, insieme a Maurizio Brandalese, visto che protagonista del film sarà proprio un gruppo teatrale studentesco: la trama è fondata sulla storia di questi ragazzi, che preparano uno spettacolo da mettere in scena a Birkenau; ragazzi dai 16 ai 19 anni che ovviamente hanno una loro vita, gli amori, i dolori, le ambizioni, l'impegno e il disimpegno, i problemi nei rapporti con gli altri, le scelte da fare, alcune anche molto difficili, di quelle che possono cambiare un'esistenza.

Il secondo livello è quello cinematografico, basato su una sceneggiatura, un'idea visiva molto forte e una struttura complessa costruita su diversi piani, ideata da Fabrizio Tassi (autore e regista) e realizzata da Matteo Ninni (operatore, direttore della fotografia e del montaggio).

Il terzo livello è quello dell'esperienza-viaggio, il documento, l'improvvisazione, lo spazio lasciato alle emozioni, i gesti, le parole rubate durante la lavorazione, ma soprattutto quelle che si svilupperanno nei sei giorni di viaggio in treno, la tappa di Cracovia, la visita dei campi di sterminio, gli incontri... Ai ragazzi viene chiesto di mettere in gioco anche le proprie emozioni e la loro umanità. Il lavoro di preparazione non è un banale esercizio di allenamento alla messinscena, ma un percorso di crescita collettivo. Ci alleniamo a capire e sentire meglio, più in profondità, per portare poi quel lavoro davanti alla macchina da presa. E ci prepariamo anche a comunicare questa esperienza agli altri, a condividerla, nelle scuole, nei cinema, nelle associazioni, nei luoghi in cui andremo a presentare il film e a raccontare cosa abbiamo scoperto.

IL SENSO, L'IDEA

Vogliamo andare al di là della “retorica della memoria”, che ha la sua indubbia funzione (civica) ma rischia di banalizzare la questione, di trasformarla in un'abitudine, un obbligo istituzionale, che conserva la forma (la necessità del ricordo) ma smarrisce la sostanza (che ha a che vedere col presente e il futuro, non solo con il passato, con la qualità della convivenza nella nostra società).

Si parte dal teatro, la poesia, la musica, il cinema che ha provato a raccontare “quella cosa”. Si utilizza l'arte per avvicinarsi al dolore, alla verità di Auschwitz. Ma poi c'è l'impatto sconvolgente con quella realtà, che per certi aspetti rimane indicibile, a cui nessuna rappresentazione può pensare di avvicinarsi. E quell'impatto influisce sulla storia (le storie) dei ragazzi (e della compagnia), agisce sulle loro scelte, provoca un cambiamento nel loro modo di guardare le cose. Si tratta di riflettere sulle enormi possibilità del cinema e insieme sui suoi limiti. Ma soprattutto si vuole raccontare cosa accade quando l'io diventa un noi, e quando si impara a stare nelle realtà con coscienza e consapevolezza, nella bellezza e nel dolore, nella responsabilità. Quel male è assoluto e insieme “banale”, perché è ancora dentro e intorno a noi. Bisogna imparare a riconoscerlo. Da quella conoscenza si esce trasformati, più veri e liberi. Il titolo “Nero latte” nasce da una celebre poesia di Paul Celan, “Fuga della morte”, quasi una risposta a chi riteneva che dopo Auschwitz non fosse più possibile fare poesia (e arte, musica, cinema...).

LA SQUADRA: AUTORI E INTERPRETI

Fondamentale è il ruolo dell'Istituto Bachelet di Abbiategrasso (MI), e dei suoi docenti, soprattutto di quelli che da anni accompagnano i progetti legati alla memoria, da Anna Ricotti a Gianni Mereghetti. Anche le comparse vengono scelte all'interno della scuola.

I protagonisti sono dodici ragazzi, selezionati attraverso colloqui e provini: Carlotta Bianchini (Camilla), Gaia Casadei (Sofia), Agnese Cazzalini (Morgana), Paolo Palmeri (Marcello), Simone Firpo (Zeno), Luca Gambini (Vittorio), Silvia Gilardi (Zoe), Elena Guaita (Arianna), Amélie Mazzarotto (Aurora), Rosa Migliorini (Sonia), Sonia Pulaj (Linda), Emma Vecchi (Asia). Ma vengono coinvolti anche tecnici, artisti e professionisti di vario genere.

Fondamentale il contributo degli attori Maurizio Brandalese e Alessandro Treccani. Ma anche quello di alcuni celebri musicisti che hanno deciso di prestare loro composizioni al film, visti i valori che sono alla base del progetto, come Paolo Spaccamonti, Teho Teardo e Massimo Zamboni.

Il progetto è guidato da tre persone.

Il direttore artistico è Maurizio Brandalese: attore e formatore, con diploma universitario da educatore (tesi   sul “gioco   teatrale”), si è formato alla scuola di Teatripossibili e a quella di Giovanni Boria in psicodramma   classico; ha lavorato tra gli   altri con Corrado Accordino (recitando anche in suoi spettacoli), Antonio Fava,   Carlo Boso, Eugenio Allegri; direttore di scena   e anche direttore artistico di rassegne e produzioni, è   insegnante presso il Binario 7 di Monza e co-fondatore   dell'associazione-compagnia Dedalus.

Autore e regista è Fabrizio Tassi: critico cinematografico, giornalista, autore (di opere teatrali, racconti, libri-saggi cinematografici e filosofici), operatore culturale (docente di cinema per enti, associazioni, istituzioni, con esperienza ventennale nelle scuole), direttore artistico del festival milanese Aquerò, lo spirito del cinema, vicedirettore della rivista Cineforum, consulente della Biennale per la realizzazione della sigla della Mostra del cinema di Venezia 2012-2017 (realizzata da Simone Massi) e co-produttore del film Animata resistenza vincitore del Leone come Miglior documentario sul cinema nel 2015.

Operatore e direttore della fotografia e del montaggio è Matteo Ninni: documentarista e videomaker, diplomato in cinema documentario alla scuola civica Luchino Visconti, docente in laboratori di alfabetizzazione video e stop motion; impegnato professionalmente nello sviluppo, la produzione e il montaggio di film documentari, case history, video documentazioni; co-autore di Sotterranea e Makers, regista di Se mancherà la sua compagnia non riusciremo a dormire (Premio come miglior fotografia a “Milano in 48 ore” 2013) e Di acqua , di fuoco e di quello che resta, aiuto regia e fotografia di Magnifiche sorti.

PRIMA, DURANTE E DOPO IL COVID

Il lavoro non si è fermato neanche nel tempo sospeso dell'isolamento durante il lockdown. Essendo un'opera a metà tra fiction e documentario, abbiamo deciso di inserire l'emergenza sanitaria, e le sue conseguenze, nella trama del film. Parliamo di ragazzi licealiche affrontano la realtà del nostro tempo, anche la necessità di starsene chiusi in casa e vivere un'esperienza senza precedenti. Questo cambierà anche il modo in cui vivranno il viaggio ad Auschwitz, e forse anche le storie dei personaggi.

Ecco il lavoro su tre livelli sviluppato durante i mesi del lockdown: la riscrittura-adattamento della sceneggiatura; il montaggio e rimontaggio del girato, per capire come procedere nel lavoro; ma anche la richiesta ai ragazzi di raccontare autonomamente la loro quarantena e di lavorare creativamente sui loro personaggi: come avrebbero reagito in una situazione del genere? Ed ecco allora azioni, parole, canzoni, confessioni davanti alla cam del computer o dello smartphone, portando avanti la trama e arricchendo ulteriormente il mosaico visivo.

Per poi arrivare alla ripresa del lavoro di gruppo (in sicurezza) nel mese di giugno, con uno spirito ancora più libero e appassionato. Alla ricerca di quello sguardo che consente di vedere più lontano e in profondità: consapevole, onesto, limpido, innamorato.

PERCHE' SOSTENERE NEROLATTE IL FILM

Perché è una produzione indipendente, autofinanziata, un progetto nato in una scuola che vuole diventare un film vero, con tutti i costi che ciò comporta, da un punto di vista tecnico e logistico.

Per dimostrare che si può fare cinema senza dover per forza ricorrere a logiche produttive che guardano alla quantità più che alla qualità, all”appetibilità del prodotto più che alla sua urgenza espressiva.

Perché il nostro tempo ha bisogno di nuovi testimoni della memoria, di giovani disposti a conoscere il passato per vivere meglio il presente, provando a seminare idee, emozioni, coscienza critica, voglia di capire e cambiare le cose.

Per aiutarci a realizzare un sogno.

Il progetto è nato grazie al contributo di alcuni partner istituzionali (il liceo Bachelet, soprattutto, ma anche il Comune di Abbiategrasso, Acli di Milano e provinciali e il Comitato genitori dello stesso Istituto) che ci permetteranno di finanziare in parte il viaggio da Milano a Cracovia e ad Auschwitz per i dodici protagonisti, otto ragazzi e ragazze scelti tra le scuole secondarie di primo e secondo grado di Abbiategrasso e una piccola troupe.

Ma il progetto, anche a causa dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, ha subito un ritardo nelle tempistiche prefissate, che ha inciso sui costi iniziali e sulla programmazione delle riprese.  I finanziamenti che riusciremo a raccogliere serviranno per coprire:una parte del viaggio, il costo del lavoro di maestranze e professionisti, l'affitto di alcune location, le musiche, la color correction e l'affitto materiale per le riprese ad Auschwitz.

Produrre un film è un’avventura splendida, ma al tempo stesso faticosa e dispendiosa. Per garantire la qualità e la professionalità del prodotto finale, oltre a un'esperienza di viaggio adeguata per i ragazzi e i loro accompagnatori, è per noi importante raggiungere una minima sicurezza finanziaria.

Per questo vi chiediamo di sostenerci con un contributo, anche minimo, e aiutarci ad arrivare in fondo a questo viaggio. Vi saremo grati per ciò che potrete fare e ve lo dimostreremo (con il vostro consenso) segnalando il vostro nome nei titoli di coda del film e nel materiale di accompagnamento che sarà prodotto perché diventerete a tutti gli effetti  coloro che ci hanno permesso di portare a termine questa straordinaria avventura.

CONTATTI 

per contattarci puoi scrivere a 
info@dedalusteatro.it
brandalese@gmail.com

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Commenti (32)

Per commentare devi fare
  • AO
    Annamaria Sono contenta di sostenere questo progetto. Un bacione ad Agnese dalla sua nonna
    • CP
      Dedalus Grazie Annamaria! Agnese sarà molto felice del tuo messaggio.
      3 anni, 4 mesi fa
  • LB
    Laura Un piccolo aiuto per un interessantissimo progetto!
    • sb
      silvia Buo Viaggio a voi, meravigliosi ragazzi. Silvia
      • CP
        Dedalus un grosso grazie da parte di tutti noi! Grazie davvero!
        3 anni, 7 mesi fa
    • VB
      Valeria che dire... sostenere il vostro progetto è un onore! mai dimenticare
      • CP
        Dedalus che meraviglia! Grazie Valeria...
        3 anni, 7 mesi fa
    • LR
      Luca Magnifico progetto, sono in viaggio con voi ragazzi!!
      • CP
        Dedalus Grazie Luca! Viaggiare insieme è la cosa migliore...
        3 anni, 8 mesi fa
    • Wz
      WangQin Un mio piccolo contributo per un vostro grande progetto. Grazie a tutti voi che portate avanti la memoria del nostro passato. Cordialmente. Zhou
      • CP
        Dedalus Grazie! ogni piccolo contributo è un grande dono per noi.
        3 anni, 8 mesi fa
    • RB
      Roberta In bocca al lupo ragazzi ❤️....andate e contagiate il mondo con la vostra caparbietà....
      • CP
        Dedalus Grazie Roberta! Il tuo sostegno è prezioso.
        3 anni, 8 mesi fa
    • avatar
      Guendalina Promuovere cultura e sostenere i progetti dei giovani è un dovere oltre che un grande piacere. Grazie
      • CP
        Dedalus Grazie Guendalina, è bello che crediate nei ragazzi. Loro si stanno impegnando moltissimo per il progetto e i risultati si vedono. Grazie ancora
        3 anni, 9 mesi fa
    • PB
      Patrizia con amore, perché i vostri sogni si realizzino. A Rosa specialmente, che è nel mio cuore. Zia Patri
      • CP
        Dedalus Il messaggio ci ha commosso. E' stupendo vedere cosa può fare l'amore verso la propria nipote. Rosa è fondamentale per il progetto. Grazie Zia Patri
        3 anni, 9 mesi fa
    • avatar
      Marta Un piccolo aiuto per mantenere vivo questo fuoco..
      • CP
        Dedalus Grazie Marta.
        3 anni, 9 mesi fa

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