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Napoli pride 2015

Una campagna di
Napoli Pride

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Napoli Pride 2015

Napoli pride 2015

Campagna terminata
  • Raccolti € 67,00
  • Sostenitori 4
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale

Una campagna di 
Napoli Pride

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Il Progetto

Il Mediterranean Pride of Naples 2015 (MPoN 2015) promuovere il protagonismo e la visibilità della popolazione lgbt cittadina e regionale, come unico ed efficace strumento contro la discriminazione e il pregiudizio, la violenza e l'arretratezza, l'odio e l'ignoranza.

Esso avrà una connotazione macroregionale in virtù della condizione storica, geografica e culturale di cerniera che la città di Napoli ha sempre svolto come centro geometrico del Mediterraneo, uno spazio che divide e che unisce al tempo stesso, uno spazio aperto verso il quale convergono gli sguardi ed i pensieri, un “cemento liquido” che ha permesso ed amplificato nel tempo la circolazione di merci e di idee.

Quel Mediterraneo che nella storia ha costituito una opportunità di crescita e di scambio culturale, in questi giorni viene ricordato solo perché diventa, con drammatica regolarità, la tomba per centinaia di donne, uomini e bambini che fuggono da soprusi, violenza e dalla fame.

Noi crediamo fortemente che proprio sul piano del rispetto dei Diritti Civili sia possibile recuperare la dimensione del Mediterraneo come spazio dell’opportunità: opportunità di crescita culturale, civile, sociale ed economica.

Per questa ragione Napoli si propone come luogo dal quale si proiettano verso il sud e l’est del Mediterraneo i segni di un rinnovamento civile del quale il movimento lgbt può essere protagonista, ed allo stesso tempo come luogo che raccoglie, elabora e trasferisce i segnali provenienti dall’esterno.

Il Mediterranean Pride of Naples guarda dunque verso questa dimensione culturale, inserendosi con questa specifica connotazione nell’ “Onda” dei Pride territoriali, e più in generale nel panorama dei pride internazionali, che proprio alla fine di giugno (28 giornata internazionale dell’orgoglio lgbt) vedono in tutto il mondo il momento di maggiore diffusione.

Questo Pride nasce anche con l’intento di raccogliere, attraverso il protagonismo e la storia del Movimento di liberazione omo/trans-sessuale del Sud Italia, le istanze delle realtà più sommerse e umiliate dal pericoloso sistema di gerarchie sociali. Celebrare l’orgoglio di tutte le identità offese e contrastare ogni discriminazione fondata sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’appartenenza etnica, sulla religione, sull’età e sulle disabilità fisiche, sullo status socio-economico è una necessità etica prima ancora che politica. Lesbiche, gay e trans, infatti non sono solo una categoria discriminata, ma sono parte integrante e trasversale dello stesso tessuto sociale attaccato e deprivato che oggi lotta per la sua dignità.

Occorre coltivare la solidarietà reciproca della rete tra le varie anime della popolazione per rafforzare la consapevolezza del diritto ad una esistenza felice, libera e dignitosa di tutte e tutti, il Pride non può essere circoscritto in un ambito limitato, bensì contestualizzato nel quadro più ampio di temi e problemi le cui refluenze tangono i singoli territori, e soprattutto deve tenere debito conto dell'obiettivo da raggiungere: la felicità delle persone, il loro stare e sentirsi bene.

Nel rispetto e per la tutela:

dell’autodeterminazione della persona umana;

dei diritti sanciti dalla Carta Costituzionale, dei Principi fondamentali dell’Unione Europea e dei Trattati internazionali sui diritti umani;

della laicità dello Stato,

Il MPoN 2015 chiede a tutte le amministrazioni e gli enti locali, ai soggetti operanti nel terzo settore e alla cittadinanza tutta:

- il riconoscimento dell’attestazione di Famiglia Anagrafica (D.P.R. 223/89) dei Registri delle Unioni Civili con tutte le tutele ad essi collegate in tutti i comuni della nostra regione e alla Regione Campania di istituire il Registro regionale per le Unioni Civili;

- rispettate le forme del Paese di celebrazione e constatata la validità del matrimonio tra persone dello stesso sesso, si chiede di trascrivere, nei registri dello Stato civile italiano, i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero;

- che vengano pianificate azioni positive contro il pregiudizio omofobico e transfobico attraverso interventi nelle scuole, campagne di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado per il contrasto al bullismo omofobico e transfobico, per una scuola più laica, inclusiva ed interculturale.

- l’apertura di sportelli di sostegno, assistenza e di ascolto, che vengano avviati percorsi di formazione della pubblica amministrazione e delle forze dell’ordine, e che siano rafforzati inoltre i rapporti di collaborazione e ricerca scientifica con tutti gli atenei della regione Campania;

- che le amministrazioni e gli enti locali sottoscrivano la carta di intendi per la costituzione di una rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (rete RE.A.DY);

- la piena attuazione della Direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, attraverso il potenziamento e l’applicazione di ogni forma di tutela possibile per quanto attiene l’accesso di lesbiche, gay e transessuali/transgender al mercato del lavoro, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la tutela dell’occupazione e delle garanzie contrattuali frutto di battaglie e conquiste sociali;

- che vengano avviati, con tutte le parti parti sociali e le istituzioni territoriali, percorsi volti a costruire modelli di network management sul territorio, finalizzati al superamento delle discriminazioni ma anche per agevolare le condizioni lavorative delle persone lgbt, più esposte all’esclusione sociale, attraverso pratiche di “diversity management” ed “equality standard e attraverso la valorizzazione di alcuni settori produttivi come il turismo lgbt;

- che vengano avviate azioni di contrasto alle discriminazioni, nei confronti delle persone lgbt, in ambito sportivo, attraverso la collaborazione con enti di formazione, università, associazioni ed enti sportivi e con le istituzioni locali volti ad attuare progettazioni ed eventi che consentano una serena partecipazione alle attività sportive, amatoriali ed agonistiche, da parte delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans;

- che venga garantito il diritto alla salute delle persone lgbt, creando un tavolo contro le discriminazioni con i Direttori Sanitari di tutte le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere ed i Direttori di Dipartimento di facoltà sanitarie, che discuta e formi il proprio personale ad una “diversa” accoglienza, anagrafica e raccolta anamnesi che preveda l'esistenza delle persone lgbt, con le proprie specifiche esigenze e bisogni sanitari, ponendo fine alle discriminazioni e negazione in ambito sanitario;

- si richiede altresì l'attivazione di programmi di “continuità assistenziale” per le persone transgender e transessuali che facciano uso volontario di ormoni e chirurgia estetica di base, la verifica del divieto di modifica chirurgica o ormonale dei genitali ai neonati e minori intersessuali e l'applicazione routinaria di protocolli per l'accoglienza rispettosa in ogni reparto fosse pure sovraffollato;

- si chiede ai Tribunali territoriali di eseguire una corretta interpretazione dell’Art.3 della legge 164/82, , in materia di rettificazione di attribuzione di sesso, Articolo che non obbliga all’intervento chirurgico per la rettificazione anagrafica del sesso;

- si richiede infine la riattivazione di campagne regionali d’informazione sulla prevenzione delle MTS e sul preservativo, garantendo i diritti delle persone sieropositive.

Chiediamo inoltre:

- il riconoscimento della cittadinanza ai minori nati in Italia ed ai cittadini stranieri regolarmente presenti sul territorio, così come previsto dalla proposta di legge di iniziativa popolare che va sotto il nome “L’Italia sono anch’io”;

- una migliore applicazione della direttiva europea 85 del 2005 riguardo allo status di rifugiato anche per le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali/transgender perseguitati nei paesi d’origine;

- soluzioni urgenti per quanto attiene il dramma della condizione carceraria (resa ancora più dolorosa per gli aspetti discriminatori legati all’orientamento sessuale ed all’identità di genere ) e il ripristino della legalità con l’applicazione di normative sul reinserimento e il recupero socio-occupazionale dei detenuti.

Il MPoN 2014 auspica che tutte le amministrazioni e gli enti locali assumano un ruolo propositivo per:

- produrre una legge nazionale che chiaramente definisca e persegua il reato di violenza a sfondo omo-trans fobico attraverso l’estensione della legge Mancino all’orientamento sessuale e all’identità di genere;

- rimuovere gli ostacoli di natura sociale e normativa che limitano l’effettiva uguaglianza delle persone omosessuali e transessuali/transgender attraverso il recepimento pieno e sostanziale della Risoluzione del Parlamento europeo del gennaio 2006 e delle Direttive Europee 207 del 1976 e 78 del 2000;

- modificare l'attuale legge, la 164 del 1982, in materia di rettificazione di attribuzione di sesso, così come da disegno di legge 405 depositato al Senato della Repubblica, che prevede il cambio di nome e sesso dopo un'istanza presentata al prefetto e dietro l'ottenimento di un certificato medico: sostituendo di fatto il percorso giuridico obbligatorio con un semplice procedimento amministrativo;

- la tutela dei diritti delle famiglie omogenitoriali e transgenitoriali;

- il pieno recepimento della direttiva europea 38 del 2000 sulla libertà di movimento dei cittadini europei in modo rispettoso dei diritti delle coppie di fatto o registrate gay e lesbiche;

- il rispetto dei diritti umani nel mondo, per l’abolizione della pena di morte, per la depenalizzazione del reato di omosessualità e transessualità presente nelle legislazione di decine di Paesi;

- rendere finalmente effettiva la completa eliminazione di ogni voce di patologia dai codici sanitari per omosessualità e bisessualità da parte del Sistema Sanitario Nazionale;

- attuare campagne nazionali e mediterranee di ricerca, formazione e sensibilizzazione per contrastare qualsiasi forma di discriminazioni legate all’orientamento sessuale e/o all’identità di genere in ambito sportivo

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