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A volte spetta a una generazione l’essere grande. ( Nelson Mandela)
Nell’ultimo mese, una valanga di multe e denunce sta ricoprendo gli attivisti di Extinction Rebellion Italia.
Stiamo assistendo alla distruzione dell'unico pianeta che abbiamo. Stiamo trasformando un pianeta verde e fertile in un deserto inospitale, che priverà miliardi di persone di acqua e cibo costringendole a migrazioni forzate. Ma nonostante gli avvertimenti sempre più preoccupati degli scienziati, nulla cambia.
La nostra è l'ultima generazione che può fare qualcosa e la disobbedienza civile è l'unica possibilità rimasta per pretendere che venga cercata una soluzione tempestiva a questa crisi planetaria.
A Torino, dopo aver ripetutamente tentato di entrare in contatto con i direttori locali dei principali quotidiani italiani, il 18 settembre 2020 otto persone si sono incatenate in cima alle colonne del Palazzo Reale, accendendo dei fumogeni. Un’azione progettata per essere visibili e per mostrare la gravità della crisi attraverso la disponibilità al sacrificio personale, senza tuttavia causare danni e mettere a repentaglio la sicurezza di nessuno. Un tentativo di richiamare l’attenzione dei media, poiché nessuna delle maggiori testate giornalistiche italiane sta informando in modo adeguato i cittadini sulla gravità e sulla minaccia che la crisi climatica e il collasso ecologico rappresentano per l’umanità intera [1].
Nelle settimane successive, la questura di Torino ha inoltrato 8 denunce con l’accusa di “Accensioni ed esplosioni pericolose” (Art. 703 del codice penale), per aver acceso un fumogeno di 40 secondi durante la manifestazione, e “Inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità” (Art. 650 del codice penale), per non essere scesi dalle colonne quando ordinato.
Qualche settimana dopo, a Roma, un centinaio di persone hanno bloccato uno degli accessi del quartier generale dell’ENI per più di due giorni. ENI è considerata una delle aziende più inquinanti al mondo [2]. È ritenuta responsabile di disastri ambientali nei territori nel delta del Niger [3], di violazioni dei diritti umani nelle Filippine [4]. Il presidio di fronte al palazzo di ENI aveva l’obiettivo denunciare la politica di indifferenza di una società partecipata dallo Stato davanti all’emergenza climatica.
A distanza di qualche settimana, stanno arrivando decine di multe per “mancato rispetto del distanziamento sociale” alle persone identificate durante quei due giorni.
Abbiamo realizzato queste azioni e scelto la disobbedienza civile perché organizzare cortei, anche molto partecipati purtroppo, storicamente, ha spesso fallito nel portare un reale cambiamento. La disobbedienza civile è la scelta strategica di Extinction Rebellion, nel mondo e in Italia, perché i cittadini, i giornali, le televisioni pensino l'emergenza climatica, inizino a discuterne e a pretendere soluzioni dalla politica. Per questo motivo parliamo ai cittadini con azioni nonviolente, scenografiche ed emotivamente forti, ma sempre nel rispetto di cose e persone.
Alle nostre richieste le istituzioni e i media hanno, finora, opposto un silenzio assordante. Molto rumorosa invece, nonostante il basso profilo delle azioni, la reazione in termini di conseguenze legali: multe e denunce sproporzionate rispetto alla gravità dei fatti, pensate per colpire il movimento e silenziare la protesta. Un tentativo di dissuadere dal realizzare manifestazioni appariscenti che hanno sempre avuto l'obiettivo di rimanere pacifiche.
A oggi, le persone coinvolte si trovano di fronte ad una spesa totale di circa 20.000 euro, tra spese legali per le denunce e quelle per le multe (nuove multe continuano ad arrivare ogni giorno).
Abbiamo bisogno del vostro sostegno per impedire che che quest'ondata travolga il movimento proprio quando potrebbe servire di più.
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Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Utilizzo sostenibile del mare: conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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