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Modulo di sgancio antisismico

Una campagna di
vincenzo salvatore peren

Contatti

Una campagna di
vincenzo salvatore peren

Modulo di sgancio antisismico

Campagna terminata
  • Raccolti € 70,00
  • Sostenitori 5
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Design & tecnologia
  • Obiettivi
    9. Imprese, innovazione e infrastrutture

Una campagna di 
vincenzo salvatore peren

Contatti

Il Progetto

LA NOSTRA IDEA

Salve a tutti! Siamo Salvatore e Oronzo. Abbiamo ideato e brevettato un dispositivo utile alla comunità, in grado di proteggere persone e cose dai pericoli che si possono verificare in presenza di terremoti o cedimenti strutturali in un qualsiasi edificio pubblico o privato, civile e industriale. Vi presentiamo la nostra idea.

DESCRIZIONE DEL DISPOSITIVO MOSA “Modulo di sgancio antisismico”

Il modulo di sgancio antisismico è un dispositivo elettromeccanico il cui utilizzo è finalizzato a preservare l’incolumità pubblica in determinate fattispecie di emergenze quali terremoto, cedimenti strutturali di diversa natura che potrebbero verificarsi in un edificio. E’ un meccanismo di protezione che mette in sicurezza gli impianti elettrici civili, industriali e gli automatismi industriali, per garantire una adeguata protezione a persone e cose da ulteriori pericolosissimi conseguenti danni (quali ad esempio incendi e/o esplosioni) causati da un cortocircuito in un impianto elettrico.

L’automatismo si inserisce facilmente tra i moduli del quadro elettrico generale. Nel meccanismo è presente uno speciale sensore che rileva movimenti, vibrazioni e inclinazioni (la cui sensibilità è modulabile). Questo sensore rileva un qualsiasi movimento, vibrazione, spostamento seppure di lieve entità in relazione alla sensibilità programmata. L’automatismo si attiva immediatamente, autonomamente e automaticamente, disattivando l’alimentazione dell’impianto elettrico e chiudendo l’erogazione di gas e acqua anche in condizione di black out di rete. Il dispositivo, inoltre, è dotato di modulo GSM per trasferire dati e segnalazioni di allarme terremoto e Bluetooth Low Energy per poter permettere il download dei dati da smartphone e tablet attraverso specifica APP.

INDICAZIONI SUGGERITE DALLE PUBBLICHE ISTITUZIONI DI PRIMO INTERVENTO

E’ noto promuovere e divulgare determinate regole comportamentali, da adottare in stato di emergenza in presenza di sisma, cedimenti, esplosioni. Tra queste, ricordiamo: “…imparare dove sono e come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e l’interruttore generale della luce” e ancora:“..eliminare tutte le situazioni che, in caso di terremoto, possono rappresentare un pericolo per te o i tuoi familiari… stai lontano da linee elettriche e da impianti industriali…” questo e molto altro ancora, correttamente, pubblicizzano e raccomandano Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Croce Rossa Italiana.

Da verifiche normative di riferimento, risulta tuttavia, non esistere alcuna direttiva, norma, legge nazionale che prescriva di disarmare un impianto elettrico o un automatismo in presenza di attività sismica [grado di protezione incredibilmente assente e assolutamente non soddisfatto dalle attuali protezioni come da norme vigenti]. Alla luce di quanto premesso, tale situazione, [l’assenza di una normativa di riferimento] si rivelerebbe in clamorosa dissonanza con le richiamate regole comportamentali pubblicizzate dalle istituzioni di primo intervento.

LA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO E I PIANI DI EMERGENZA

Nei luoghi di lavoro, il comportamento da adottare in caso di terremoto deve essere descritto e dettagliato all’interno del piano di emergenza ed evacuazione (obbligatorio per tutte le realtà aziendali che occupano più di 9 lavoratori). Si tratta di un documento che raccoglie e illustra tutte le procedure che si devono attuare in caso di emergenza, secondo il tipo di pericolo, per ridurre al minimo i danni alle persone e alle cose.

“È compito degli addetti alla gestione delle emergenze verificare che tutti i lavoratori abbiano raggiunto il punto di raccolta. Un incaricato aziendale provvede a interrompere tutte le alimentazioni impiantistiche (acqua, luce e gas)”.

I Piani di emergenza prevedono quasi sempre che in caso di terremoto o incendio o altro evento dannoso qualcuno che, ad esempio in un edificio scolastico,  sappiamo essere sempre l’ATA, corra verso il quadro elettrico e tolga tensione all’impianto elettrico oppure corra al rubinetto del metano  posto all’esterno dell’edificio e interrompa l’alimentazione di metano all’edificio. Tali azioni sono legittime, corrette e auspicabili ma presentano delle criticità: nessuno le segue, quasi nessuno le esegue e non sono immediate.

INDICAZIONE DISATTESA DALLA LOGICA

L’indicazione del Piano di emergenza di togliere alimentazione elettrica e del metano presenta criticità logiche.

Come disporre che alcuni del personale scolastico restino nei locali mentre tutti si allontanano in presenza di un evento dannoso: terremoto, incendio o altro? E soprattutto come si formalizza la procedura da protocollo secondo cui il personale ATA del piano terra o del primo piano corra ad azionare l’interruttore generale del quadro elettrico per disalimentare l’impianto elettrico, e successivamente allontanarsi dai locali?

INDICAZIONE DISATTESA NELLA PRASSI

Se la procedura risulta lacunosa già nella logica figuriamoci nella prassi.

E’ necessario superare le criticità logiche in quanto non si può imporre, in caso di emergenza, l’azione/intervento del personale ATA per ovvi motivi di incolumità della persona.

RISCONTRO DEL C.E.I. (Comitato Elettrotecnico Italiano)

L’innovazione presentata, costituisce una valida opportunità, che per l’effetto si disporrebbe perfettamente a soddisfare uno specifico grado di protezione adempiendo nel contempo al vuoto normativo, in ottemperanza alla indiscutibile necessità di mettere in sicurezza persone e cose in pericolose situazioni di assoluta improvvisa emergenza.  Per queste ragioni con ns. missiva del 18/03/2017, si informava di quanto in premessa, il Presidente Generale del Comitato Elettrotecnico Italiano Eugenio Di Marino. In relazione al contenuto della precitata missiva, si ritiene utile evidenziare il riscontro pervenuto dal Comitato Elettrotecnico Italiano che,  con nota del 29/03/2017 (Prot. 550/EDM/ar) a firma dell’ing. Eugenio Di Marino, confermava la completa assenza di una norma o legge nazionale che prescriva di disarmare un impianto elettrico e/o un automatismo in presenza di attività sismica, sebbene istituzioni di primo intervento, come già evidenziato, promuovano e divulghino tale raccomandazione. Questo grado di protezione, risulta essere infatti, incredibilmente assente e assolutamente non soddisfatto dagli attuali dispositivi di protezione come da norme vigenti. La precitata missiva C.E.I. così recita: “… In questo contesto, per quanto riguarda il contenimento del rischio sismico nella realizzazione degli impianti elettrici sono normate sia le scelte costruttive che le modalità di installazione dei componenti elettrici essenziali. Nell’esercizio degli impianti elettrici, è previsto il controllo continuo dell’integrità dei circuiti con l’apertura automatica dei circuiti stessi in caso di perdita di isolamento.”. Ciò definisce come il contenimento del rischio sismico, assoggettato ad un grado di protezione apparente, è oggi pericolosamente limitato alla perdita di isolamento, rilevata dall’interruttore differenziale, più comunemente conosciuto come “salvavita”. La protezione essenziale a contenere il rischio sismico, risulta però essere assolutamente diversa da quella per la quale l’interruttore differenziale è stato progettato.

L’interruttore differenziale (salvavita), infatti, in presenza di sisma o cedimento strutturale, potrebbe rivelarsi carente almeno in due specifiche importanti situazioni:

  • Attivarsi in ritardo rispetto ad un’esplosione / incendio generati da perdite di gas o liquidi infiammabili;
  • Non attivarsi a causa di danneggiamento dello stesso provocato dal crollo delle strutture, prima ancora che esso stesso abbia attivato la protezione.

PECULIARITA’ DEL DISPOSITIVO

Il dispositivo brevettato e presentato “Modulo di sgancio antisismico” atto a contenere specificatamente il rischio sismico inteso come grado di protezione da contatti diretti e indiretti, presenta caratteristiche strutturali e funzionali tali da soddisfare la summenzionata esigenza e, nel contempo, da superare i suddetti inconvenienti citati con riferimento alla tecnica nota, con un ulteriore valore aggiunto, opzionale, costituito dall’utilizzo di uno o più sensori esterni al dispositivo.

Le particolari qualità elencate fanno del trovato in oggetto, un indiscutibile essenziale riferimento in risposta all’attuale esigenza di preservare cose e persone da danni generabili dalla ininterrotta erogazione di energia elettrica, acqua e gas durante e dopo un sisma o un qualsiasi movimento/cedimento strutturale.

Il dispositivo ha la peculiarità di essere immediatamente e facilmente integrato in un qualsiasi impianto elettrico civile o industriale senza apportare alcuna modifica allo stesso impianto, ma semplicemente inserendo il modulo del dispositivo nel quadro elettrico generale.

Recenti studi dimostrano come una significativa percentuale dei danni generati dai terremoti siano riconducibili agli effetti del danno iniziale, i cosiddetti fattori secondari (incendi, shock elettrico, esplosioni), molti dei quali si verificano in concomitanza delle scosse iniziali. E’ in questa direzione che si concentra l’attenzione degli esperti per limitare tali ulteriori pericolosi danni. Nasce così la necessità di un dispositivo che al verificarsi di una tale situazione di pericolo garantisca una sicura protezione mediante l’immediata interruzione dell’elettricità, del gas e dell’acqua. La protezione deve essere istantanea, gli effetti dei cosiddetti fattori secondari si verificano nell’immediato ed è per questa ragione che la protezione dev’essere rapidissima e rigorosa. Il ritardo anche di pochi secondi risulta sufficiente a generare un incendio, uno shock elettrico o un’esplosione.

AUTOREVOLI RIFERIMENTI ACCADEMICI

E’ utile in ultimo, a conforto delle argomentazioni trattate, soffermare l’attenzione, sull’articolo di autorevoli fonti accademiche, inerente “IL RISCHIO SISMICO E GLI IMPIANTI ELETTRICI IN EDIFICI STRATEGICI”.

Ne riportiamo alcuni importanti dettagli di riferimento:

[“Questo articolo vuole mettere in discussione l' opportunità di studiare criteri di progettazione e di installazione degli impianti elettrici in edifici a rischio sismico. Al momento non esiste alcun codice nazionale (come : UBC, SEAOC, NEHRP) che definisce le modalità tecniche per la realizzazione di impianti soggetti a rischio sismico, in edifici civilmente strategici, in relazione al problema della continuità di servizio ed alla affidabilità degli impianti. . .”

2. Esigenze funzionali e specifiche tecniche per la progettazione e la installazione degli impianti.

Generalmente negli edifici “strategici” od elevato indice di affollamento, gli impianti sono progettati senza alcuna misura antisismica e la disposizione dei locali necessari all’esercizio delle funzioni strategiche, tenendo conto esclusivamente delle esigenze logistiche e confidando solamente sull'esperienza e sul buon senso del progettista. Per garantire l'operatività di una struttura strategica, i carichi elettrici da classificare come preferenziali, alimentati con sistemi locali di emergenza, sono la quasi totalità dei carichi presenti. Infatti, e’da prevedersi la disalimentazione generale dell’Ente distributore con tempi di ripristino MTTR non facilmente valutabili. Eccettuati i carichi che necessitano di una continuità assoluta di alimentazione o con interruzione molto breve come le luci di sicurezza, per tutti gli altri e’ senz’altro consigliabile, l’attuazione di una tutela passiva dell’ impianto, che prevede la disalimentazione elettrica durante le prime fasi del fenomeno sismico per prevenire guasti, corto circuiti, l’accessibilità temporanea a parti in tensione. In tal caso, non e’ necessario utilizzare componenti con caratteristiche di “resistenza elettrica al sisma”, cioè che siano garantiti per il funzionamento elettrica durante il sisma. Rispetto al convenzionale regime di esercizio in emergenza, pertanto e’ consigliabile una alimentazione ritardata oltre le prime fasi del fenomeno sismico. E’ necessario a tale scopo collocare dispositivi ad elevata sensibilità alle frequenze basse, come accelerometri, che interrompano l'alimentazione della rete durante le prime fasi del sisma consentendo poi il ritorno dell’ alimentazione da rete o, in mancanza, l’ inizio della procedura di commutazione sull’alimentazione di emergenza. A tal fine si rammenta come i terremoti generalmente durino meno di un minuto (con riferimento alla scossa violenta del suolo), anche se l'evento sismico globale si evolve nell'arco di tempi più lunghi. .“].

QUADRO ECONOMICO PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

  • Progettazione e realizzazione di Dispositivo Elettronico, Scheda Elettronica, spese per componentistiche elettroniche, progettazione e realizzazione di applicazione iOS/android (sviluppo App Mobile, Licenza Piattaforma, Hosting Piattaforma), Certificazione CE:

1 – Analisi Specifiche di Massima

Stesura delle specifiche di massima:

  • Funzionamento generale
  • Varie ed eventuali

Analisi specifiche progetto, analisi dei nuovi requisiti e studio delle possibili soluzioni tecniche;

Analisi componenti hardware al fine di minimizzare i costi del dispositivo;

Studio dei componenti hardware determinati nella precedente “Analisi Specifiche di Massima”

2 – Studio Sistema Hardware

Studio dei componenti hardware determinati nella precedente “Analisi Specifiche di Massima” al fine di definire le corrette configurazioni degli integrati;

3 – Realizzazione scheda elettronica

Stesura schemi elettrici con verifica mediante simulazione della corretta realizzazione;

Verifica funzionale della parte elettrica mediante simulazione elettrica LTSpice;

Creazione del layout della scheda stampata (disegni cad della scheda da protipare);

Acquisizione dei materiali elettronici e prototipazione della scheda stampata;

4 – Validazione prototipo

Montaggio manuale mediante saldatura dei componenti elettronici sulla scheda elettronica;

Verifica elettrica della scheda per validazione prototipo;

Eventuale modifica manuale sui componenti errati;

5 – Scrittura Firmware

Scrittura firmware;

Prove di acquisizione del sistema con verifica delle funzionalità dello stesso dispositivo;

Validazione del sistema da parte del cliente;

6 – Collaudo Tecnico-Funzionale

Stress elettrico della scheda elettronica secondo limiti in temperatura ed elettrici (Burn-in);

Validazione del prototipo;

Realizzazione della scheda stampata definitiva in funzione della parte meccanica scelta;

2. APPLICAZIONE DI GESTIONE

2.1. Specifica Funzionale Applicazione Smartphone

2.1.1. Raccogliere e descrivere le funzionalità principali che sarà necessario realizzare per la pubblicazione di un’applicazione iOS/Android che consenta di gestire e ricevere notifiche da un dispositivo IoT designato.

2.1.2. Requisiti Funzionali

Si rende necessaria la realizzazione di un’applicazione smartphone che consenta di eseguire

diverse e specifiche operazioni:

- Registrazione e Login di Utenti Consumer.

- Associazione di un dispositivo IoT per la rilevazione di terremoti.

- Ricezione di notifiche PUSH in caso di eventi generati dal dispositivo IoT.

3. CONSULENZA PER ATTIVITA’ DI CERTIFICAZIONE PRODOTTO

Attività di consulenza al fine della redazione del fascicolo tecnico del prodotto per la cetificazione CE.

Totale per Progettazione e realizzazione di Prototipo di Dispositivo Elettronico € 65.000,00.

  • Costi di produzione, rete di distribuzione e vendita;

Totale per Produzione, rete di distribuzione e vendita € 60.000,00.

  • Pubblicità, marketing, progettazione e gestione sito internet;

Totale per marketing, progettazione e gestione sito internet € 10.000,00.

  • Magazzino;

Totale per i costi di magazzino per il primo anno € 15.000,00.

TOTALE GENERALE: € 150.000,00

PERCHE’ PARTECIPARE A QUESTO PROGETTO

Per più di una ragione:

  • possibilità di partecipare come investitore;
  • il 3% dei ricavi sul fatturato relativo alle vendite del primo anno, sarà devoluto in beneficenza alle regioni terremotate del centro Italia;
  • affermare il proprio gradimento e la solidarietà verso un progetto utile alla comunità;
  • il progetto ha molteplici applicazioni sia in ambito civile che nelle industrie a tutela dei lavoratori ove in presenza di automazioni il rischio è più rilevante;
  • donare sarà un gesto comunque utile e nobile per permettere di realizzare un meccanismo di protezione che potrebbe salvare delle vite.

RICOMPENSE PER CHI SOSTERRA’ IL NOSTRO PROGETTO

Abbiamo pensato di ricompensare le persone che parteciperanno a contribuire alla realizzazione del progetto, con un buono sconto (da utilizzare per l’acquisto del dispositivo). Il buono sconto sarà proporzionato alla contribuzione. Inoltre, tutti i supporter verranno ringraziati pubblicamente per la partecipazione al progetto previa specifica autorizzazione per la pubblicazione dei nomi. 

Abbiamo bisogno del vostro sostegno, partecipate alla campagna, spargete la voce e vi terremo informati sullo sviluppo del progetto!!!

Grazie a tutti.

Commenti (2)

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    Simone In bocca al lupo 🐺 ragazzi 💪
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