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Milva è un mockumentary che fa finta di essere un documentario dal futuro.
In questo futuro prossimo l'Ilva di Taranto è diventato uno stabilimento di lavorazione della canapa, tutti gli stabili non utili a questa attività, perchè troppi, o perchè troppo grossi sono diventati un polo museale, che è famoso come Museo Ilva, conosciuto anche come MILVA, una sorta di memoria degli errori commessi, di quello che l'uomo non deve più fare e commettere, delle vecchie logiche che l'uomo del futuro ha quasi abbandonato del tutto.
Il fine del video è quello di voler far riflettere sull'economia e il liberismo, sul petrolio, sull'ambiente, sulla disinformazione che è stata fatta riguardo alla canapa (e alla Marijuana, e non per ultimo, denunciare gli scempi dell'Ilva.
Non ci saranno riferimenti troppo contingenti alle realtà politiche e/o economiche di adesso, non è quello il fine, non si vuole fare un prodotto alla "report", ma più che altro si vuole fare un film che faccia riflettere e sopratutto sognare.
Nel 2002 l'Ilva di Taranto è stata ritenuta responsabile del 30,6 per cento delle emissioni nazionali di diossina, un valore che nel 2006 sale addirittura al 92 per cento se si considerano i dati del Registro INES. E nel decennio successivo la situazione non è migliorata affatto: l'ILVA è rimasta in amministrazione straordinaria.
Ma nel 2038 la Puglia è diventata la regione più verde d’Italia.
Gran parte delle automobili sono state soppiantate dalle biciclette e dai mezzi pubblici elettrici.
Come in gran parte delle principali capitali d’Europa, in prossimità delle stazioni ferroviarie nascono come funghi rastrelliere per biciclette, e lentamente sostituiscono gli immensi parcheggi per auto.
Tutto è più respirabile, più silenzioso, più rilassato.
Nessuno l’avrebbe detto, nessuno ci avrebbe mai scommesso.
Ma come si è arrivati ad un risultato simile?
Di chi è stato il merito?
MILVA narra le vicende di un abile e caparbio ambientalista che agli inizi degli anni 20, grazie al web, riesce ad affermarsi nella politica regionale.
In pochi anni riesce a stravolgere la sua regione rendendola la più verde d'Italia.
In una grammatica che riprende (alla lontana) quella dei cinegiornali fascisti e dell'istituto Luce (fatta da una quasi perenne voce fuori campo, e da immagini spesso simboliche, che richiamano i concetti) si crea un rapporto strano e anacronistico con i fatti narrati, se si pensa soprattutto che in teoria, il video che si sta vedendo è stato realizzato nel 2038.
A livello visivo l'opera si struttura con tre tipologie diverse di video: materiale di repertorio (soprattutto in riferimento ai fatti "veri"), video girati appositamente e animazioni e infografiche.
In questo progetto le realtà coinvolte sono molteplici, e la maggior parte sono collegate al mondo della canapa e all'ambiente. In questo periodo questo tipo di realtà sono in fermento, e l'argomento canapa, sopratutto in ambiti commerciali, è, in un certo senso, ancora vergine.
Poter realizzare un documentario "dal futuro" permette di poter narrare delle diverse realtà collegate alle tematiche trattate nel progetto, senza però il rischio di apparire troppo diretti. Il fine del progetto è anche quello di raccontare i diversi business che oggi esistono, collegati alle princiapli tematiche del video:
- canapa (produzione e lavorazione di ogni tipo di prodotto)
- biciclette
- mobilità sostenibile
- ambiente
- liberismo economico
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