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FOLLE AMORE è una raccolta di scritti, riflessioni, poesie spontaneamente espresse dagli utenti dell’Ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano quando ancora erano all’interno della struttura manicomiale prima della sua chiusura definitiva avvenuta nel 2001. Questi scritti sorprendenti, da noi stampati in una prima edizione nel 1996, ci sembrano ancora di grande attualità perché riteniamo sia molto importante continuare a dare voce ad autori straordinari altrimenti destinati ad essere dimenticati, non visti, esclusi ed emarginati in mura stigmatizzanti non solo fisiche. La prima edizione è nata in un contesto di profonda trasformazione dell’Ex Ospedale Psichiatrico di Milano ad opera della Associazione ARCA ONLUS e di tanti artisti e professionisti che hanno contribuito alla creazione del MAPP - Museo d’Arte Paolo Pini e delle Botteghe d’Arte. Oggi, a distanza di tanti anni, vogliamo pubblicare nuovamente questa raccolta per continuare a dare valore al Paolo Pini e ad un’esperienza viva che ha continuato a costruire giorno per giorno fino ad oggi ponti di linguaggio, scambi di esperienze e legami tra persone, perpetuando nel presente la trasformazione strutturale e sostanziale delle memorie del passato, del presente e del futuro.
Questa campagna mira a raccogliere fondi necessari per la pubblicazione di “Folle Amore”, un libro in cui si parla d'amore. I sentimenti ed in specie l'amore, quello vissuto dagli “ospiti” del Paolo Pini per i propri cari o solo vissuto di fantasia, ha le medesime caratteristiche, le medesime parole, i medesimi gesti che noi tutti esprimiamo, con l'unica differenza che gli autori soffrono, amano, si disperano, gioiscono con un'intensità ed una libertà che i cosiddetti “normali” troppe volte non si concedono. Vogliamo fare ascoltare la voce di chi non ha mai taciuto, ma semplicemente per lungo tempo ha faticato a trovare qualcuno disposto ad ascoltare, ad incontrarsi. Gli autori di questi scritti ci conducono in un’esperienza intensa e sincera, come loro stessi scrivono nell’introduzione:
“Le mie poesie le ho scritte perché le ho vissute e capite e non sono solo sogno, ma anche realtà: ci sono il mare, le anime, gli spiriti di ogni male e di ogni bene. Io mi sento vivo solo quando sono davanti a tutta questa immensità e vivo anche in te e per te, anche nell'antichità di questa terra.”
“Scrivere è stato per me prima di tutto un cercare un po' di verità nella confusione che sentivo nella mia mente; ma anche avere qualcosa di bello tra le mani, giacchè in questo mondo esistono poche cose belle. Ho scritto perchè anche da me scaturisse qualcosa di valido e buono da far conoscere agli altri, al di là delle apparenze, perche' si sapesse che nella mia anima esistevano quelle parole, quelle frasi e piccole storie”.
Tutto in questo libro è un atto di amore, amore folle perché è quello per il diverso, il rimosso, l'emarginato, l'escluso. È l'amore per una vita che nonostante tutto è un tesoro prezioso e va vissuta, ed è folle perché nasce dalla sofferenza, e nessun normale ama soffrire. Ma la mancanza di sofferenza porta poi alla normalità?
“Forse, il modo giusto per accostarci a questo testo è quello che passa, prima di tutto, attraverso quell’atto fondamentale che potremmo chiamare il protendersi verso l’altro”. Perché, oltre tutto, questa è forse l’unica via che ci è data per conoscere noi stessi. Per trovare qualcosa di noi stessi attraverso la distanza, finchè, nella distanza, l’altro ci viene incontro come figura della verità. Se appena ci protendiamo davvero verso la figura dell’altro, che ci si promette e ci si mostra tra qualche abbaglio, in ognuno di questi – dai più ricchi ai più poveri – noi riusciamo a vedere tante persone. Individui. Storie. Vite. E tutto questo ci fa più ricchi...A volte, leggendo questi testi, si ha l’impressione che il male, da privato, da autobiografico che era, si faccia pubblico, comune. Qualcosa che riguarda tutti. Qualcosa che sentivamo senza riuscire a pensarlo.”
Emilio Tadini, Introduzione al libro Folle Amore” 1996
Costruire percorsi insieme è il nostro pane quotidiano e abbiamo scelto di offrire varie opportunità a coloro che ci sosterranno:
Una visita guidata completa (donazione di minimo 30€) tenuta dai nostri utenti esperti, i Divulgatori d’Arte del MAPP + libro.
Prevede: un’introduzione sulla storia del Paolo Pini, un’analisi delle opere principali presenti nel complesso, una visita alla scoperta delle Botteghe d’Arte e delle opere che qui vengono create ogni giorno dai suoi frequentatori.
T-shirt del MAPP (donazione di minimo 40€) potrete scegliere la maglietta dalla sezione shop del sito del MAPP (secondo disponibilità).
Quadretto realizzato dagli autori delle Botteghe d’Arte del MAPP (donazione di minimo 50€).
Donazione libera.
Oltre a queste opportunità, chi sceglierà di donare almeno 200 euro riceverà un’opera prodotta all’interno delle nostre Botteghe è il modo migliore che conosciamo per lasciarvi un segno tangibile del nostro “grazie”. Ogni opera prodotta qui incarna la poetica dell’autore ed è un pezzo unico.
Con questa raccolta vogliamo darci la possibilità di continuare a trasformarci e a migliorare, d’ora in poi non più solo per i nostri utenti, ma soprattutto per tutti coloro che decideranno di superare i pregiudizi e varcare le nostre porte, dando fiducia al nostro progetto e alle storie che abbiamo da raccontare.
Il MAPP Museo d’Arte Paolo Pini è una realtà che nasce nel 1993 per conservare e valorizzare una collezione di livello internazionale con opere di più di 140 artisti, tra cui Enrico Baj, Emilio Tadini, Günter Brus, Martin Disler e Sigfried Anzinger, che si arricchisce continuamente di nuovi lavori. Il museo sorge all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, uno dei manicomi più importanti e più affollati dell’area di Milano fino all’applicazione della legge Basaglia. Partendo da un luogo di degrado sia estetico che umano e totalmente asettico, Teresa Melorio ed Enza Baccei hanno costruito un’alternativa che trasformasse la segregazione in scambio e l’impersonalità in attenzione all’unicità di ognuno: la chiave migliore per poter realizzare tutto questo non poteva che essere la creazione artistica. Da questi presupposti sono nate le prime collaborazioni a quattro mani fra artisti e pazienti e i primi interventi di riqualificazione degli spazi, che non si sono mai interrotti fino ad oggi. In parallelo alla costruzione della collezione permanente, negli spazi del MAPP sono nate le Botteghe d’Arte, veri e propri laboratori di Arteterapia dove “Fare Arte Insieme” è la parola d’ordine. Proprio grazie a ciò che si è sperimentato in questi laboratori nel corso degli ultimi anni, l’Arteterapia è oggi riconosciuta come pratica terapeutica di grande efficacia nel percorso di riabilitazione psicosociale presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale Niguarda. Le opere prodotte dagli utenti all’interno delle Botteghe sono oggetto di mostre, convegni e pubblicazioni di settore e sono regolarmente inserite nel mercato dell’arte, essendo il riconoscimento dello status di opera d’arte parte integrante del valore terapeutico della pratica arteterapeutica. Queste opere vengono esposte, conservate e divulgate sempre grazie all’azione del MAPP.
Il MAPP e le Botteghe d’Arte sono gestite da ARCA Onlus - Associazione per il Recupero della Creatività Artistica e la Riabilitazione Psicosociale, in collaborazione con ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda.
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