Questa è la storia mia e di mia madre, ma soprattutto di mia madre. Non è la storia della nostra vita, ma di un pezzo di vita. L'ultimo. 
Siamo state entrambe sconfitte, lei, in più, è stata uccisa dal Mostro. 
E' stato crudele con noi. E' arrivato in silenzio, ed è stato una furia: in 45 giorni ha cambiato tutto, soprattutto la mia vita, adesso. Lui non c'è più, insieme a mia madre, che ha raggiunto mio padre. Ma ne sento ancora la presenza, una sorta di eco, nel silenzio di questa casa ormai vuota. 

Gli ultimi 45 giorni di mia madre sono stati i più brutti, ma per assurdo anche i più belli. Ho scoperto di essere innamorata di mia madre perdutamente. Sapevo da sempre di amarla, ma non pensavo di amarla così tanto. E dopo 31 anni di affetto non dimostrato, o dimostrato molto poco, ma di certo non come voleva lei, ho cominciato a tenerla per mano, a dirle quanto la amassi ogni giorno, ad apprezzare tutto di lei, anche i difetti che tanto odiavo. 
Sono stati 45 giorni pesanti, ma i più ricchi di amore incondizionato, vero e puro. E io questa storia ho voluto raccontarla per svariati motivi.  Ho cominciato a scrivere per sfogarmi, per elaborare il lutto. 
Poi ho pensato che era doveroso, da parte mia, raccontare ad amici e parenti cos'è successo in quei 45 giorni, in cui, essendo da sola ad occuparmi di lei, non avevo tempo per stare al telefono e raccontare a tutti cosa stesse succedendo. E' giusto che chi la conosceva sappia cosa ha provato gli ultimi suoi giorni. Devo delle spiegazioni, anche perché forse è più facile farsene una ragione del suo non esserci più.

Ma voglio raccontare la nostra storia anche a chi non ci conosceva, a chi come me non sapeva molto del cancro, a chi come me si ritrova da solo a sostenere un peso così grande, a dire delle mezze verità alla propria madre per la prima volta, a sperare fino all'ultimo che si trattasse di un incubo.
Io non sapevo niente delle cure palliative, della chemioterapia. Non sapevo cosa fosse un hospice. Non sapevo quali potessero essere i campanelli d'allarme.  Non sapevo nulla. Quindi ho raccontato tutto. In maniera vera e cruda. Così come l'abbiamo vissuta. 
Sperando di poter essere d'aiuto a qualcuno. 

Purtroppo, i costi per pubblicare il libro sono un po' elevati, soprattutto dopo il Covid.  Io non voglio guadagnarci niente, anzi vorrei anche poter raccogliere denaro in più da poter donare in beneficenza.  Quindi, non avendo tutta quella cifra a disposizione da investire, ho pensato a un pre-acquisto del libro. I pre-acquisti permetteranno la stampa del libro, ma soprattutto ci faranno rendere conto anche della quantità di libri da stampare.

Grazie anticipatamente,

Angela.