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LIBRINFESTIVAL5

Una campagna di
Giusi Radicchio

Contatti

Una campagna di
Giusi Radicchio

LIBRINFESTIVAL5

Campagna terminata
  • Raccolti € 295,00
  • Sostenitori 10
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Eventi & festival
  • Obiettivi
    4. Istruzione di qualità

Una campagna di 
Giusi Radicchio

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Il Progetto

Monterotondo, 10 dicembre 2019, #Librinfestival, il festival che premia i mestieri del libro, ha inaugurato la sua Quinta edizione il con il libro Nero ananas di Valerio Aiolli, Voland.

Un bel traguardo per un festival piccolo per le risorse umane ed economiche, ma grande per la qualità e la cura. Nessuno forse avrebbe scommesso sulla sua realizzazione. Ora dopo 5 anni ci sentiamo di dire che Librinfestival associazione culturale è una realtà

Valerio Aiolli, candidato al premio Strega 2019 con il libro Nero Ananas

Il termine Festival racchiude in sé alcuni significati: l’idea della festa e dell’evento speciale. Organizzare un festival non è una iniziativa originale – ma neanche semplice – e a Monterotondo, città metropolitana di Roma Capitale, ancora non c’era un festival letterario.

#Librinfestival è sicuramente originale nella durata – circa otto mesi – e nella formula che premia i mestieri del libro. Cinque le categorie in concorso:
miglior autore, miglior libro, miglior editore, miglior redazione titolo, miglior cover grafica

Prevista una menzione speciale della giuria che, per la quartra edizione, è stata dedicata al ricercatore Giulio Regeni e alla richiesta di verità e giustizia per lui e la sua famiglia.

PEPPE MILLANTA autore del libro VINPEEL DEGLI ORIZZONTI, NEO EDIZIONI ritira la MENZIONE SPECIALE 2019. La targa originale è opera dell’artista illustratrice Roberta Landi che consegna il premio.

L'ultima settimana di settembre la giuria popolare si riunisce per designare il vincitore per ciascuna categoria. I premi vengono consegnati nei primi giorni di ottobre durante Cerimonia di premiazione, presso la Casa della Pace Angelo Frammartino di Monterotondo.

Il team #Librinfestival presso la Casa della Pace Angelo Frammartino

L’idea di un festival letterario ha molto a che fare con l’idea di mettersi in gioco, di sperimentare le proprie potenzialità creative. È evidente che la passione per i libri e la lettura sono alla base della scelta di fare un festival letterario, ciò non toglie all’idea del festival, una sua insita filosofia.
Questo “senso”, questa visione è molto presente anche nella scelta dei testi da proporre e negli editori da intercettare. E parlando di visione intendiamo la possibilità di guardare oltre, focalizzare gli obiettivi e aprire una finestra che si affacci sul futuro. Anche la scelta di indirizzarci verso una piccola e media editoria ha un senso preciso, anche politico in senso lato, fuori da dinamiche puramente commerciali.


#Librinfestival nel suo Logo, contiene l’idea del festival, rappresentato da un albero i cui frutti simbolici sono i libri, là dove l’albero rappresenta l’idea della vita nella sua ciclicità, nella sua stagionalità: così #Librinfestival ha durata annuale, rinnova le sua proposte seguendo lo stesso ciclo produttivo delle case editrici che annualmente rinnovano il proprio catalogo. Ogni anno nuovi rami, nuovi frutti, nuove proposte, nuovi contenuti, nuovi messaggi ma sempre vigili e con i piedi per terra per non trasformare questa visione in una “fata morgana” un miraggio irraggiungibile e vacuo.

L’albero per mantenersi sano e in vita ha bisogno di cure costanti, giornaliere, di nutrimento, acqua, luce, potature che nel caso di #Librinfestival si traducono in contatti, letture, scelte, comunicazione, investimenti, rinnovamento, tutte attività che necessitano anche del sostegno di quanti credono in questa visione che va oltre la materialità del libro.

I dodici libri in concorso per la quarta edizione di #Librinfestival anno 2018/2019

Attrarre i lettori e soprattutto il non lettore a seguire le presentazioni è un altro impegno che ci siamo prefissate. Per sollecitare la curiosità intorno a un autore/autrice spesso sconosciuti ai più, così come i loro editori, è necessario individuare un tema universale. Il tema, che sia intimista o di attualità, deve parlare al lettore, deve incuriosire o deve rispondere al bisogno che il pubblico ha di sapere, di conoscere e riconoscersi.

L’organizzazione è molto curata e ha una parte fondamentale in questa impostazione di condivisione, i luoghi sono sempre diversi e anche qui il coinvolgimento dei gestori è importante, anche loro, così come altre figure che girano intorno al festival, sono invitati a sposare una causa, così come la giuria è invitata a presentare gli autori, a cimentarsi con la conduzione. Crediamo anche nel potere educativo di un festival come il nostro, un modo per essere parte attiva di un processo, un metodo, una cosa nuova di cui sentirsi responsabili, con il confronto e la partecipazione.

I sei libri vincitori a partire da sinistra: redazione/titolo, menzione speciale, cover/grafica, autore, libro, editore

Quindi un festival che non si consuma in pochi giorni, ma crea nei cittadini un’abitudine e un’attesa. E quando questa abitudine si concretizza intorno ai libri a noi sembra un buon risultato, quasi eccezionale. Da non sottovalutare l’aspetto di microeconomia che gira intorno ad un seppur piccolo festival letterario.

Non sappiamo se ancora tutto questo sia stato percepito in questi termini, noi stesse ci stupiamo ogni volta e tentiamo di alzare il tiro della sfida, perché l’evoluzione è importante, permette di allargare il raggio di azione e gradimento, con la scelta di un autore, con la difficoltà di lettura di un testo, con la delicatezza di un tema, o il cambiamento nella formula.

Per concludere possiamo dire che la carta vincente di questo progetto rimane la FESTA , l’atmosfera di leggerezza calviniana che permette a tutti di stare sullo stesso piano, dove la cultura non è lo spartiacque tra chi sa e chi non sa, ma dove tutti sentono di sapere e di acquisire conoscenze.
Crediamo che alla base ci sia questo, far stare bene le persone, e farlo utilizzando il libro come veicolo di benessere. Come fosse una seduta in una Spa. E di solito chi ci va ci torna.

Casa della Pace Angelo Frammartino di Monterotondo, cerimonia di premiazione quarta edizione

Prima di avventurarci nel'organizzazione della quinta edizione di #Librinfestival c’è stato un momento in cui la domanda è stata: vale la pena? Abbiamo fatto passare un po’ di tempo, poi la risposta è stata sì. E allora, vi giriamo la domanda, pensate anche voi che valga la pena?
Se anche la vostra risposta è sì, aiutate questo progetto a crescere: donate e Condividete! GRAZIE

Commenti (4)

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  • NB
    Nicola Un progetto bellissimo e importante! Nicola e Vera
    • GR
      Giuseppa Grazie e ci vediamo presto 🤗
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        Sandro A presto !!
        • ST
          Sandro Un po' alla volta 😊

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