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Per i trent’anni della nostra associazione, abbiamo fatto una scommessa editoriale. E possiamo realizzarla insieme.
Da mesi lavoriamo al mook Lettera22, una rivista cartacea di giornalismo narrativo e disegnato: lunghi reportage scritti e illustrati. Il sommario del numero zero è pronto. Ma per stamparlo e distribuirlo, per poterlo sfogliare, ci serve il vostro aiuto!
«Una rivista si fa, facendola»: dopo riunioni, chiacchiere e cene, stiamo realizzando il numero zero di una rivista cartacea di giornalismo narrativo e disegnato che in Italia ancora non c’è, per come la immaginiamo. Si chiama Lettera22, è il primo passo di un più ampio progetto editoriale e porta il nome della celebre macchina da scrivere della Olivetti. Oltre che quello della nostra associazione, che quest’anno compie trent’anni e anziché celebrare rilancia e azzarda.
L’azzardo è anche un invito a voi, alle lettrici e ai lettori futuri e passati, alle colleghe e ai colleghi, a tracciare la rotta insieme a noi. Secondo le coordinate su cui abbiamo a lungo discusso, Lettera22 ambisce a combinare il meglio del giornalismo e della letteratura con il meglio del fumetto e delle arti grafico-illustrative. Chi parla inglese dice che è un mook, un periodico ibrido, tra il magazine e il book: si compra come un giornale, per capire ciò che accade intorno a noi, e si legge come un libro, finendo catapultati e immersi dentro una storia. Lunghi reportage scritti e disegnati, come quello illustrato da Giacomo Nanni, di cui avete una piccola anteprima qui sotto.
«L’unica linea che un giornalista è tenuto a seguire è quella ferroviaria» sosteneva Albert Londres. Siamo d’accordo con lui dal 1993, l’anno in cui è stata fondata la nostra associazione indipendente di giornaliste e giornalisti. Molti di noi sono stati inghiottiti per anni da società, popoli, culture dall’Afghanistan alla Palestina, da Hong Kong al Sudan, dal Bangladesh alla Cecenia, dal Myanmar alla Cina, dalla Serbia all’Italia, nodo di transito e ancoraggio del nostro rapporto, non solo professionale. Più che le singole storie, ci stanno a cuore metodo e obiettivi del “giornalismo intenzionale”, per dirla con Kapuściński: fornire elementi di comprensione per cambiare le cose.
Dopo molti viaggi, ci siamo ritrovati intorno a un tavolo e nelle call per discutere del numero zero di Lettera22. Che viene fatto dai “letterini e dalle letterine”, i soci dell’associazione, ma insieme a nuovi amici come Miguel Angel Valdivia, direttore artistico della rivista, Giulia Garbin, che ha impostato il lavoro grafico, R.C. che lo ha completato, traghettandolo verso la stampa. O come il disegnatore sudafricano Anton Kannemeyer aka Joe Dog, il fondatore del magazine Bitterkomix a cui dobbiamo le immagini che compaiono sulla copertina del numero zero, qui sotto.
Il sommario del numero zero è pronto. Cento pagine, da stampare su carta di qualità e in formato 22 x 27. Sei lunghi reportage, come non si trovano nei giornali e sul web, corredati da un “secondo tempo”, con informazioni di contesto e con la pagina dei consigli LVAM, letto-visto-ascoltato-mangiato, su libri, film e serie tv, musica e cibo. Sei lunghi reportage scritti da Giuliano Battiston, Gabriele Carchella con Paolo Affatato, Paola Caridi, Emanuele Giordana, Angelo Mastrandrea, Giulia Oglialoro.
Con illustrazioni originali, appositamente commissionate dal nostro Miguel Angel Valdivia ad Andrea Bruno, Simonetta Capecchi, Mario Damiano, Adriana Marineo, Giacomo Nanni, Miguel Vila.
E poi una delle storie a cui teniamo di più: la graphic novel inedita del fumettista serbo Aleksandar Zograf, 10 pagine che prendono lo spunto da un opuscolo pubblicato nel 1947, firmato da Dušan, il protagonista del racconto. Qui sotto, nell'anteprima, il suo ritratto, firmato da Zograf.
E ancora: una storia a fumetti breve di Crimina Lize e 14 rubriche letterine illustrate dall'artista spagnolo Sam3, su cucine e cambuse, spiritualità e religioni, orti e tecnologia, dal Corno d’Africa al sud-est asiatico, dall’Europa alle Americhe.
Non vogliamo svelarvi tutto. Ma già da ora possiamo assicurarvi che Lettera22 vi condurrà in giro per il mondo. Ci muoveremo tra l'Afghanistan dei Talebani e un paesino della Campania dove è avvenuto un delitto misterioso, tra l'orto botanico di Palermo e le ferrovie che attraversano le risaie del Laos fino ad arrivare in Cina, tra i sentieri di campagna intorno a Norcia e i villaggi della Serbia, e dentro la Kleines Haus di Brema, alla scoperta di una performance artistica che è anche un atto di rivendicazione politica.
Il nostro lavoro redazionale e di scrittura è volontario. Con il vostro sostegno pagheremo gli illustratori, le disegnatrici, il reportage su call, il coordinamento grafico, poca pubblicità sui social. Poi una stampa di qualità e la distribuzione del numero zero, affinché possiate sfogliarlo. La copertina è stata disegnata in Sudafrica, la graphic novel realizzata in Serbia, alcune illustrazioni in Spagna, altre in Francia, altre ancora sono state disegnate qui, in Italia. Hanno fatto un viaggio più o meno lungo prima di approdare in mano nostra, e poi vostra: vogliamo che le autrici e gli autori siano ricompensati equamente. In futuro, speriamo di poter essere più generosi.
Dipende anche da voi.
Con un sostegno più ampio del previsto, potremo infatti lavorare ai prossimi numeri, dando continuità editoriale e solidità finanziaria al progetto. Il numero zero servirà a costruire una rete più ampia, ad aprire la rivista ai contributi esterni, a farla leggere e valutare, a ragionare con voi, con incontri e presentazioni in tutta Italia, sul come migliorarla. E sul come rispondere meglio a un’esigenza che crediamo diffusa.
La cifra di cui abbiamo bisogno è quindicimila euro, solo per il numero zero. Abbiamo deciso di raccoglierli con un crowdfunding perché non vogliamo sponsor privati, non in questa fase. Dal 1993 siamo sempre stati indipendenti. Crediamo nel patto fiduciario tra chi scrive e chi legge, e siamo abituati a sentirci parte di una comunità aperta, critica e solidale. Sempre più esigente.
È la comunità di chi vuole e pratica un giornalismo rigoroso e generoso, di scavo profondo, lento ruminare, narrazione calda e riflessiva. Da qui, l’idea di Lettera22: lunghi reportage scritti e disegnati, che ci aiutino a interrogare il mondo, entrando di volta in volta in una storia piccola ma esemplare. Giornalismo lento, altro dall’informazione usa e getta formato tweet.
Siamo convinti che tra di voi ci siano molti amici e molte amiche con la stessa convinzione ed esigenza. Disposti a darci una mano. Con quindicimila euro, a fine giugno sfoglierete il numero zero di Lettera22. Con un sostegno maggiore, potremo farne un trimestrale, chissà...
Alla realizzazione del numero zero di Lettera22 contribuiscono, da sinistra a destra e dall’alto al basso nella foto, Attilio Scarpellini, Gabriele Carchella, Lucia Sgueglia, Irene Panozzo, Giuliano Battiston, Paolo Affatato, R.C., Emanuele Giordana, Ilaria Maria Sala, Tiziana Guerrisi, Enzo Mangini, Gianna Pontecorboli, Angelo Mastrandrea, Miguel Angel Valdivia, Paola Caridi, Andrea Pira. Se volete saperne di più su di noi, scriveteci: lettera22.redazione@gmail.com
Per ogni forma di sostegno, ci sarà una ricompensa da non perdere.
Le trovate tutte sulla colonna di destra. Qui sotto ne abbiamo selezionate alcune, per farvi vedere meglio cosa aspettarvi
Scegliendo questa opzione, riceverete per primi 1 copia del numero zero della rivista + 1 shopper di tela della nostra associazione
Scegliendo questa opzione, riceverete per primi 1 copia del numero zero della rivista + 1 shopper di tela dell'associazione + 3 quaderni della nostra associazione: i gadget completi!
Scegliendo questa opzione, riceverete per primi 1 copia del numero zero della rivista + 1 podcast esclusivo realizzato da Emanuele Giordana: un audio-reportage di 7 minuti dall'ospedale segreto della resistenza birmana in Thailandia. Ma attenzione, sono disponibili soltanto 30 podcast.
Scegliendo questa opzione, riceverete per primi 1 copia del numero zero della rivista + 1 stampa in serigrafia in formato 32x50, in edizione limitata, di un'illustrazione del nostro direttore artistico, Miguel Angel Valdivia. Si tratta del disegno qui riprodotto. Ma attenzione: sono disponibili soltanto 30 serigrafie.
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