"Lasciatemi amare" è un crudo grido d'amore. Un grido che da voce al dolore di tutte quelle donne che soffrono per un lutto, talvolta incompreso dalla società. Quell’amore che non trova una direzione verso cui incanalarsi. Interrotto e spezzato non raggiungerà mai gli altri ne tanto meno chi lo prova. Verrà raccontato in una storia piena di follia che in fondo resta ciò che c’è di più ordinario in questo mondo.

Eva è una donna sui quaranta, una scultrice che, al secondo mese di gravidanza, ha un aborto spontaneo.
La storia che voglio raccontare è quella di una donna che cerca di uscire disperatamente dal complesso di Antigone che l'ha travagliata per tutta la vita e per farlo sarà disposta a compiere dei gesti folli.

Sono Giorgia Carpani, una studentessa di cinema.
"Lasciatemi amare" è il cortometraggio che sto realizzando come tesi di laurea.
Per realizzare un film, lungo o corto che sia, c'è sempre bisogno di un budget. Questo per avere la possibilità di lavorare con attori professionisti, avere accesso ad attrezzatura utile per le riprese, costumi, scenografie e tanto altro.

Sostenermi vuol dire darmi la possibilità di ottenere le risorse di cui ho bisogno. Sostenermi significa tornare a quel momento in cui anche a te hanno detto “è uno spreco di tempo”, “uno su mille ce la fa”, “non hai abbastanza probabilità di riuscire”. Sostenermi è come urlare un grande “NO” a tutte quelle volte che ci hanno messo i bastoni tra le ruote, a tutte quelle persone che non cre- dono che un sogno valga la fatica e l’impegno di lottare. Un “NO” a tutti quelli che ci hanno detto “NO, non si può fare”.

E tu da che parte vuoi stare? Ti va di credere in un sogno?