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"La scuola? Noi continueremo!"

Una campagna di
Francesco Sincich

Contatti

Una campagna di
Francesco Sincich

"La scuola? Noi continueremo!"

Campagna terminata
  • Raccolti € 1.880,00
  • Sostenitori 33
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale
  • Obiettivi
    4. Istruzione di qualità
    5. Uguaglianza di genere
    10. Ridurre le disuguaglianze

Una campagna di 
Francesco Sincich

Contatti

Il Progetto

Così esclama Hassana quando Sokhna le chiede cosa pensano di fare, viste tutte le difficoltà che la scuola sta vivendo.

Un incontro con due allieve del villaggio di Banganà in Niger nel marzo scorso ha permesso di conoscere la reale situazione della scuola e ne ha messo in evidenza i punti deboli sui quali occorre intervenire subito per garantire il suo futuro e migliorare l'insegnamento (vedi il video “Aikije e Hassana parlano”). È proprio questo incontro che ha determinato l’urgenza di un sostegno straordinario per questo anno scolastico e la necessità di attivare questo crowdfunding.

Questo progetto è la continuazione di un impegno che ha origini lontane.

Era il 2011 quando, con due piccole associazioni riuscimmo a creare una scuola primaria a Banganà, un piccolo villaggio di allevatori nomadi Wodaabe nel cuore del Niger. Personalmente, ho avuto il piacere di firmare, su mandato del capo del villaggio, la domanda d’autorizzazione al locale Ispettorato per la pubblica istruzione.

Dopo anni e varie vicissitudini, la scuola è ancora là e gli allievi pure. Per una scuola così, diversa anche dalla maggior parte delle scuole dell’Africa rurale per via della particolarità degli allievi, tutti figli di allevatori nomadi, questo è già un successo. Ma resta una scuola fragile, a causa del contesto geoclimatico, aggravato dal riscaldamento del pianeta, e dal disinteresse del governo per l’istruzione pubblica, soprattutto nei confronti di popolazioni nomadi.

In questi anni, la crisi economica e le sue conseguenze sociali e politiche hanno inciso profondamente sulla solidarietà verso il prossimo, e ancora di più quando il prossimo è lontano, fuori dal nostro Paese. Gli allievi di questa scuola sono davvero lontani da noi, ma hanno iniziato un percorso di emancipazione che può portare loro e il loro popolo verso condizioni migliori di vita senza dover abbandonare tutto e rischiare la vita, come avviene purtroppo per molti in Africa e altrove. 

Per realizzare questo progetto, grazie al cambio favorevole della moneta e anche tenendo conto di eventuali imprevisti, sempre possibili in un contesto del genere, abbiamo calcolato un budget di 3.000 € per coprire l'intero anno scolastico 2019-20 ed è questo l’obiettivo da raggiungere con questo crowdfunding.

I dettagli del budget

Le voci del progetto

Questa scuola, che conta oggi 39 allievi distribuiti nelle diverse classi, a parte le mura e un insegnante spesso assente, non ha praticamente nulla di quello che qui siamo abituati a trovare nelle scuole primarie e quindi i bisogni “permanenti” non mancano.

  • Tra questi il sostegno alla “ cantine scolaire” , il vitto degli allievi , è e rimarrà fondamentale. Se il PAM cesserà di fornire il poco che oggi dà, questo sostegno determinerà l’esistenza o meno della scuola.
  • Anche una dotazione di strumenti didattici adeguati a un contesto particolare come quello di Banganà, dove non esiste l’energia elettrica, sarebbe importante. Il direttore del Centro culturale francese “Jean Rouch” di Niamey si è dichiarato disponibile a fornire qualcosa, ma Niamey è lontana (circa 800 km). Inoltre Banganà è a tre ore di pista sabbiosa dalla strada asfaltata più vicina e dovrebbe essere la scuola a provvedere al ritiro a Niamey e al trasporto di libri e altro materiale fino al villaggio. Questa possibilità potrebbe quindi realizzarsi solo con un finanziamento ad hoc.
  • Negli ultimi anni, alcuni scioperi nazionali degli insegnanti, che chiedono un maggiore impegno del governo nei confronti dell’istruzione, e soprattutto il succedersi, nel caso specifico di Banganà, d’insegnanti demotivati e inadeguati, hanno abbassato il livello inizialmente buono della scuola e gli allievi che si erano iscritti al momento della sua istituzione non hanno ancora potuto accedere al collége, cioè la scuola secondaria, come viene chiamata lì. Il collége più vicino si trova a Dakoro, una piccola cittadina a tre ore di pista dalla scuola. Questo imporrà un aiuto alle famiglie di chi vorrà e potrà frequentarlo. Già oggi, però, Aikije, Hassana e Hatu, le tre allieve più grandi, determinate a continuare gli studi con il forte sostegno dei genitori e l’accordo di tutto il villaggio, si trovano nella necessità di trasferirsi a Dakoro per potersi preparare adeguatamente al prossimo accesso al collége. Il nuovo insegnante, arrivato l’anno scorso, non è purtroppo migliore dei precedenti, ma, anche se fosse, dovendo seguire sei classi da solo, non potrebbe prepararle in modo adeguato. D’altra parte, le famiglie sono lontane dalla scuola e le allieve impiegano tutto il tempo non scolastico a coprire il tragitto e a fare i molti lavori di casa che a loro competono. In queste condizioni, sarà impossibile che possano fare il salto necessario per recuperare il tempo perduto e conseguire la preparazione ottimale per il collége. Inoltre il trasferimento a Dakoro consentirebbe loro di sfuggire alle pressioni sociali per il matrimonio in un contesto in cui ci si sposa molto giovani. Un sostegno urgente sarebbe quindi quello di provvedere al mantenimento delle tre allieve nella cittadina di Dakoro per terminare l’ultimo anno delle primarie e passare poi al collége . Esistono già tutte le condizioni indispensabili: l'accordo del direttore della scuola di Dakoro, un tutore (un loro parente è già disponibile) e un alloggio protetto.
  • Per un migliore funzionamento della scuola di Banganà, affidato oggi a un solo insegnante, sarebbe anche importante un secondo insegnante, possibilmente donna, da cercare tra le ragazze Wodaabe di altri villaggi che hanno già terminato il college. Le ultime informazioni dicono che esiste già una candidata. L’insegnante donna sarebbe una grande facilitazione per le ragazze che, seppure molto determinate, sono abituate, per ragioni culturali, a comportarsi con molta riservatezza e timidezza nei confronti di estranei, soprattutto maschi. Quest’insegnante, che teoricamente dovrebbe essere fornito dal governo, in ragione del numero di classi, dovrà invece essere finanziato da noi.

La scuola e il contesto

Banganà è un piccolo villaggio di allevatori nomadi Wodaabe nel cuore del Sahel nigerino. Nel 2011, l’anno in cui la scuola è nata, con il sostegno di due associazioni genovesi, nessuno dei suoi abitanti sapeva leggere o scrivere. I Wodaabe, in quanto minoranza e per di più allevatori nomadi, sono una popolazione emarginata e il governo non ha interesse a investire nell’istruzione pubblica. D’altra parte in Niger, che quest’anno è finito all’ultimo posto nell’indice di sviluppo umano stilato annualmente dallo PNUD, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, l’istruzione non è certo una priorità, nemmeno nelle città.

Dopo tre anni di sostegno da parte dell’Associazione culturale Ghazala e della Compagnia per le V.E.L.E., la scuola è diventata pubblica e oggi continua ad esistere, seppure tra mille difficoltà. Innanzitutto quelle connesse con il clima "estremo" del Sahel (piogge scarsissime ed erratiche) aggravate dai cambiamenti climatici che rendono sempre più frequenti le siccità e sempre più difficile l'allevamento nomade di bovini, mezzo di sostentamento dei Wodaabe. Diventa quindi sempre più pressante l’aiuto alimentare per gli allievi. Vi sono poi quelle connesse con lo stato dell’istruzione nel Paese: carenza (o assenza) di strumenti d’apprendimento e insegnanti demotivati e spesso assenti, soprattutto in aree rurali remote come è il caso della scuola di Banganà.

Quello che non manca, invece, è la forte motivazione di buona parte delle famiglie e degli allievi, ed è questo che fa sì che la scuola ci sia ancora, dopo sette anni. La scuola, infatti, è lo strumento con il quale la gente di Banganà vuole far contare di più i Wodaabe e i loro figli. Vogliono che arrivino un giorno a Niamey, la capitale, e raggiungano posti importanti per loro e per il loro popolo. Tra l’altro, in questa scuola le ragazze sono da sempre in maggioranza e sono le più determinate a continuare, nonostante le difficoltà.

Il passaggio della scuola da “comunitaria”, finanziata da noi, a scuola pubblica garantisce il salario dell’insegnante e, perlomeno sulla carta, il vitto degli allievi da parte del Programma Alimentare Mondiale, ma i bisogni della scuola in quel contesto difficile restano grandi e il nostro sostegno è continuato e continua tuttora. Negli anni, grazie a un contributo della Provincia di Bolzano, ottenuto attraverso l'Associazione Donne Nissà, siamo riusciti a dotare la scuola, che all’inizio era fatta di poco legno, foglie di palma dum e steli di miglio, di un piccolo edificio in mattoni di cemento resistente alle violente piogge.

Il vitto è sempre insufficiente e poche settimane fa il PAM ha perfino annunciato la prossima cessazione dell’invio di cibo per un buon numero di scuole. Così, in questi anni abbiamo regolarmente provveduto all’acquisto di sacchi di miglio o riso, taniche d’olio e altri generi alimentari indispensabili nei mesi più difficili della stagione secca che lì va da ottobre a fine maggio. In conclusione, la scuola di Banganà è, e rimarrà probabilmente a lungo, una scuola fragile.

In questo contesto, crediamo che continuare il nostro sostegno e investire, come vogliono fortemente i genitori degli allievi e gli allievi stessi, nella loro istruzione diventi estremamente importante.


Ricompense...

Da quando esistono, i crowdfunding si sono quasi sempre caratterizzati per le ricompense date a chi sostiene il progetto. Di regola queste ricompense sono commisurate all’entità della donazione. In passato, mi è capitato di ricevere somme piccole (5€...) che però erano grandissime se si considerava chi aveva fatto la donazione. Una volta i bambini di una scuola genovese mi hanno dato 9,50 € in monetine raccolte in classe del tutto spontaneamente... Inoltre, preferiamo utilizzare l’intero ricavato per la scuola, anche se dovesse superare l’obiettivo fissato. Questa piattaforma, a differenza di altre, ci consente di fare queste scelte e abbiamo quindi deciso di non attivare il meccanismo delle ricompense. Però, tutti i donatori riceveranno alla fine un “attestato” di riconoscimento come ricordo della partecipazione. Cercheremo di farlo molto bello...

Chi propone il progetto

Francesco Sincich, antropologo per Medici Senza Frontiere (MSF) dal 2003 con numerose missioni di terreno in otto paesi africani e a Malta. Proprio durante una di queste missioni, nel 2009, in Niger, incontro per la prima volta le famiglie di allevatori nomadi wodaabe che poi continuerò a frequentare negli anni (o a seguire a distanza, quando non sarà possibile fare altrimenti), fino ad oggi. Ho anche avuto il privilegio, visto che mi trovavo là, di partecipare all’istituzione della scuola primaria di questo progetto.

In Italia, a Genova, faccio parte dell’Associazione Culturale Ghazala e sono nel direttivo dell’AAICA - Associazione Ambulatorio Internazionale ‘Città Aperta’, un’associazione che fornisce cure mediche di base a chi è escluso dal Servizio sanitario nazionale, come i migranti senza documenti. Mi occupo spesso di immigrazione e sono socio dell’AFET - Aquilone. Dal 2009 faccio anche film documentari e il primo, realizzato con un’equipe locale, è stato “Halima et Absatou”, un corto sul distanziamento delle nascite prodotto per un programma di salute materno-infantile di MSF in Niger. Dal successo del programma, risultò subito evidente l’efficacia di un messaggio veicolato con immagini in movimento e così ho continuato ad occuparmi di film con l’obiettivo di mostrare e far sentire persone, popolazioni che non trovano spazio o che, quando lo trovano, sono oggetto di stereotipi e cliché colonialisti. Un altro obiettivo, conseguente al primo, è quello di presentare le donne e soprattutto le giovani donne, le meno ascoltate, cercando di offrire il loro punto di vista sugli argomenti trattati. Il genere è quello dei film documentari o docufiction, perché all’interno c’è sempre una piccola storia, che serve a spiegare meglio l’argomento prescelto.

Chi partecipa

Comité de Gestion (COGES) de l’école primaire de Banganà. Presidente: Inye Yuguda, Banganà, Distretto di Dakoro, Niger

Associazione Culturale Ghazala, Genova, http://www.ghazala.it

Paris Global Forum, Parigi, https://www.parisglobalforum.org

Associazione Il Ce.Sto Onlus, Genova, https://www.ilcesto.org


Materiale d'informazione sulla scuola e sui Wodaabe

Per conoscere meglio i Wodaabe, la popolazione di allevatori nomadi che abita il villaggio di Banganà, dove sorge la scuola, cliccate sull'immagine a destra >

Sono disponibili anche tre film documentari prodotti in anni diversi e un video:

“LOKKOL. La scuola. Alwasi e Aikije vanno (anche) a scuola”. 51 min, 2013. https://vimeo.com/81480766 password: mariama

“LOKKOL 2. Viaggio a Niamey”. 42 min, 2017. https://vimeo.com/216389017

“TOBO. Quattro ragazze wodaabe a Niamey”. 27 min, 2018. https://vimeo.com/253850046 password: tobotobo

“Aikije e Hassana parlano”. 15 min, 2019, https://vimeo.com/347126603 o anche nella Gallery di questa pagina.

Commenti (6)

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  • gp
    giovanni Continua così Sincich.
    • FS
      Francesco Radojka e Alberto hanno contribuito con 200€ al progetto! Grazie! Questa donazione "a mano", insieme ai 160€ dati nei giorni scorsi da Anna e Sandra, vanno aggiunti al totale "ufficiale". Francesco
      • avatar
        Giovanni io e i miei fratelli ci siamo fatti un regalo di natale anticipato, sostenere la scuola di Banganà quest'anno è davvero un bel regalo. Gianni Pina Aldo e Luca
        • FS
          Francesco Grazie Fratelli, è un bel regalo anche per loro laggiù! Questa la racconterò a Hassan, il mio tramite con Banganà, in modo che gli allievi lo sappiano. Buona serata! Francesco
          4 anni, 5 mesi fa
      • MT
        Manuela Bellissimo progetto!!!
        • FS
          Francesco Buonasera Manuela, grazie! Anche se un po' in ritardo...
          4 anni, 5 mesi fa

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      Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

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