Da 4 anni ho aperto la mia casa per raccontare la Bellezza dell'arte, della letteratura, della tradizione del racconto, in uno spazio intimo, riservato, quale è quello del salotto di un'abitazione privata.

L’idea di aprire un salotto letterario indipendente è nata un po' di tempo fa dalla constatazione che in un questo mondo che va sempre più veloce e si conduce in maniera approssimativa e superficiale è difficile "fare cultura" nel senso proprio del termine. Parlare cioè degli scrittori, dei libri, della lingua, del senso delle parole, dei significati, dell'ascolto, dell'arte, della maestria dell'opera, della biografia degli autori... Ho sentito e ancora sento dentro di me e nelle mie relazioni, il bisogno di riprendere ad ascoltare chi sa raccontare, parlare con un linguaggio sonoro, pulito, sensato.

Per realizzare questo mio bisogno, che nel frattempo si era trasformato in sogno, mi sono ispirata ai cenacoli ottocenteschi, a quei luoghi dove l'incontro diventava occasione per ascoltare, comprendere, conoscere. Nel corso di questi anni sono stati ospiti del salotto scrittori e giornalisti, artisti e fotografi, attivisti della società civile e storici, perché a La Linea d'Ombra non si parla soltanto di letteratura. 

Chi viene a la Linea d'Ombra ha l'occasione unica di poter conoscere da vicino la propria scrittrice preferita o quel giornalista che segue nei suoi reportage o il fotografo con le immagini del suo ultimo viaggio, bevendo insieme un bicchiere di vino o discutendo sul tema dell'opera, come si fa durante una conversazione a casa di amici, in un'atmosfera confidente e protetta quale è quella di una casa. Penso sia principalmente questo ciò che attrae de La Linea d'Ombra, questa sensazione d'intimità con l'ospite.

L'esperienza de La Linea d'Ombra è giunta ormai alla IV edizione, la voce si è sparsa e la diffusione sui giornali online e a stampa ha fatto il resto. Oggi è decisamente cresciuto il numero di coloro che partecipano agli incontri e vorrei poter continuare a dare vita agli eventi de La Linea d'Ombra, con la serenità con cui l'ho fatto finora.

Maurizio Principato, uno dei primi ospiti de La Linea d'Ombra, ha recentemente scritto: "La Linea d'Ombra è un modo di essere e di fare, è uno sguardo sul mondo visibile e su quelli invisibili, è il punto in cui si incontrano persone e spiriti affini, è un viaggio che inizia ogni volta e porta sempre più lontano verso l'infinito e oltre...E Francesca Piro è l'esploratrice illuminata che fa succedere le cose".

Simone Perotti, tra gli scrittori più amati dal pubblico de La Linea, ha definito il mio salotto un "Presidio Sanitario Culturale" e ha scritto: "Auspico la nascita, nelle nostre, vostre case, di dieci, cento, mille salotti letterari come il suo. Il nostro mondo, grazie ai suoi individui, cioè a noi, sarebbe subito migliore. Credetemi."

Io non sono nessuno, "faccio La Linea" da sola, con le mie idee e le mie risorse, perché mi piace, perché è un modo per curare la mia anima e indurre gli altri a farlo, perché ci credo. La gioia che vedo negli occhi di chi partecipa agli incontri è un segno per me che sono sulla strada giusta. Ecco vorrei poter continuare "a far succedere le cose".

Grazie.