Nel 2018 abbiamo iniziato un’esperienza pensata per la nostra Comunità Giovanile.

Da subito abbiamo scoperto che sarebbe diventata un’esperienza per la comunità locale, e la comunità di tutte le persone.

Abbiamo imparato che i sogni si possono realizzare, quando toccano l’intimità dell’uomo e si aprono alle necessità di tutti.

Sogniamo che la nostra Comunità Giovanile possa accogliere, valorizzare, scambiare esperienze e produrre un cibo buono e sano per un numero sempre crescente di persone. Così abbiamo pensato ad un crowdfunding, perché chi ci sostenga possa diventare un compagno di viaggio oggi e per il nostro futuro.

SU DI NOI

La Comunità Giovanile è l’unica struttura terapeutica per minori e adolescenti con problematiche di dipendenza da sostanze ed alcol, accreditata della Regione Veneto.

Operiamo per la promozione umana e l’integrazione sociale di giovani adolescenti che vivono particolari sofferenze e fragilità collegate all’uso di sostanze e alcol.

Nel 2018 abbiamo iniziato a coltivare un nuovo sogno, quello di portare i nostri giovani ospiti a sperimentare l’attività agricola all’interno del percorso terapeutico. Porsi in relazione di cura e di responsabilità verso organismi come le piante, aiuta ad abbattere le tensioni e favorisce la calma e la serenità utili ad affrontare anche il percorso personale. 

Così abbiamo realizzato una serra, dove produrre, coltivare e vendere in maniera professionale ortaggi biologici, avviando una splendida attività di agricoltura sociale, qualificando le attività formative, professionali e di inserimento lavorativo.

Un passo fondamentale per gli adolescenti ospiti della Comunità Giovanile e per altri soggetti fragili del territorio. 

Oggi, La comunità di molti

Con la serra coltiviamo circa 20.000 Kg di ortaggi biologici all’anno. Prodotti che i nostri ospiti seguono con dedizione lungo l’intero ciclo colturale, trovando tranquillità e coesione, in un percorso, quello dell'agricoltura biologica che diventa metafora per il percorso terapeutico: così come le piante, anche noi possiamo crescere senza input non naturali.

Se il sogno era iniziare a coltivare, la realtà è andata oltre l’immaginazione.

Il lavoro agricolo in Comunità Giovanile ha varcato i confini della struttura: istituzioni pubbliche, sanitarie e scolastiche “godono” con noi delle opportunità di formazione specialistica. Con nostro enorme piacere inoltre, abbiamo attratto un bel numero di volontari locali, che permettonouno scambio generazionale ed esperienziale utilissimo alla formazione e alla vita futura dei nostri ragazzi.

Domani, la comunità di tutti

Questa serra di formazione e accoglienza, ha aperto le sue porte e prodotto i suoi frutti, ma ora è un po’ strettina...

Stage, esperienze formative e di inclusione sociale sono in continua crescita.

La produzione orticola nella serra non riesce a soddisfare la richiesta di ortaggi sia al dettaglio che all’ingrosso: lo spazio è scarso per garantire la coltivazione e permettere la rotazione ed il riposo del terreno.

Facciamo insieme un salto di qualità… e di quantità!

Coi progressi evidenti che abbiamo raggiunto, ci è stato affidato un terreno di 2 ettari, dove avremo l’occasione di aumentare significativamente la nostra superficie coltivata e unire alla serra l’agricoltura in campo aperto. Così dobbiamo rinnovare il lavoro agricolo e formativo, sia nel metodo che nell’utilizzo degli strumenti.

Con l’aiuto di tutti, e anche col TUO, vogliamo acquistare alcune attrezzature indispensabili per dare concretezza a questo nuovo sogno:

• Piantatrice
• Sarchiatrice
• Pompa irroratrice con serbatoio integrato
• Erpice rotante

Una comunità aperta fatta di persone

La spinta che vogliamo da questa campagna ha un significato sociale, territoriale e inclusivo. Vorremmo che la comunità sia sostenuta da tutti e che diventi per sempre più persone. 

Con questo pensiero vogliamo avviare il percorso di creazione della Fattoria Sociale.

E come agiscono le micorrize con gli apparati radicali delle piante e nel terreno, così le persone e le attività che si sono avviate grazie al lavoro agricolo garantiscono i legami tra la Comunità, i ragazzi ed il territorio.

"L’agricoltura è il lavoro più bello del mondo, perché ha a che fare con la vita delle persone e delle piante..."

È con questa esclamazione che Maria, una ragazza di 18 anni ospite della Comunità Giovanile, concludeva la sua giornata di lavoro in serra. E con questo bagaglio Maria oggi fa l’agricoltrice professionista.

Campagna promossa in collaborazione con