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“Il cinema attuale è la Camera Oscura. Il cinema del futuro sarà la Camera Ardente” annotavaSaint-Pol-Roux in quel libro mirifico che è “Cinéma vivant”, parabola solare per un cinema a venire pubblicata in Italia soltanto nel 1984 da “Edizioni del Cavaliere Azzuro” e in seguito non più ristampata. Una promessa, questa, che è anche un sigillo tombale, o forse soltanto un “dissigillo”, il disvelamento di una sopravvivenza che infesta l’immagine già da ben prima dei fratelli Lumière: il cinema, dunque la vita invisibile.

Da qui ha inizio “La Camera Ardente”, un progetto di ricerca cinematografica nato online nel 2017 e curato da Giorgiomaria Cornelio e Maurizio Marras. Il sito ospita un catalogo concepito come un giacimento di legamenti, materiali e conversazioni che - alludendo al cinema – vorrebbero alludere invece ai suoi precedenti, alle sue diserzioni e alle sue possibilità di rifondare l’occhio: “Con il nuovo mondo, i nostri organi cambieranno”. 

Nell’introduzione al progetto è scritto:

Lo specchio usurato del cinema sperimentale e il suo fondamento sulfureo non sono più sufficienti. Quello che serve oggi è una pratica vivente che indichi quello che il cinema potrebbe essere, e cioè un’irradiazione, una modalità immaginale dello sguardo: «Rapisci la luce alle fauci del serpente!»

 Per questo vorremmo che i materiali riuniti fossero soltanto l’atlante inaugurale di un cinema che non esiste ancora, o che forse è esistito senza l’uomo ne abbia mai preso coscienza: La Camera Ardente coltiva entrambe le possibilità, come un ermafrodita votato alla lettura geroglifica del mondo. È tempo di cessare il rosicchiamento dello schermo, e con esso la grossolana idea di cinema che vi è congiunta come una malattia terminale. Bisogna che il cineasta diventi un disseppellitore e un cacciatore di fantasmi, per proiettare l’anacronismo nella storia del cinematografo e restituirgli finalmente la possibilità di brillare.

             Se ogni fotogramma poroso venisse aperto come una linea vagante, quel mucchio di pentolame chiamato storia del cinema (coi suoi festival, i suoi manuali e le sue rassegne) non basterebbe più a contenere uno solo dei film fino ad ora creati.

Se guardiamo alla caverna non è per uscirne, ma per venturarci ancora più a fondo sulla via della pietra, cunicolo dopo cunicolo; per trovare, cioè, il sole infuso che si regge nel buio.

Vogliamo essere presuntuosi sino al punto di massima umiltà, e non abbiamo timore nell’affermare che i film sono ad oggi soltanto una consolazione. Se il cinema per come lo conosciamo è un’invenzione senza futuro, il cinema vivente è l’ombra danzante di una realtà improrogabile.

Con il vostro contributo,  continueremo ad espandere il nostro progetto, guardando ai libri non ancora pubblicati o sepolti da troppo tempo, alle opere relegate alla periferia dello sguardo, e a quella silenziosa migrazione d'immagini che non aspetta altro che "essere nuovamente attivata".

English:

La camera ardente (The burning camera) is a project of cinematographical research and an online free catalogue which gathers films, interviews, documents and books. La camera ardente is co-curated by Giorgiomaria Cornelio and Maurizio Marras.

With your contribution, you will help us to improve our network and you will support our research. In those years, we had several conversations with filmmakers and artists, we organized screenings and we curated programmes of experimental cinema, exploring an idea of "cinema before and beyond cinema":  «The current cinema is the Camera Obscura. The future cinema will be the Burning Camera.»