In Italia, esistono 1650 città fantasma.

Sono paesi e città un tempo vive che sono state abbandonate. Altri 6000 paesi sono abitati da poche e anziane persone.

Purtroppo alcune lo sono diventate anche a causa di eventi naturali, come alluvioni e sismi. 

Un tempo erano vive, abitate, fiorenti. Oggi sono morte. Un tempo erano centri culturali con la loro storia e le loro tradizioni. Avevano un loro stile di vita, antiche tradizioni, arti e mestieri, piatti che potevi assaggiare solo lì.
Un tempo i bambini giocavano in quelle piazze, osservati e controllati da vecchi seduti sulle panchine, mentre chi era in forze arava i campi o seminava, batteva il ferro o lavorava il cuoio, cucinava o portava gli animali al pascolo.

Oggi su molte di quelle panchine è restato solo un vecchio che osserva il tempo passare.

Nel 2050, in Italia, ci saranno altri 6000 paesi abbandonati.

L’Italia del nulla vuole riscoprire questi paesi e capire le ragioni dell’abbandono, attraverso la sfida di un fotografo di raccontarli con una sola fotografia ciascuno. 

L'idea è quella di raccontarlo attraverso un documentario, che può essere successivamente diviso in puntate, tramite due personaggi, con personalità diverse, che usano l'arte della fotografia e la voglia di viaggiare per raccontare quello che l'Italia era.

" Il problema che si pone Milco (uno dei personaggi) è chiaro: come abbiamo fatto ad abbandonare questi posti per andarci a rintanare in pochi metri quadrati, in mezzo allo smog delle grandi città? Non si tratta di una visione nostalgica tesa verso il passato. Oggi che tutto il mondo è dietro l'angolo, grazie alla tecnologia, a internet e a tutti quegli effetti positivi che pure ci sono nella globalizzazione, ha ancora senso abbandonare i posti dove è stata nutrita, per la prima volta, la nostra anima? Senza nessuna lucidità, stiamo scegliendo le metropoli, con la loro concezione urbanistica e sociale, e stiamo dimenticando ciò che siamo veramente, come nazione, cioè un paese fatto di paesi e paesini. Alimentiamo di nuove vite pochi centri affollati e abbandoniamo noi stessi.

Fabio (l'altro personaggio) crede che civiltà e comodità vadano di pari passo: non rinuncerebbe mai ai servizi di un grande centro, al multisala sotto casa dove poter scegliere il film da vedere, a poter scegliere il lavoro che si vuole e a tutte le infinite possibilità che offre solo una città.

Milco crede che quelle possibilità la città te le faccia solo vedere, per rubarti l'anima, e poi ti ritrovi abbandonato a un destino ancora più misero, con ancora meno possibilità di scelta.

La loro opposizione riguarda anche la fotografia, il modo di intenderla tecnicamente.

Fabio è un virtuoso della post-produzione, gli piace una realtà pulita, senza sbavature e imperfezioni.

Milco crede nella capacità della fotografia di raccontare la realtà in modo essenziale, naturale.

Per questo ha accettato la sfida di raccontare L’Italia del nulla in sole 12 fotografie." 

Sostenuti eticamente da WWF, Africaland e Land Italia, da questo progetto vogliamo raccontare le radici dell' Italia, Paese fondato sulle proprie culture popolari.

PERCHE' IL CROWDFUNDING, PERCHE' CHIEDIAMO IL VOSTRO AIUTO.
Da parte nostra c'è tutto l'investimento umano e di materiale per affrontare questa bellissima avventura che spero sappia raccontare nel miglior modo possibile quell'Italia che ahimè sta scomparendo, ma che è pur sempre parte di noi. Chiediamo quindi solo quel rimborso di spese che, con piccoli contributi di ognuno di voi, si può facilmente sostenere. Poi l'idea che cosi sia un pò il progetto di tutti, a noi ci carica di responsabilità e rende questo nostro gruppo di 4 perone, molto più grande!!
Grazie in anticipo a tutti quelli che ci daranno una mano!