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L'eterno femminino

Una campagna di
Morgan Capasso

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L'eterno femminino

L'eterno femminino

Campagna terminata
  • Raccolti € 0,00
  • Sostenitori 0
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Fotografia & mostre

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Il Progetto

Il progetto qui presente consta di un lavoro a più livelli finalizzato alla produzione di un libro fotografico. La scelta, come risultante del lavoro, ricade proprio sul libro anziché su altro tipo di materiale perché, nonostante l’epoca multimediale in cui viviamo, dai dati e dalle statistiche effettuate è emerso che il lettore non ha perso ancora il piacere di acquistare libri, leggerli, riporli nella propria biblioteca personale e consultarli ogni tanto all’occorrenza, piacere non sostituibile con la lettura dei testi on-line o la stampa degli stessi da pdf. In particolare ciò è maggiormente vero nel caso del libro fotografico dotato già in copertina di un’immagine “da esposizione” (che può essere usata quasi quale quadro appoggiato sul proprio scaffale), in quanto, ancora, il deliziarsi di immagini è altra cosa se avviene con elementi tangibili e in quanto, infine, risulta tale libro buon intrattenitore degli ospiti in sala.

Il libro fotografico oltre a contenere foto e spiegazioni introduce un’importante novità: l’intervista alle modelle. Chi infatti meglio delle donne stesse può parlarci di donne e femminilità? Le interviste svolgono inoltre un interessante lavoro di retroscena, permettendo di abbinare alle immagini di loro i loro pensieri ed emozioni.

+Il leitmotiv che percorre il libro, ovvero il perché del libro, cosa esso vuole trasmettere è incentrato sul tema dell’eterno femminino. La femminilità colta nei suoi molteplici aspetti quindi è l’obiettivo. Ma badiamo bene che quello che della donna si vuole cogliere attraversa e oltrepassa la sua dimensione civilizzata e soprattutto “sovrastrutturata” per sfociare nei suoi elementi più selvaggi e indomiti, nella sua parte più sovversiva e, scendendo ancora più in profondità, nella sua parte più ancestrale.

Ciò è sostenuto e inveritato proprio dalla scelta delle immagini quale modalità privilegiata di comunicazione insieme alla scelta del corpo femminile colto principalmente nella sua nudità.

L’immagine, filogeneticamente parlando, è mezzo di relazione primario: questo vuol dire che l’uomo, prima ancora delle parole, usava, sin dai tempi preistorici, l’immagine, il simbolo, la figura per esprimere se stesso, esprimersi agli altri, comunicare con le divinità. L’immagine inoltre permette un approccio senza filtri al messaggio veicolato dall’opera, un impatto immediato e olistico. Intendo per olistico la recezione attraverso più canali e in modo contemporaneo. Del resto l’emozione è provocata proprio dalla partecipazione coordinata e multipla dell’intero essere umano.

La scelta del nudo allo stesso modo risponde all’esigenza di riportare la donna alla sua naturalezza primaria, in contrasto con una società che l’ha sempre caricata di regole ed etichette vincolanti. Si ammira la donna per la sua bellezza intrinseca, per il suo corpo che è veicolo e mezzo di emozioni, è naturale collegamento con la natura e la terra. E’ un corpo che sente e si fa percorrere dalle vibrazioni dei luoghi con cui viene a contatto, quindi ascoltando il suo corpo si entra in comunione con l’ambiente che lo circonda.

+Passando invece ai motivi che hanno portato l’autore alla scelta del soggetto femminile anziché altro tipo di soggetti, scopriamo qualcosa di molto interessante: infatti non abbiamo davanti il classico sdolcinare le infinite virtù femminili ma abbiamo un esempio di opera che tende all’autosuperamento. Questo vuol dire che il lavoro sulla donna diviene mezzo di conoscenza e di esplorazione per chi conduce il lavoro ma anche per chi usufruisce di esso.

In ogni uomo risiede una parte femminile (come del resto in ogni donna alberga una parte maschile), e volente e nolente questa parte ha bisogno di uscire, venir fuori, di esprimersi.

Di certo la società di oggi non facilita questo compito, negando, sotterrando o inondando essa attraverso l’esagerazione del lato maschile.

Il libro quindi è anche ricerca e indagine del lato femminile, è autoanalisi, è espressione di ciò che anche l’uomo è e può vivere attivamente anziché esserne soggiogato.

La femminilità richiama all’emozione, alle leggi del cuore, all’intuizione, a tutto ciò che non è visibile ma non per questo meno vero e meno importante. Invita a servirsi della razionalità e non a farsi servire da essa. Il nostro sé più autentico alloggia nel nostro nucleo di impersonale e irrazionale vitalità.

+Per quanto riguarda l’organizzazione dell’opera, essa sarà costituita da una parte introduttiva, la parte centrale e le conclusioni. Nella parte introduttiva verranno approfondite le finalità dell’opera, la spiegazione del soggetto e verrà offerto anche, in linea con quanto detto, un breve background di tipo psicologico che farà da guida all’interpretazione di esso. Dopo l’introduzione prenderà avvio l’opera stessa che sarà divisa in capitoli quanti sono gli aspetti o i concept emersi dall’indagine sulla donna.

Questo permetterà altresì un lavoro modulare tale che per ogni modulo verranno raccolti i fondi necessari e si terranno delle mostre al riguardo nelle quali sarà possibile anche la vendita delle opere stesse.

Le mostre consisteranno delle opere create all’interno del modulo oggetto in misura maggiore di quante poi verranno selezionate per il capitolo del libro. Tali eventi inizieranno negli Stati Uniti dove l’autore già possiede dei contatti nello specifico in una galleria d’arte della città di Los Angeles.

Ogni modulo si aprirà con una parte introduttiva che farà emergere il focus della sezione, proseguirà con l’esposizione delle immagini fotografiche eventualmente accompagnate da parole chiave, aforismi o brevi messaggi poetici e si chiuderà con la trascrizione per iscritto dell’intervista alle modelle coinvolte.

+Per quanto riguarda i mezzi di realizzazione dell’opera l’autore si avvarrà di:

  • più truccatrici
  • abbigliamento lingerie e accessori vari (collane, bocchini, maschere e altre props)
  • videomaker/ secondo videomaker
  • location (manicomio abbandonato, vinerie, sale da biliardo, teatro, location extraurbane: parchi, ruderi, case agricole, agriturismi, mare: Toscana, Lazio – sopraluoghi)
  • addestratore animali (scatti col serpente, pantera nera)

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