Abbiamo bisogno di parlare, di conoscerci e di raccontarci.

Questo progetto nasce prima di tutto da una personale esigenza comunicativa e dall’impellente necessità di ristabilire un rapporto tra ciò che viviamo e ciò che mostriamo agli altri.

In Vino Veritas non è solo un antico proverbio, ma una condizione che oggi in molti ricercano come scusa per potersi liberare da tutte le restrizioni, morali o sociali, che sentono pesare sulle loro spalle. Questo documentario, ha lo scopo di immortalare e restituire un momento della nostra società per capirne i vincoli e i punti di forza e, soprattutto, scoprire quali sono gli stratagemmi messi in atto dalle persone per conciliare la propria sfera emotiva privata e pubblica. 

Spesso si dice “bere per non pensare”, ma noi faremo esattamente il contrario: berremo per poter raccontare liberamente quello che pensiamo. Ci riuniremo, ci confronteremo e troveremo insieme una risposta. O almeno, ci proveremo.

Note di regia

Quale sarà il linguaggio

Da regista e autore sento sempre più l'esigenza di raccontare storie che non si pongano limiti e affrontino i taboo sociali. Per questo motivo non esistono domande scomode e non esistono risposte sbagliate. Solo raccontandosi è possibile comprendere ed esorcizzare le nostre paure, comprendere chi siamo e cosa vogliamo per la nostra vita.
Per questo motivo, la formula delle interviste è a mio avviso quella più adatta. Tuttavia, non mi interessa adottare uno stile giornalistico, ma uno sguardo intimo attraverso la camera.

Si tratta di confidenze catturate attraverso l’obiettivo, che in questo caso può diventare anche un tramite: laddove le persone non riusciranno a trovare una risposta, interverrà il montaggio suggerendone alcune possibili. 

Obiettivo

A chi è rivolto questo documentario 

Questo documentario è per tutti coloro che hanno sentito, da qualche parte dentro di sé, che qualcosa non va; è per coloro che aspettano di aprire una bottiglia di vino e potersi liberare di qualche peso, dare forma a un pensiero o sentirsi semplicemente ascoltati, compresi.

Siamo vivi, siamo qui.

Un ringraziamento particolare và a tutti i ragazzi del Binario69 che da subito hanno creduto nel progetto sostenendolo e concedendo i propri spazi per le riprese.

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