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ABBIAMO RAGGIUNTO IL PRIMO STEP.. il primo obiettivo di 2.000 euro per coprire i costi relativi alle spese artistiche!
MA LA CAMPAGNA CONTINUA!
Nel 2016 l’Orkestra Ristretta è entrata nel mondo discografico con il CD Otto. Negli anni, i contatti con i musicisti che hanno partecipato ai laboratori e i contributi musicali dei detenuti membri dell’Orkestra hanno contaminato la produzione dell’ensemble. Per celebrare questi incontri musicali sincretici tra “dentro” e “fuori”Tempo Reale, il centro di ricerca produzione e didattica musicale di Firenze promuove la realizzazione del nuovo disco IN/OUT. All’incisione partecipano i musicisti toscani collaboratori del centro: Andrea Gozzi, Lorenzo Lapiccirella, Stefano Rapicavoli, Federico Pacini (Bandabardò), il compositore Francesco Giomi e il Coro di immigrati, rifugiati e cittadini italiani CONfusion che suoneranno insieme ai detenuti e al direttore Massimo Altomare.
(Massimo Altomare ©Filippo Melani)
La musica per i detenuti è un modo per far sentire la propria voce. Dove questo spazio di dialogo è limitato, l’intensità emotiva è più alta e l’autenticità, seppur in una forma complessa, è molto forte. Chi suona con i detenuti e ascolta la loro voce è “investito da una scossa elettrica impressionante, che ti tramortisce se non sei preparato” (Altomare). Una scossa elettrica con cui bisogna imparare a dialogare, a interagire. In questo senso il realizzare un progetto discografico con parti realizzate dentro al carcere e parti fuori costituisce uno “spazio immaginario” dove poter amplificare e documentare per il detenuto un momento della propria vita. È un modo per ribadire la propria identità e raccontarsi, ma con molto più riverbero.
È un modo per non esser dimenticati.
(Orkestra Ristretta ©Matilde Lombardi)
La musica, in carcere, c’è da sempre. Le pareti e le recinzioni non possono arginarla, se è sufficientemente vicina. Come si sa, la musica consola, riempie dei vuoti, scaccia la noia e la paura, unisce delle voci. Donne e uomini la portano con sé, ovunque, a volte senza saperlo, si sposta di sezione in sezione.
Tum tum tum. Le dita di una ragazza tamburellano vecchi ritmi, in attesa. Una guardia penitenziaria che passa di lì porta altra musica in altri corridoi, fischiettando un motivetto allegro che ha sentito alla radio. A volte accade molto di più.. la musica diventa una ragione, un modo di esistere ancora.
I detenuti cantano, alcuni suonano e altri rappano. Gli stili di questa tecnica sono diversi. Le lingue in cui si canta e si scrive il rap sono sterminate. Il rap in carcere è il canto dell’anima. È la forma poetica della marginalità urbana.
È un linguaggio che si impara a parlare e che valica confini linguistici, sociali e nazionali.
(Orkestra Ristretta ©Matilde Lombardi)
È nato come laboratorio musicale “Musica Terra Comune” nel 2007. Dal 2014 si è trasformato in Orkestra Ristretta, grazie al sodalizio con Tempo Reale e alla collaborazione con Regione Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Ministero di Giustizia e Casa Circondariale di Sollicciano.
Le donazioni serviranno prima di tutto a coprire i costi artistici, ma se riusciamo a raccogliere anche di più dell'obiettivo ecco cosa ci permetterai di fare:
Qualsiasi sarà la donazione che sceglierai vogliamo condividere con te la realizzazione del cd con una menzione speciale nel libretto che accompagnerà il disco! GRAZIE GIA' DA ORA!
UN RIGRAZIAMENTO SPECIALE AI PARTNER CHE SOSTENGONO L'INIZIATIVA:
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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