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IMMORAL LOVE Storia d'amore Immorale per il cinema

Una campagna di
Nicola Guarino

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Nicola Guarino

IMMORAL LOVE
Storia d'amore Immorale per il cinema

IMMORAL LOVE Storia d'amore Immorale per il cinema

Campagna terminata
  • Raccolti € 170,00
  • Sostenitori 8
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti

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Nicola Guarino

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Il Progetto

SOSTENETE

IMMORAL LOVE

Immoral love – histoire d’un amour immoral pour le cinéma

I registi partenopei Nicola Guarino e Vittorio Adinolfi si occuperanno del remake del film giapponese ‘Lowlife Love’ sceneggiatura e regia di Eiji Uchida, prodotto nel 2015 dall’inglese Adam Torel per la Third Window Films. Il nuovo film sarà intitolato ‘immoral love – histoire d’un amour immoral pour le cinéma’.

Sì perché proprio di un “amore immorale per il cinema” si tratta.

Una passione che spinge ad ogni genere di comportamento più o meno discutibile pur di imporsi nell’universo cinematografico che appare, così, come una giungla in cui vige la lotta per la sopravvivenza professionale, in cui ci si svende, in cui si sgomita con tutti i mezzi possibili, in cui non si guarda in faccia a nessuno, giocando, a volte, tiri mancini pur di affermarsi.

L’unico valore che permane è proprio il sentimento totalizzante per la settima arte.

La commedia originale, ambientata nel mondo del cinema indipendente giapponese, vede protagonista un regista, frustrato e perdigiorno, che si trincera dietro il miraggio di realizzare IL film della sua vita per evitare di prendersi delle responsabilità sia come professionista che come uomo.

Infatti, il fallito trentanovenne vive ancora con la madre, frequenta ogni sera una o più donne diverse portandole a casa, ruba i soldi della pensione del padre e chiede continuamente “in prestito” agli amici e alla sorella denaro che non ha alcuna intenzione di restituire.

Ha aperto una scuola di recitazione promettendo a tutti un ruolo nel suo prossimo film, consapevole del fatto che probabilmente non lo realizzerà affatto, con l’unico vero intento di batter cassa e ricevere i favori sessuali delle studentesse.

Eppure, nonostante sia una squallida, abulica ed inetta persona che non fa nulla di concreto per provare a concretizzare il suo obiettivo, intravede le potenzialità artistiche di una sua talentuosa alunna e inizia a fantasticare alla grande. E il sogno dirompe prepotentemente.

Qualche giorno fa pensavo che sarebbe stato bello raccontare, attraverso un film, cosa significhi per un regista essere indipendente, non piegarsi alle logiche di mercato, realizzare un prodotto di qualità a costo irrisorio, proporre l’autenticità di pensiero non solo nei confronti della società, ma verso tutti i tipi di contraddizioni.

Mi sarebbe piaciuta la storia di un regista quarantenne che, nel gloriarsi dell’unico successo della sua vita, avvenuto anni addietro, ormai diventato cinico, depresso e stanco è sempre divorato dal bisogno e dalla voglia di emergere.

Nella mia ricerca sul web ho trovato il medesimo soggetto in ‘Lowlife Love’ che narra il disagio, la tenacia, la follia del mondo del cinema con tutte le sue contraddizioni, i suoi lati oscuri, le sue magagne, ma soprattutto la vita di Tetsuo, il protagonista, un po’ cialtrone ed accattone, ostinato come un kamikaze, capace di autodistruggersi pur di mantenere intatta la sua vena artistica.

L'INTERVISTA

Mi sono rivolto quindi al produttore che, a sua volta, ha contattato regista e sceneggiatore e tutti loro si sono dimostrati felicissimi all’idea che, dall’altra parte del mondo, dei napoletani si interessassero al remake del film.

In Italia non c’è mai stata una vera e propria industria del cinema per cui o trovi chi investa una cifra importante sul tuo film, assicurando un’attività promozionale significativa, e sarà poi il tempo a dirti se il valore del prodotto realizzato era cospicuo o irrilevante, o ti adegui, sperimentando ed usando una cifra massima ad esempio di 10, 20 mila euro per vedere che riscontro ci sarà ed eventualmente, con l’incasso ricavato, finanziare la successiva pellicola pur di non sparire dalle scene e non essere dimenticato dal pubblico che ha memoria breve.

Effettivamente è questo il cinema indipendente, quello a basso budget che non rientra in una struttura di tipo industriale.
E, come sottolinea nel film il produttore, è una guerra che va combattuta da soli.

È un mestiere che non va sognato, semplicemente va fatto con i mezzi che si hanno a disposizione, un po’ come il pittore che, sfruttando il suo estro, dipinge senza chiedersi se venderà a o meno le sue tele.

trovate tutto qui 

https://www.expartibus.it/intervista-esclusiva-nicola-guarino/

LE RIPRESE INIZIERANNO IL 25 OTTOBRE

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