Partirò per un secondo viaggio nel cuore della Amazzonia. Andrò tra Yauanauà. Una popolo vero e proprio, una tribù, con la propria lingua, usi e costumi ancora molto forti; 1500 anime, che ancora fondano il loro prezioso sapere sulla tradizione orale, consuetudine ormai desueta, si può dire in via totale d’estinzione,  situate nell’area indigena di Rio Gregorio, nel municipio di Taraucà, nello stato dell’Acre, nel nord ovest del Brasile. Questo secondo progetto è la naturale conseguenza del primo, la veritiera forza che mi spinge a partire di nuovo.

L’esperienza della Amazzonia peruviana ha rotto argini ed indugi nella mia ricerca: il rapporto tra musica e medicina, tra suono e cura. Quest'anno ho deciso di spingermi ancora più a fondo, ancora più dentro la fitta foresta, per conoscere, approfondire e sperimentare tecniche e pratiche rituali sull’uso della musica nelle cerimonie e nelle ricorrenze del loro calendario sacro. Sarà una esperienza intensa e credo per certi versi più difficile della precedente date le condizioni più impegnative che incontrerò; al contempo diversa perché in Brasile c’è una lettura del mondo e della realtà della grande foresta molto differente da quella che si trova in Perù. Se nel precedente viaggio l’obbiettivo della ricerca è stato centrato, e questo per chi ha letto il diario di viaggio può essere compreso nei particolari, l’intenzione che mi muove è la stessa: raggiungere il nuovo obbiettivo. Andare più a fondo nella conoscenza di questa cultura della foresta. Nei suoi insegnamenti sulla perfetta integrazione tra uomo e natura. Si parla molto di bio-compatibilità, di impatto zero sull’ecosistema, di approccio etico alla natura ed ai suoi sistemi. Io desidero vivere e capire la loro filosofia di vita, il punto di vista da cui guardano per avere un rapporto così rispettoso dell’ambiente e delle forme di vita che lo compongono. Per la capacità che hanno di sapere tradurre nel loro sistema di credenze l’amore, l’armonia, la saggezza come forma unica di linguaggio per “parlare” e vivere con la natura e con il Divino.

Il viaggio che mi accingo a fare andrà in profondità a studiare il rapporto tra natura e musica, natura e suono, tra uomo e natura e tra uomo e sistemi di cura naturale, e la connessione con il mondo vegetale.

Il mio lavoro nel mondo occidentale come musicista e musico-terapeuta, come attore, formatore e pedagogista sarà avvalorato e potenziato da questa esperienza che si riverserà nel sociale con effetti di efficacia e funzionalità. Sta già accadendo a seguito del viaggio affrontato nel 2022 in Perù. Stimo di allargare queste mie conoscenze. Perché il senso del prendermi cura di me e degli altri continua ad essere sempre più forte e chiaro nella mia vita.

Per questo ci sarà un nuovo passaggio in Perù per consolidare le conoscenze acquisite e ritornare nelle cerimonie del tempio del sole nella valle Sagrada. Incontrare nuovi uomini e donne sul cammino della conoscenza che possano insegnarmi l’utile medicina, il valido aiuto in questi tempi bui che viviamo, per sanare me stesso e il mondo che mi circonda dal dolore che lo opprime.

So di chiedere molto forse a me stesso ed alla vita ma so che mi ama, mi amano i suoi figli che sono i miei fratelli, mi amano le sue creature, alberi, uccelli e nuvole. Sarebbe solo paura e ormai a sessanta anni … se non ho avuto paura prima, della vita che ho condotto, perché averne ora?