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Il tribunale delle donne. Un approccio femminista alla giustizia

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Donne in Nero di Udine

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Il tribunale delle donne. Un approccio femminista alla giustizia

Il tribunale delle donne. Un approccio femminista alla giustizia

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  • Raccolti € 780,00
  • Sostenitori 15
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Libri & editoria

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Il Progetto

Il Tribunale delle Donne della ex Jugoslavia

Nella società contemporanea, i sistemi giuridici istituzionali, operanti a livello nazionale e internazionale, non soddisfano la richiesta di giustizia che in molte parti del mondo viene avanzata da quanti sono stati vittime di violenze, repressioni, genocidi.

Le guerre della ex-Jugoslavia, combattute così vicino a noi, ce lo ricordano drammaticamente. La verità di quanto è avvenuto spesso è stata occultata, non lasciando memoria di molti crimini commessi, in particolare contro le donne.

Questa consapevolezza ha guidato il lavoro di molte associazioni femminili presenti in tutti i paesi della ex Jugoslavia, che dal 2011 al 2015 sono state impegnate in intense attività per la creazione di una rete di donne solidali: testimoni, attiviste, terapiste, esperte e artiste che hanno proposto un modello femminista di giustizia e responsabilità, dando vita al Tribunale delle Donne.

Il Tribunale ha operato per promuovere nuove possibilità di conoscenza su quanto è avvenuto durante le guerre nei Balcani; per comprendere il contesto in cui la violenza si è manifestata; per dare voce all’esperienza individuale delle donne e includerla nella memoria pubblica; per realizzare una pace giusta per le future generazioni attraverso un confronto con il passato e la messa in evidenza dei meccanismi sociali che hanno reso possibili i crimini di guerra.

Il Tribunale delle Donne non emette sentenze ma denuncia pubblicamente i crimini riconoscendo i bisogni di verità trascurati dai tribunali istituzionali e contribuendo a plasmare una storia alternativa delle donne, che possono trasformare il dolore vissuto in un’altra forma di resistenza e costruire così nelle regioni devastate dai conflitti spazi di convivenza democratica.

La composizione del comitato organizzatore (donne bosniache, serbe, croate, slovene, macedoni, montenegrine, kosovare) ha dimostrato come l’unità e la solidarietà superino le divisioni nazionali sorte dalla disgregazione della ex Jugoslavia, e ha reso evidente una posizione politica di sfida nei confronti delle distruttive forze dell’estrema destra che operano nella regione e nel complesso dell’Europa.

Il coordinamento delle attività che hanno portato all’istituzione del Tribunale è stato assunto dalle Donne in Nero di Belgrado.

L’evento finale di questo importante percorso di impegno collettivo, che ha ospitato diverse testimonianze pubbliche, si è realizzato a Sarajevo, in Bosnia Erzegovina, dal 7 al 10 maggio 2015. Sono state coinvolte circa seicento donne, in maggioranza balcaniche, ma erano presenti anche donne italiane, spagnole, belghe, britanniche e attiviste provenienti da paesi extraeuropei come l’Argentina (tra loro una Madre de Plaza de Majo), Israele e Palestina, chiamate a sottolineare la solidarietà internazionale e a unire le loro voci a quelle delle donne dei Balcani.

http://www.zenskisud.org/en/o-zenskom-sudu.html

Il progetto

Le Donne in Nero di Udine intendono tradurre e pubblicare un libro, Women’s Court: About The Process, edito nel maggio 2015 dalle Donne in Nero di Belgrado.

Il testo ripercorre il processo che ha portato alla realizzazione del Tribunale delle Donne nei territori della ex Jugoslavia, elaborando una riflessione sulla giustizia in un’ottica femminista. All’introduzione di Dasa Duhacek seguono tre saggi: di Staša Zajović, La Corte delle Donne, un approccio femminista alla giustizia: analisi del processo di organizzazione della Corte delle Donne, di Dasa Duhacek, la Corte delle Donne: un approccio femminista alla in/giustizia, di Rada Ivekovic, Violenza e cura: la guerra e il periodo postbellico dalla prima generazione e oltre.

L’introduzione di Dasa Duhacek sottolinea un’importante presupposto: il Tribunale è uno spazio per le testimonianze delle donne, per ascoltarne le voci e per riconoscerne la resistenza, un processo che è tuttora in atto e all’origine del quale sta un lungo e persistente attivismo femminista delle donne che l’hanno voluto.

La pubblicazione in italiano, la cui traduzione è a cura di Michelangela Alessandro, è pensata dalle Donne in Nero di Udine per onorare la memoria di Mariolina Meiorin, scomparsa nel luglio del 2015. Attivista e femminista, tra le fondatrici del gruppo locale, Mariolina verrà ricordata il 28 maggio 2016 in sala Ajace a Udine, in occasione di un incontro pubblico dedicato al Tribunale delle Donne nella ex Jugoslavia, durante il quale verrà presentato il libro.

Le Donne in Nero

Il movimento delle Donne in Nero è nato a Gerusalemme nel 1988 dall’iniziativa di alcune donne israeliane che volevano dissociarsi dalla politica di occupazione dei territori palestinesi decisa dal loro governo. Vestite di nero e in silenzio, esprimevano il loro desiderio di pace e convivenza tra i popoli e il rifiuto di ogni forma di violenza. La pratica delle Donne in Nero arrivò in Italia e si estese in varie città, soprattutto in occasione della prima guerra del Golfo e delle guerre in Jugoslavia. In quest’ultimo paese, il 9 ottobre 1991 a Belgrado, le Donne in Nero uscirono per la prima volta in strada contro guerre e nazionalismi.

Oggi la Rete internazionale delle Donne in Nero è presente in molti paesi europei ed extraeuropei e si caratterizza attraverso una forte opposizione alla guerra e al militarismo. In tutte le situazioni di conflitto che coinvolgono i propri governi, le Donne in Nero rifiutano la logica delle armi e del nazionalismo, scegliendo di parlare in prima persona, di rinunciare a un ruolo di passività, assumendo una responsabilità individuale di resistenza alla guerra e a tutto ciò che essa comporta in termini di distruzione, odio, esclusione. La Rete è presente in Italia in molte città. Benché ogni gruppo si organizzi e agisca in piena autonomia, esiste un coordinamento nazionale che si realizza attraverso incontri periodici e l’attuazione di progetti comuni.

A Udine le Donne in Nero si sono spontaneamente costituite a partire dai bombardamenti della Nato in Kosovo e Serbia, il 24 marzo 1999.

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Commenti (2)

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    David ottima iniziativa
    • MG
      donne in nero Verona le Donne in Nero di Verona danno questo contributo