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Il teatro è adesso

Una campagna di
Collettivo Natascia

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Collettivo Natascia

Il teatro è adesso

Il teatro è adesso

Campagna terminata
  • Raccolti € 2.945,00
  • Sostenitori 96
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti
  • Obiettivi
    4. Istruzione di qualità
    8. Lavoro dignitoso e crescita economica
    10. Ridurre le disuguaglianze

Una campagna di 
Collettivo Natascia

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Il Progetto

È un preconcetto che il teatro sia uno dei tanti luoghi di divertimento (…) la cui mancanza non deve ritenersi un danno 

Antonio Gramsci

Il Collettivo Natasha

presenta

Fotografia Marco Ronca, suono Peppe Vitale, montaggio Paolo Ricciardi, producer Teresa Ruggeri

Documentario sulla condizione del teatro ai tempi del Covid

AIUTACI A REALIZZARLO, CONTRIBUISCI ALLA PRODUZIONE

Perché Il teatro è adesso? C’è un prima e un dopo il Covid 19, ma già prima della pandemia il teatro non godeva di buona salute. Anzi, per dirla tutta, era moribondo.

Con il Covid 19 il teatro è definitivamente morto?

L'arte non dovrebbe morire mai però, prima che le saracinesche sigillassero l’intero paese, a partire dalla fine di febbraio, i teatri sono stati progressivamente chiusi e rapidamente dimenticati. E con essi tutta la gente del mestiere. Anche l'illusione di una riapertura autunnale è svanita come un sogno. Un problema che sembra non preoccupare nessuno.  Come se il teatro non avesse più alcuna funzione sociale.

Siamo veramente sicur* di poter fare a meno del teatro e, in definitiva, dell'arte?

Sull’onda della difficoltà del momento, abbiamo posto queste domande a chi del teatro ha fatto una ragione di vita. E abbiamo scoperto una situazione molto critica: attrici e attori, tecniche e tecnici, autrici e registe non hanno alcun riconoscimento giuridico e, di conseguenza, contributi non versati, prove non pagate, mancata tutela della maternità. Un vero e proprio sfruttamento della creazione e di chi la pratica. Una categoria di lavoratrici e lavoratori che ha avuto enormi difficoltà a farsi riconoscere i sussidi previsti per lo stop allo spettacolo dal vivo.

Tutto questo nel silenzio generale, rotto solo dagli incontri in rete tra la gente di teatro. Internet ha giocato un ruolo fondamentale perché è stato l’unico strumento per confrontarsi e far partire un movimento di rivendicazione della categoria.

L’idea di realizzare Il teatro è adesso è nata proprio in rete quando, ascoltando sul web le assemblee della gente di spettacolo, ci siamo res* conto di quanto fosse urgente la situazione.    

Colpit* da questo dramma, che si consuma nel silenzio, abbiamo sentito l’esigenza di dare corpo e sostanza a queste voci. Ascoltando le testimonianze di chi questo mestiere lo fa.

Nella difficoltà del momento, tra zone rosse e distanziamento sociale, siamo riusciti - con i nostri mezzi - a realizzare le interviste e a portare a termine un pre-montato. Per concludere Il teatro è adesso, abbiamo bisogno del vostro aiuto.

Di cosa abbiamo bisogno?

Le interviste sono state quasi tutte realizzate e il film è in fase di pre-montaggio. Mancano ancora la registrazione di un paio di interviste e la post-produzione, ovvero: immagini di copertura, color correction, colonna sonora, missaggio audio e sound design, grafiche e titoli di testa e coda, traduzioni e sottotitoli, master DCP per sale, diritti d’autore.

In questa fase, il vostro sostegno è essenziale per riuscire a portare a termine il film e contribuire con la sua diffusione a rompere il silenzio che ancora avvolge la crisi del teatro e della cultura in Italia, ai tempi del Covid.

Il nostro sogno è che Il teatro è adesso divenga un manifesto di lotta. Per questo abbiamo pensato che il nome di chi sosterrà il progetto, con poco o molto non importa, andrà a formare una lunghissima lista che lentamente scorrerà alla fine del film.


Protagonist*

Marzia Ercolani,Tony Allotta, Ilaria Drago, Emilia Verginelli e Muradif Hrustic, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Luisa Merloni e Peppina, Valeria Bianchi Aurora Buzzetti e Giulia De Canio per Unterwasser, Graziano Graziani, Ascanio Celestini, Andrea Porcheddu, Francesca Della Monica, Dario Aggioli, Enrico Melozzi, Francesca Palombo e Martina Fadda, Manuela Kustermann, Pasquale Crispino, Elena Cantarone

Musiche

Francesca Palombo, Martina Fadda, Giorgio Carotenuto, Enrico Melozzi

Grazie a Fivizzano27 per la fattiva collaborazione e, per averci messo a disposizione spazi per le riprese, grazie a Spin Off, al Teatro Vascello, alla Soprintendenza dell'Abruzzo per l'Anfiteatro di Alba Fucens


Fanno parte del gruppo di lavoro

Marco Ronca, Direttore della fotografia e operatore di ripresa . Ha realizzato reportage, documentari,  news e fiction. Ha lavorato con Michele Santoro alle trasmissioni: Moby Dick e Moby’s (Mediaset); : Circus, Sciuscià, Il raggio verde, Emergenza guerra, Attacco alle torri, Annozero, Servizio Pubblico, Italia e M (Rai). Realizza due film documentari per il cinema: La mafia è bianca e Robinù (“Selezione cinema nel giardino” al Festival internazionale d’arte cinematografica, Venezia)

Peppe Vitale, fonico di presa diretta per la Etabeta spa dal 1985 al 1995. Si specializza come fonico di reportage. Documenta le guerre degli anni '80 e '90 in Afghanistan, Ulster, Congo, Etiopia, Somalia, Iran, Bosnia, Croazia. Dal 1990 al 1995 è fonico e organizzatore per le trasmissioni di Michele Santoro. Nel 1995 fonda la Road Television di cui è amministratore e responsabile del settore audio.

Paolo Ricciardi, montatore, è nato a Roma nel 1980. Si è laureato al Dams di Roma Tre nel 2005 con una tesi in “Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico” dal titolo “Jazz e Cinema”. La storia, l’incontro, il documento. Dopo alcuni anni come filmaker di piccoli cortometraggi, dal 2008 lavora come montatore di documentari e programmi destinati ai principali canali televisivi. Per oltre dieci anni, come membro dell’associazione LABnovecento partecipa alla realizzazione di vari progetti tra cui il Visioni Fuori Raccordo Film Festival, kermesse cinematografica dedicata al documentario italiano.

Teresa Ruggeri, attrice e trampoliera, autrice, laureata in storia dell’arte contemporanea e fotografa.  
Dal 2013 è attrice in residenza presso l'Odin Teatret (NTL), come allieva di Julia Varley. Entra nel 2008 nel network di donne di teatro The Magdalena Project. Nel 2018 lavora con Ajariot Perfoming Art Collective. Tra gli spettacoli: Sogno o son desto? Compagnia Amorua, 2010; Trilogia di Tangeri, regia Caterina Poggesi,2009; Corale: indagine di fiori finti per corpi e voci, regia Diana Magri, 2012; Capitolo Zero, regia Laure Dupont, 2017; D.A.K.I.N.I. regia di Isadora Pei, 2018; Rovine del tempo, regia Julia Varley, 2015. Regista con Gianclaudio Pallotta del documentario "Le strade in Festa" (2006). Attualmente è parte del collettivo Fivizzano27 nella cui sede conduce un laboratorio.


Commenti (39)

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  • mn
    molli caicaicaicaicai.. lunga vita al Teatro!
    • FG
      Federica Daje tutta.
      • fa
        flaminia meglio tardi che mai!! fatta mia donazione e coraggio andiamo avanti siamo con voi
        • aG
          alessandro Grazie Flaminia del vostro sostegno e della vostra generosità
          3 anni, 1 mesi fa
      • GF
        Giorgio Ogni volta che trascuriamo la bellezza, la cultura, il teatro, conficchiamo un nuovo spillone nel salvagente già malandato di questo straordinario, sciagurato Paese.
        • SC
          Simona A me piace il teatro, è qualcosa di diverso, di bello, di particolare e non va perso... Vi ho supportato con una piccola donazione e condiviso, spero che la situazione migliori.
          • aG
            alessandro Grazie Simona, tutto il mondo del teatro non vede l'ora di tornare in scena
            3 anni, 1 mesi fa
        • avatar
          Giacomo Il teatro è necessario. Punto
          • aG
            alessandro Grazie Giacomo del tuo sostegno
            3 anni, 2 mesi fa
        • SM
          Stefano Che dirvi... c'e' il COVID... c'e' una situazione straordinaria e drammatica che coinvolge chi piu' e chi meno tutto e tutti... ci sono drammi familiari e personali che vanno al di la' dell'immaginabile... e c'e' una sensazione di isolamento che ci sta pian piano sommergendo... In tutto questo manca, e questo e' tipico solo delle guerre e delle pandemie, l'impossibilita' di elaborare queste tragedie attraverso l'incontro, attraverso l'arte, in particolare quella musicale e quella teatrale... mi mancate... senza di voi mancano alcune delle coordinate essenziali per leggere il nostro tempo... tenete duro... ne va della nostra stessa umanita'!
          • aG
            alessandro grazie Stefano! Sì, stiamo vicini e riprendiamoci l'arte! nelle nostre vite, nelle case, nelle strade, nei teatri, nelle scuole! Linfa vitale ❤
            3 anni, 2 mesi fa
        • PD
          Pasquale Cari miei, da ex insegnante di teatro e se per quello ex teatrante da un anno ho le mani nei capelli che non ho per la situazione di molti miei ex allievi e giovani colleghi: contratti annullati, tournée cancellate, insomma sapete. In merito ho scritto un postino( piccolo post) che lamenta ciò che mettete in evidenza, cioè che il Belpaese tratta l'arte come qualcosa da mettere da parte visto che a parte è sempre stata. Siamo alla Controriforma. Ecco che dunque il desiderio di essere trattati da lavoratori e non da pupi deve tramutarsi in atto. In Germania sapete ci sono 150 orchestre stabili, qui non so, forse dieci. Non saprei contarle. I Teatri sono imprese a conduzione improvvisata, tranne alcuni. Accademie che formino al mestiere d'arte sono affidate al caso, e non allo Stato. Tranne una. Io stesso non sapete che fatica feci per dare al mio istituto, il Conservatorio di Milano, dello Statuto di "Conservatorio di Musica e di arti performative". Non ci sono riuscito. Per l'opposizione dei colleghi, delle Direzioni occorse in trent'anni, di Commissioni e Ministeri. Vabbè, farla breve, qui siamo ancora a Benedetto Croce che riteneva il teatro una deviazione dal coro della letteratura. Forse questa è l'occasione opportuna per ribaltare le cose. Un'opinione: la lotta non può isterilirsi a ottenere denari e prebende di Stato, ma per inserire il teatro, inteso come pratica pedagogica fondamentale d'attore e ballerino e musicista nelle scuole , a partire dalle primarie, su fino ai Licei. E così che si forma il pubblico senza il quale l'arte non sta da nessuna parte. Altro che ora di religione. È ora di endecasillabi e blank verse e di dare uno sguardo dal ponte. Saluti cari. Hasta la victoria. Si posible.
          • aG
            alessandro Grazie Pasquale delle tue riflessioni e del tuo sostegno
            3 anni, 2 mesi fa
        • AD
          ALESSANDRA Il teatro è essenziale, non accessorio.
          • aG
            alessandro Evviva, grazie della partecipazione
            3 anni, 2 mesi fa
        • BB
          Ben Il teatro e adesso. Il teatro e il ieri,. Il teatro e il domani. Il teatro da vita. Il teatro da amore. Il teatro toglie l'odio. Adesso dobbiamo sostenere il teatro. Adesso.
          • aG
            alessandro Ben ❤️ grazie
            3 anni, 2 mesi fa

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