In un tempo in cui tutti parlano e pochi ascoltano, nasce l’esigenza di restituire valore all’ascolto come atto umano, relazionale e sociale. 
Il Salotto dell’Ascolto è una giornata interamente dedicata alle persone: chiunque può prenotare un momento individuale per essere accolto e ascoltato, senza giudizio, senza analisi, senza diagnosi. Un incontro semplice, profondo e umano, in cui chi parla trova finalmente spazio e tempo per essere presente e riconosciuto. Non si viene per assistere a qualcosa, ma per essere accolti. 
Gli operatori — artisti, terapeuti, facilitatori relazionali, educatori, musicisti, scrittori — non intervengono, ma ascoltano. 

Come funziona
Il pubblico potrà prenotare anticipatamente un momento personale di ascolto (20 minuti), scegliendo tra le diverse fasce orarie della giornata.

Ogni persona sarà accolta da uno o più operatori in spazi intimi e raccolti predisposti con cura. 
Gli operatori non intervengono, non interpretano, non rispondono:
si limitano ad ascoltare, offrendo presenza e attenzione piena.

Al termine, chi lo desidera potrà lasciare una parola, un pensiero o un segno simbolico da inserire nel Diario Collettivo dell’Ascolto, che diventerà parte della memoria del Festival e opera d’arte a cura di un artista contemporaneo.

Dove
Nei Comuni del novarese per tutto il 2026.

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