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Il pozzo delle meraviglie aiutateci a costruirlo!

Una campagna di
Mario Sergo

Contatti

Una campagna di
Mario Sergo

Il pozzo delle meraviglie   

                      Aiutateci a costruirlo!

Il pozzo delle meraviglie aiutateci a costruirlo!

Campagna terminata
  • Raccolti € 170,00
  • Sostenitori 3
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale

Una campagna di 
Mario Sergo

Contatti

Il Progetto

                               Il pozzo delle meraviglie

                                                   Aiutateci a costruirlo!

                                                                        Il paradiso terrestre

Gan Eden, o “Giardino delle Delizie” (Genesi: 2.8-14), secondo una versione biblica addomesticata, pare che fosse situato in Africa, nel nord della Tanzania, su un altipiano della regione di Singida. MKIWA è il nome del villaggio sorto…. successivamente nell’area; nell’idioma locale, significa “abbandonato”. Povertà e malnutrizione, infatti, hanno preso col tempo il posto dell’opulenza di una volta, riducendo la popolazione locale ad un numero esiguo di persone. Fino all’arrivo nel novembre 1991 di un gruppo di suore Orsoline, tra le quali un’ex pediatra dell’Università “La Sapienza” di Roma. La missione da loro fondata ha trasformato Mkiwa in una piccola oasi che comprende una chiesa, un ambulatorio, un centro nascita, un consultorio materno infantile ed una struttura apposita per la cura di bambini affetti da Aids. Ci sono anche degli orti: quello delle suore, quello dell’asilo e quello della scuola primaria statale. Nonostante l’attiva opera missionaria, indigenza e malnutrizione sono tuttavia ancora diffuse tra i 1.500 abitanti del villaggio. I bambini usufruiscono della mensa scolastica che consiste in un pasto al giorno; il cui costo rappresenta un problema per le suore. Fernanda Di Tullio, pediatra romana, dopo aver prestato la sua opera professionale in loco, ha realizzato periodicamente una raccolta di fondi per assicurare ai bambini dell’asilo un’alimentazione che potesse soddisfare almeno in parte le loro richieste energetiche.

                                                        Il gruppo romano di sostegno a Mkiwa

Recentemente (2014) si è costituito un gruppo - formato da Fernanda Di Tullio, Anna Michelini Tocci, Daniela Piccione, Salvatore Grimaldi, Mario Sergo - che avendo partecipato da anni, insieme con molte altre persone, alla raccolta fondi per la refezione scolastica dei bambini dell’asilo, ha ideato il progetto della realizzazione dell’Orto Comunitario a Mkiwa.

                                                             L’Orto Comunitario di Mkiwa

L’Orto Comuntario è un progetto ambizioso che ha coinvolto l’intera comunità del villaggio. Inserito nel vasto programma “10.000 Orti in Africa” della Fondazione Internazionale Slow Food http://www.fondazioneslowfood.com/it/orti-in-africa-slow-food/orto-comunitario-di-mkiwa/ ha impegnato l’intera popolazione di Mkiwa tramite una serie di eventi (conferenze, consegna di sementi, arbusti fruttiferi, piantumazioni etc.), fino alla sua realizzazione. L'orto è stato creato per la coltivazione di varietà di amaranto, cavolo d'Abissinia, morella, foglie di patata dolce, fragole banana, avocado, more, citronella, taro, mango, arance, zucchero di canna, moringa, aloe vera e peperoncini. Tutti prodotti di origine autoctona, il cui uso serve principalmente ad arricchire la dieta dei membri della comunità che assumono poche proteine, verdure e frutta (il pasto quotidiano è l'ugali, un sorta di polenta di farina di mais). Ma il valore principale dell’Orto Comunitario rimane soprattutto quello di costituire un forte strumento di coesione e di solidarietà all’interno della popolazione oltreché di un’esperienza condivisa di valorizzazione delle pratiche colturali di specie locali.

                                                                           Il pozzo

Di fatto, dopo le prime iniziative, l’Orto Comunitario ha incontrato serie difficoltà a svilupparsi a causa delle forti siccità presenti nell’area. La maggior parte delle piante e degli arbusti interrati sono inariditi, impedendo un vero raccolto, con serie conseguenze nutrizionali a carico della comunità. Fino quasi a far ripiombare Mkiwa alle sue origini di….luogo abbandonato. Da qui, la necessità e l’urgenza di allestire un’adeguata fornitura di risorse idriche con la raccolta del’acqua piovana e, soprattutto, attraverso la costruzione di un pozzo che possa garantire una fornitura idrica costante e duratura. Indispensabile per le coltivazioni destinate a nutrire un intero villaggio. L’intera opera di costruzione del pozzo – dalle perforazioni al pompaggio, dall’allestimento della cisterna di stoccaggio dell’acqua alle tubature indispensabili per le irrigazioni - s’è rivelata tuttavia un’impresa proibitiva per i costi: 16.000 € !!!

Il pozzo costa un pozzo di soldi!                    Vogliamo provare a raccoglierli?

Ridiamo a Mkiwa parte dello splendore “mitico” originario attraverso un Orto che garantisca alla comunità locale cibo fresco e sano, e che consenta di formare una rete di persone consapevoli del valore della propria terra e della propria cultura; protagonisti del cambiamento e del futuro del proprio continente!

Commenti (5)

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  • MS
    Mario mattoncino per mattoncino, riusciremo a costruire il pozzo.
    • fm
      francesco Bravi, oltre che predicare di aiutare quei popoli in casa propria, bisogna fare qualcosa di concreto anche noi!!!!!!!!
      • MS
        Mario Grazie a Maria Giulia Torrioli per la sua generosa donazione
        • DP
          Daniela un bel progetto, diamoci da fare!
          • DP
            Daniela un bel progetto