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Il congresso degli arguti... ovvero sei sommi poeti nell'arte dei libelli!

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Il Congresso degli arguti...
ovvero sei sommi poeti nell'arte dei libelli!

Il congresso degli arguti... ovvero sei sommi poeti nell'arte dei libelli!

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  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Teatro & danza

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Il Progetto

“IL CONGRESSO DEGLI ARGUTI…OVVERO SEI SOMMI POETI NELL’ARTE DEI LIBELLI”

Quando tutto il fascino della gloriosa commedia musicale firmata Garinei e Giovannini sembra essere perduto, ecco un ritorno in pompa magna ad uno stile inimitabile che ha segnato la storia teatrale del nostro paese. “Il Congresso degli Arguti” è l’occasione che conferma la regola assurda che ci vede spettatori di remake di grandi successi o musical stile americano. Ma noi italiani il teatro lo sappiamo fare in tutte le sue espressioni, forme e passioni; possiamo e vogliamo ideare nuove piece che abbiano la potenzialità unica di diventare dei tali capolavori tali da restare nella memoria degli amanti del teatro.  Il Congresso degli Arguti muove i suoi primi passi nella mente dell’autrice Anna Rita Cammerata che la idea di sana pianta scrivendone la sceneggiatura per una commedia musicale a nove. Tanti saranno infatti gli attori che la rappresenteranno nei più importanti teatri italiani e, speriamo in futuro, stranieri. La storia si basa sulla parentesi storica dell’epoca papalina. Due secoli di epoca oscura e contraddittoria in cui il popolo soggiogato, riusciva  a parlare e far sentire la propria voce attraverso le cosiddette: “statue parlanti”. Pasquino, la più conosciuta, ha in realtà cinque amici:  Marforio, l’Abate Luigi, Madama Lucrezia, il Babuino e il Facchino. Nella realtà queste statue, ingiustamente poco riconosciute agli onori del lavoro svolto, hanno rappresentato per il popolo di Roma e non solo, l’unica possibilità di far sentire il proprio disaccordo contro il potere della chiesa di allora. L’unico mezzo che avevano coloro che, altrimenti non avrebbero potuto esporre le proprie idee ed il proprio dissenso, era parlare attraverso questi sei corpi di marmo e travertino. Di notte, con la complicità del buio, c’era chi metteva i cosiddetti “libelli”, dei pezzi di carta scritti spesso in latino, su una di queste statue; l’indomani la scoperta della missiva anonima scritta in sonetti  riusciva, talvolta, a far scoppiare addirittura la rivolta.  Le statue parlanti sono sempre state complici del popolo non solo nel replicare al potere diventando portavoce di denunce e satire nei confronti del papato, ma anche nei riguardi della borghesia come ne testimonia la celebre frase. “ Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini”,ovvero quello che non fecero i barbari fecero i Barberini, con   carta lasciato proprio ai piedi della statua parlante di Roma.  Per avere un’idea del peso politico del loro impiego basti pensare che le pasquinate divennero così insolenti che si rese necessario un intervento del papato, il quale decise di comminare pene severe a chi avesse contribuito ad appendere al collo della statua qualsiasi scritto di qualsivoglia natura satirica e offensiva. La cosa straordinaria è che il gesto apparentemente inverosimile di denunciare delle statue,  ottenne un risultato opposto e gli autori dei versi si moltiplicarono a dismisura ,nonostante alcuni di loro, presi in fragrante, fossero stati puniti severamente. Le sei statue locate non distanti l’una dall’altra, nel centro storico di Roma, “crearono” il cosiddetto: Congresso degli Arguti, nome che dà il titolo alla commedia con il sottotitolo di: …ovvero  sei sommi poeti nell’arte dei libelli. A questo parterre de roi non poteva mancare il personaggio moderno che si rivelerà l’unico a poter parlare con le statue, la figura femminile che di loro si occupa in quanto manutentrice dei beni culturali ed un ultimo personaggio a sorpresa di cui non vogliamo svelare il nome. A dare ulteriore consistenza alle canzoni recitate ci sarà un corpo di ballo formato da sette persone, tante quanti sono i colli di Roma. Ambizione suprema quella di poter convincere il grande Elio Pandolfi a fare degli interventi vocali nelle vesti di  Romolo, il papà di Roma. Questo parterre de rois darà vita, tra canti e balli, ma soprattutto tanta affascinante recitazione, ad una serie di equivoci, interrogativi e dilemmi interessanti, romantici, paradossali, politici, culturali, storici e divertenti che terranno l’attenzione del pubblico in auge fino alla fine della commedia.

Per la sua realizzazione si stano adoperando i grandi nomi dello spettacolo italiano, seppur tra le difficoltà in cui verte una delle maggiori espressioni culturali del nostro paese. La regia curata da un grande attore italiano, vedrà all’opera importanti nomi del teatro moderno e storico.

Al fine di rendere spettacolare la messa in scena di tanta ambizione è necessaria la collaborazione di chi, al di là della passione per il teatro, ha voglia di scommettere su un cavallo vincente per poter dire: anche io ho contribuito a salvaguardare l’arte, il teatro e una città che, oramai, da troppi anni riceve solo critiche…povera Roma! 

NdA Se potessi la realizzerei autofinanziandomi pur di farle vedere la luce, ma non posso…purtroppo non posso proprio perchè ci vogliono 40.000 euro per fare una cosa egregia oppure 30.000 per fare una cosa molto bella o almeno 20.000 per realizzarla in modo appropriato o, male che vada, 10.000 euro per metterla comunque in scena e testarla. Decidete voi che strada farle prendere indipendentemente dalla cifra che so potrà ottenere, se si potrà ottenerla, io una cosa la so bene:  non voglio smettere di crederci. Per questo,  è con il cuore in mano che chiedo, a chi si imbatterà in questo progetto, di chiudere gli occhi per un istante e provare a sentire la carezza di Roma. Se anche solo per un nanosecondo dovesse accadervi, fate che possa spiccare il volo. Fatelo affinché la realtà non lo sopraffaccia, a dispetto di un’ epoca difficile, di tempi così agli antipodi del sogno, fatelo affinché si possa  ancora permettere ai sogni di far librare le proprie ali e arrivare  in alto…più in alto di questa realtà. Grazie di cuore a chiunque potrà e vorrà aiutarmi. Anna Rita

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