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Il Cameriere / The Waiter

Una campagna di
Giulio Pettenó, Vincenzo Borsellino

Contatti

Una campagna di
Giulio Pettenó, Vincenzo Borsellino

Il Cameriere / The Waiter

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5%
  • Raccolti € 2.295,00
  • Obiettivo € 45.000,00
  • Sostenitori 37
  • Scadenza 151 giorni rimanenti
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti
  • Obiettivi
    4. Istruzione di qualità
    11. Città e comunità sostenibili
    15. Vita sulla terra

Una campagna di 
Giulio Pettenó, Vincenzo Borsellino

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Il Progetto

Film documentario di:  Giulio Pettenó  Scritto da:  Vincenzo Borsellino e Giulio Pettenó Prodotto da: Giacomo Carissimi, Giulio Pettenó, Sara Buehring, Laura Ronchi In collaborazione con: Caffè Florian, Istituto Professionale Carlo Porta.

Documentary film by: Giulio Pettenó Written by: Vincenzo Borsellino and Giulio Pettenó Produced by: Giacomo Carissimi, Giulio Pettenó, Sara Buehring In collaboration with: Caffè Florian, Istituto Professionale Carlo Porta.

Il progetto è stato selezionato tra i finalisti del Premio Solinas Documentario per il cinema 2023 e al Faito Doc Industry 2023. 

The project was selected as a finalist for the Solinas Documentary Film Prize 2023 and the Faito Doc Industry 2023.

SINOSSI

Lontano dalla sua Milano, Gabriele inizia uno stage come cameriere presso il Caffè Florian di Venezia, lavorando con impegno per abituarsi alle regole di una prassi esigente. Nel corso di questa esperienza, il ragazzo riflette sull’umanità che lo circonda; sente di volerla raccontare attraverso la scrittura di storie, che pratica da tempo ma di cui non è ancora del tutto consapevole. I clienti conosciuti attraverso il servizio diventeranno modelli con cui confrontarsi per trovare la sua strada, aiutandolo a misurarsi con la scelta più impegnativa di tutte: decidere chi vuole essere davvero.

SYNOPSIS:

Away from his Milan, Gabriele begins an internship as a waiter at the Caffè Florian in Venice, working hard to adapt to the rules of a demanding job. During this experience, the guy reflects on the humanity around him; he feels he wants to share it through the art of story- telling, which he has been practicing for some time but of which he is not yet fully aware. The clients he meets through the service at the Caffè Florian will become his role models with whom he can compare himself to find his own way, helping him facing with the most challenging choice: deciding who he really wants to be.

NOTE REGIA

«Il tuo lavoro riempirà gran parte della tua vita, e l'unico modo di essere davvero soddisfatto è di fare ciò che credi sia un buon lavoro. E l'unico modo di fare un buon lavoro è di amare ciò che fai. Se non l'hai ancora trovato, continua a cercare. Non stare fermo. Come capita con le questioni di cuore, saprai di aver trovato quello giusto non appena ce l'avrai davanti».

Steve Jobs

Il lavoro oltre ai legami affettivi è parte importante di quello che viviamo. A volte lo scegliamo, altre no. Fin dall’adolescenza ci si interroga su che cosa si vuole realmente rincorrere, su cosa si vuol fare da grandi. Da queste domande spesso si prendono strade e percorsi provvisori che ci vengono suggeriti, imposti o che pensiamo siano giusti per noi, pur non essendo convinti.

Su questo interrogativo le mie scelte, prima di dedicarmi alla regia, mi hanno portato inizialmente al mondo dell'hôtellerie, palcoscenico che mi affascinava per la sua teatralità. Successivamente, attraverso un corso di fotografia, ho capito che cosa realmente mi muoveva interiormente. Su questa esperienza, comune a tanti, Il Cameriere racconta il periodo della maturità, momento della vita che mette a confronto le speranze, i sogni, con il complesso di obblighi e pressioni alla base del rapporto tra gli adolescenti e le loro famiglie.

Il film sarà l’esito di uno stage, durante il quale Gabriele, il nostro protagonista, avrà modo di riflettere sull’importanza di scoprire sé stessi, anche quando le proprie scelte si scontrano con le aspettative della famiglia o le difficoltà della vita. Nel corso di questa prima esperienza di lavoro, Gabriele approfondirà le implicazioni umane ed esistenziali dietro al servizio in un luogo di massimo lusso come il Caffè Florian. Con la Fotografia osserveremo camerieri dai modi appariscenti, quasi ad imitazione dei difficili clienti di cui si occupano, e di altri più indolenti, i quali sperano che il turno passi il più in fretta possibile; e poi ancora il comportamento dei clienti abituali, o dei nuovi, dei colleghi della reception.

Lavoreremo su inquadrature sfaccettate, composte da grande rigore estetico, scandite da silenzi, conversazioni quotidiane e suoni naturali che nel flusso del racconto diventeranno più rarefatti e misteriosi. Per questo motivo le riprese saranno stabili ed esteticamente rigorose. Il volto e il corpo umano diventeranno elementi importanti su cui soffermarci, quasi per tentare di cogliere i pensieri che attraversano i protagonisti mostrati. I personaggi secondari, in questo racconto fondamentali, vengono concepiti come una variazione sul tema: attraverso le loro vite Gabriele riflette sull’importanza di scegliere la strada giusta per sé stessi, anche quando la vita offre poche opportunità e molte costrizioni. La scelta è infatti l’elemento dell’agire umano che permette di definirsi. La volontà è di cercare i personaggi secondari tra veri professionisti, come fotografi e artisti, e di raccontarne le storie prendendosi la libertà di arricchirle, così da ottenere un’efficacia narrativa maggiore.

Il nostro è un progetto ibrido tra realtà e finzione, che implica un processo di scrittura parzialmente in divenire, il quale parte da una forte idea guida, ma che si svilupperà lungo il corso delle riprese. Un progetto che guarda con ambizione a film come Aftersun di Charlotte Wells e Atlantide di Yuri Ancarani. In questi film l’essere umano è collocato in stretta relazione allo spazio in cui si muove; in ogni inquadratura c’è una grammatica di attesa e di sviluppo di un’azione, a volte semplice, altre elaborata, che guida lo spettatore in un viaggio estetico. La Venezia del lusso si racconterà, diventando essa stessa un'ispiratrice.

Giulio Pettenó

DIRECTOR INTENTIONS:

"Your work will fill most of your life, and the only way to be really satisfied is to do what you believe is a good job. And the only way to do good job is to love what you do. If you haven't found it yet, keep looking. Don't stand still. As happens with matters of the heart, you'll know you've found the right one as soon as it's in front of you.”

Steve Jobs

The job in addition to emotional feelings is an important part of what our lives. Sometimes we choose it, sometimes we don't. Since adolescence we ask ourselves questions about what we really want to chase, what we want to do when we grow up. From these questions we often take temporary paths and paths that are suggested, imposed on us or that we think are right for us, even though we are not convinced.

On this question my choices, before dedicating myself to movie direction, initially led me to the world of hôtellerie, a stage that fascinated me for its theatricality. Later, through a photography course, I understood what really moved me inside. On this experience, common many people, The Waiter describes the period of maturity, a moment in life that compare hopes, dreams, with the complex of commitments and pressures underlying the relationship between teenagers and their families.

The film will be the outcome of an internship, during which Gabriele, our main character, will have the opportunity to reflect on the importance of self-discovery, even when his choices clash with family expectations or life's difficulties. During this first work experience, Gabriele will delve into the human and existential implications behind his job in a place of the utmost luxury such as Caffé Florian. With Photography we will observe waiters with flamboyant manners, almost in imitation of the demanding customers whom they take care of, and others more indolent, who hope that the shift will pass as quickly as possible; and then again the behavior of regular customers, or new ones, of colleagues at the front desk.

We will work on multifaceted frames shot with great aesthetic rigor, articulated by silences, daily conversations and natural sounds that in the flow of the story will become more rarefied and mysterious. For this reason, the shooting will be steady and aesthetically rigorous. The human face and body will become important elements to dwell on, as if to try to capture the thoughts that run through the protagonists shown. The secondary characters, in this fundamental tale, are conceived as a variation on the theme: through their lives Gabriele reflects on the importance of choosing the right path for himself, even when life offers few opportunities and many constraints. The choice indeed, is the element of human action that allows each persone to self-define. The desire is to seek out secondary characters among real professionals, such as photographers and artists, and to tell their stories with a pinch of freedom to enrich them, to achieve greater narrative effectiveness.

Ours is a hybrid project between reality and fiction, it entails a partially unfolding writing process, which starts with a strong leading idea but will develop during the filming. It is a project that looks ambitiously at movie such as Charlotte Wells' Aftersun and Yuri Ancarani's Atlantis. In these films the human being is placed in close relation to the space in which he or she moves; in each shot there is a grammar of waiting and developing of an action, sometimes simple, sometimes articulated, that guides the audience on an aesthetic journey. The Venice of luxury will tell its own story, becoming itself an inspiration. The Waiter has been selected among the finalists for the Solinas Documentary Award for Cinema 2023.

Giulio Pettenó

BIOGRAFIE: 

Giulio Pettenó, classe 1994, inizia a lavorare come assistente di fotografia per Contrasto. Nel 2019 si diploma in regia al CISA di Locarno. Nel 2023 viene selezionato da Fondazione Fare Cinema per il corso di sceneggiatura seguito da Valia Santella e Bruno Oliviero. Finalista al Premio Solinas Documentario 2023 con il progetto “Il cameriere”. I suoi lavori nascono da una continua commistione fra cinema e fotografia. Il suo primo film come regista, il documentario “Grand Hotel” sotto la guida di Michelangelo Frammartino, è stato presentato in numerosi festival (70) tra cui il Locarno Film Festival e candidato come miglior cortometraggio documentario al Cilect Awards 2019. Compie i successivi lavori “Rita” e “Notturno” da regista sotto la guida di Bèla Tarr e Lech Kowalski. Dal 2019 a oggi, lavora tra Svizzera e Italia con alcune realtà produttive. Nei suoi percorsi ha incontrato e lavorato con: Renato Berta, Luca Bigazzi, Michelangelo Frammartino, Silvio Soldini, Bruno Oliviero, Rolando Colla, Duccio Chiarini, Laura Bispuri, Alina Marazzi, Lech Kowalski, Dario Zonta, Daniele Gaglianone.

Sono Vincenzo Borsellino e ho conseguito una laurea in Dams, presso l’Università di Bologna, con una specializzazione in scrittura cine televisiva, dapprima presso il Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive di Locarno, e in seguito presso la fondazione Bottega Finzioni, a Bologna. Il cinema ha avuto un peso notevole nella mia adolescenza, ha contribuito alla formazione del mio spirito critico e mi ha introdotto alla letteratura. Sono sempre stato appassionato dal racconto di storie, dalle tecniche necessarie per costruire il ritmo, dallo sviluppo di un tema. Dopo aver fatto esperienza nell'ambito dell'organizzazione di festival di cinema, ho collaborato per un anno con la società di produzione marechiarofilm a Roma, seguendo in qualità di story editor la scrittura di due documentari e di un progetto originale di serie TV. Ho curato in qualità di autore la scrittura di undici cortometraggi, in seguito finanziati e realizzati, e ho collaborato, come redattore, al programma radiofonico Serialmente della RSI Radiotelevisione svizzera, diretto da Paolo Taggi. Collaboro da freelance con le riviste di Birdmen Magazine e di Radio Activa.

BIOGRAPHIES:

Giulio Pettenó born in 1994, began working as a photography assistant. In 2019 he graduates in movie direction at CISA in Locarno. In 2023 he is selected by Fondazione Fare Cinema for the screenwriting course followed by Valia Santella and Bruno Oliviero. Finalist at the Solinas Documentary Award 2023 with the project "The Waiter." His works arise from a continuous mixture of cinema and photography. His first film as director, the documentary "Grand Hotel" under the guidance of Michelangelo Frammartino, was presented in several festivals including the Locarno Film Festival and nominated as best documentary short film at the 2019 Cilect Awards. He completed subsequent works "Rita" and "Nocturne" as a director under the guidance of Bèla Tarr.

I am Vincenzo Borsellino and I graduated in film studies, from the University of Bologna, with a specialization in cine-television writing, first at the International Conservatory of Audiovisual Sciences in Locarno, and later at the Fondazione Bottega Finzioni, in Bologna. Cinema played a significant role in my adolescence, contributed to the formation of my critical spirit and introduced me to literature. I have always been passionate about storytelling, the techniques needed to build rhythm, the development of a theme. After gaining experience in organizing film festivals, I worked for a year with the production company marechiarofilm in Rome, following as story editor the writing of two documentaries and an original TV series project. I supervised as an author the writing of eleven short films, later financed and produced, and collaborated as an editor on the RSI Radiotelevisione svizzera radio program Serialmente, directed by Paolo Taggi. I collaborate as a freelance writer with Birdmen Magazine and Radio Activa.

PERCHÉ QUESTO CROWDFUNDING ?

Pensiamo che in molti potranno abbracciare il film e il nostro protagonista ritrovando in esso molti temi di forte attualità, raccontati con la delicatezza della cornice veneziana. Il romanzo di formazione è inserito in un contesto come quello del Caffè Florian, un luogo di assoluta tradizione ma che è ancora motore di incontri e ispirazione. E così il valore sociale del lavoro, dell’inserimento nel mondo adulto, si riflette in un interrogativo che trova in Venezia le sue giuste e composte risposte. La prospettiva dell’arte si apre insieme alla ricerca di se stessi ma non nel chiuso di uno stanza, in un contesto e in una famiglia più ampia com’è quella del lavoro. 

Da gennaio 2023, in regime di autoproduzione insieme Vincenzo Borsellino e Laura Ronchi con la disponibilità del Caffè Florian e altre realtà della città di Venezia, lavoriamo senza sosta per creare le condizioni e le possibilità di questo film. Questa raccolta fondi è necessaria per permettere a tutto questo di realizzarsi nella forma che merita e far fronte alle necessità tecniche, logistiche e materiali che essa comporta. 

Le donazioni raccolte andranno a sostenere le spese necessarie ad alimentare il periodo di riprese tra ottobre/novembre 2024, più la fase di montaggio del film. L’obiettivo è presentare  Il cameriere a luglio 2025.

WHY THIS CROWDFUNDING ?

We think that many could embrace the film and our protagonist, finding in it many highly topical themes, told with the delicacy of the Venetian setting. The coming-of-age novel is set in a context such as the Caffè Florian, a place of absolute tradition but still an engine of encounters and a source of inspiration. The social value of the work, the integration into the adult world, is mirrored in a question that finds its just and composed answers in Venice. The perspective of art opens up together with the search for oneself, not restricted in the boundaries of a room, but in a context and in a wider family such as that of work.

Since January 2023, in a self-production mode together with Vincenzo Borsellino and Laura Ronchi, with the availability of the Caffè Florian and other actors of the city of Venice, we have been working tirelessly to create the conditions and possibilities for this film. This fundraising allows us to kick off the project in the form it deserves and to meet the technical, logistical and material issues it entails.

The donations collected will go towards the expenses necessary to feed the filming period between October/November 2024, as well as the editing phase of the film. Our goal is to present The Waiter in July 2025.

Commenti (16)

Per commentare devi fare
  • LM
    Lorenzo Daje Vinceee
    • GG
      Giulia «J'adore Venise»!
      • PM
        Pierpaolo Nobu Bella Vinz, Bella Giulio! Fiero di aver contribuito nel mio piccolo a questo gran bel progetto , specialmente dopo aver letto il soggetto inviatomi dal Maestro Vincenzo ,che mi colpì parecchio per l'idea di base e la caratterizzazione dei personaggi. Non vedo l'ora di vedere questo soggetto prendere forma, e per incoraggiarvi alla "Renè Ferretti" vi urlo...DAI DAI DAI !!!
        • avatar
          Enrico Daje!
          • avatar
            Lena in bocca al lupo
            • MM
              Maria Angela Le emozioni di Venezia e di un suo luogo straordinario vissute da un giovane in cerca della propria strada. Sarà un bel lavoro!
              • DV
                Davide Maria 🤟🏻🍀
                • FD
                  Fabio Ciao Giulio, sono felice che siate in azione.
                  • FM
                    Francesco Buona fortuna!
                    • FP
                      Federico In bocca al lupo!! -Federico P

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