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Ibe4SlumsDunk

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Campagna terminata
  • Raccolti € 1.500,00
  • Sostenitori 30
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Fundraising personale
  • Obiettivi
    3. Salute e benessere
    4. Istruzione di qualità

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Il Progetto

Il 4 settembre Ibe avrebbe compiuto 40 anni.

Lo avremmo convinto a festeggiare insieme, anche se non sarebbe stato facile perchè era un tipo burbero e timido...un po' allergico alle feste e alle smancerie.  Aveva una scorza dura, ma lì sotto chi lo conosceva sa che si nascondeva un carico di bontà e dolcezza che quando meno te lo aspettavi traboccava fuori e si lasciava vedere.

Questo 4 settembre non può e non deve essere un giorno triste: vogliamo celebrare Fabio continuando a dare vita alle sue passioni.

Abbiamo pensato di attivare una raccolta fondi in memoria di Ibe, in favore dell'associazione SLUMS DUNK che ha scelto il basket come strumento per coinvolgere, mobilitare ed attirare i giovani, e lo usa quotidianamente come mezzo per favorire l’educazione ai life skills nelle aree degradate dell’Africa e non solo. Proprio negli ultimi mesi la Onlus sta valutando la possibilità di avviare alcuni progetti di rigenerazione delle periferie di Milano: quale migliore progetto da sostenere?! Siamo sicuri che Fabio sarebbe fiero e felice di contribuire alle cause di SLUMS DUNK (https://www.slumsdunk.org).

Abbiamo contattato Bruno Cerella, il presidente dell'associazione SLUMS DUNK che ci ha detto: "Grazie della vostra iniziativa, la apprezziamo tantissimo. Sicuramente Fabio, da amante del basket sarebbe stato contento di sostenerci. Apprezzo tantissimo il vostro gesto e vorrei contribuire anche io mandando una mia personale maglia di Milano autografata, visto che lui era un tifoso dell'Olimpia, come dono per chi sosterrà in modo più cospicuo la vostra raccolta fondi. Grazie!"




dalla sezione di AIA di Milano

Ciao Fabio!

7 marzo 2020, data in cui era fissato il Futsal Day, evento che per causa di forza maggiore non si è poi svolto.

Questa data però, non sarà più una data come un'altra per la nostra sezione, non ci sarà così indifferente, perché ci sono alcuni giorni in cui quello che ti dicono si alterna tra l’inaspettato e il rifiuto e, per un minuto, un’ora, un giorno o più, crollano tutte le certezze.  

Così, in questa data Fabio Iberini, ci ha lasciato improvvisamente.

Fabio era timido, riservato e un po’ burbero (ricordando quando urlava ai ragazzi che non volevano ascoltare i consigli che gli dava) ma amava il calcio a 5 e ciò che faceva lo faceva con passione e con il desiderio di trasferire al prossimo le sue competenze.

Basti pensare a quanto Fabio abbia fatto di buono per il calcio a 5 insieme ad Alfonso, Roberto, Vincenzo, in prima persona e agli altri associati del settore, si sono presi in carico il calcio a 5 della nostra sezione.

È sempre stato in prima linea quando si trattava di preparare i raduni e le RTO, e soprattutto quei video dei raduni ormai passati, sempre senza battere ciglio.

Fabio non si è mai tirato indietro neanche quando si trattava di riprendere le gare dei colleghi, di andare a visionare informalmente arbitri, o di accompagnare i nuovi arbitri alle prime gare, così come ha fatto fino allo scorso febbraio con una collega al suo esordio nel calcio a 5.

È sempre stato disponibile sia quando era automunito sia quando si è ritrovato senza auto e si muoveva con i mezzi pubblici. Amava così tanto il calcio a 5, da non esitare a percorrere 12 km a piedi, a riunioni terminate, per rincasare.

Fabio aveva tre hobby: l’Inter, l’Armani basket e il calcio a 5. L’Olimpia era forse l’unica cosa che anteponeva all’arbitraggio.

Dopo essere diventato arbitro effettivo nel 1999, ha transitato al CRA nel 2010 e a termine della stagione 2011/2012 ha esordito in CAN 5, un vanto per la nostra sezione. Dopo aver arbitrato alla CAN 5 non ha mai voluto transitare al ruolo di osservatore, anche se poi in fin dei conti era quello che faceva tutti i giorni con i ragazzi più giovani, ma ha voluto continuare ad arbitrare nel calcio a 5 a livello regionale.

Quando questo non fu più possibile, il suo amore per l’arbitraggio lo spinse a tornare ad arbitrare gare delle categorie giovanili di calcio a 11, così come l’ultima giornata giocata prima della sospensione dei campionati.

Insomma, Fabio è stato certamente un associato modello per l’AIA: amava l’arbitraggio, amava lo spirito associativo, non aveva secondi fini per quello che faceva per l’associazione: per lui l’importante era formare i ragazzi e far sì che gli stessi raggiungessero nel calcio a 5 quei traguardi che lui non aveva potuto raggiungere.

Con questo pensiero a lui dedicato non si vuole dipingere Fabio come una extraterrestre, era perfetto nelle sue imperfezioni ed era speciale nell’esserlo. Genuino e dall’animo buono, era e sarà un esempio per noi, che tutti i giorni ci rapportiamo attraverso questa associazione.

Grazie Fabio per tutto quello che hai fatto in questi anni per i giovani e i meno giovani e grazie soprattutto per averci permesso di essere tuoi amici.

La TUA Sezione



Il Progetto SLUMS DUNK

Lo sport è un linguaggio comune che chiunque può parlare, è uno strumento che unisce, che non conosce limiti. Chiunque puo’ giocare a basket: ovunque ci sia un canestro, con qualsiasi palla, con o senza scarpe, l’unica cosa che conta realmente è la motivazione per saltare e andare a canestro. Il basket non e’ solo competizione ma anche uno strumento che puo’ essere facilmente utilizzato per trasmettere cultura, valori e competenze.   Slums Dunk costituisce una storpiatura del termine slam dunk (schiacciata) dove slum significa baraccopoli. Slums Dunk mira a migliorare le condizioni di vita dei bambini e dei giovani che vivono nella aree economicamente e socialmente degradate dell’Africa.  

Nel 2014 Slums Dunk ha costruito il suo primo campo di pallacanestro nella baraccopoli di Mathare, Nairobi (Kenya). A Mathare si stima vivano 95.000 persone schiacciate in 1,5 km2, il 50 % della popolazione e’ composta da giovani con meno di 18 anni che risiedono in condizioni d’isolamento, con accesso limitati ai servizi primari come acqua, elettricita’ e servizi igienici. In tutta la baraccopoli non ci sono altri campi di pallacanestro. Slums Dunk ha attivato una scuola di minibasket che coinvolge 100 ragazzi, garantisce il libero accesso al campo da basket e supporta l’educazione ai life skills in 10 scuole informali della baraccopoli di Mathare con il coinvolgimento di circa 1000 ragazzi under 15. L’idea di Slums Dunk è quella di replicare ed espandere le attività in altre zone degradate d’Africa.

(da https://www.slumsdunk.org)

Commenti (7)

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  • avatar
    Giulia Un pensiero a te, Ibe! <3
    • AR
      Alice ciao IBEEEEEEEEEE!!!
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        Alexander Ciao Ibe!!!
        • avatar
          Maria Un pensiero, nel tuo ricordo <3
          • avatar
            Sara Auguri Ibe! 🖤
            • avatar
              Alice Un pensiero a Fabio, a voi che gli avete voluto bene e complimenti per questa bella l'iniziativa. Alice Alice
              • avatar
                Sara Daje scapoloni!

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