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La Scuola di Musica Comunale di Ruvo di Puglia, nel sud italia, era attiva già da fine ‘800. Intere generazioni, soprattutto i ragazzi più poveri, hanno imparato, gratuitamente, a suonare e conoscere gli estratti d’Opera Lirica (riarrangiati per Banda ed eseguiti in Cassa Armonica). Oltre a Francesco Porto, è sotto la direzione dei fratelli ruvesi Amenduni che la Scuola raggiunge il suo splendore, dagli anni ‘20 agli anni ‘60.
Nell'immediato dopoguerra, complice l’entusiasmo della liberazione anche da parte degli americani, alcuni musicisti della Banda vengono decisamente attratti dal JAZZ. Famosa per i suoi fiati (clarinetti, sassofoni, trombe, etc), la cittadina sforna così una classe di sassofonisti jazz e non solo che farà parlare di sé in tutta Italia e oltre. Da Enzo Lorusso che collaborò conPerez Prado, Fred Bongusto e il Festival di Sanremo a Filippo Pellicani (sassofonista di Bruno Giannini), da Sandrino Dirella che collaborò con Rabagliati e Nicola Arigliano, a Nunzio Jurilli in tourné fino in Giappone, fino a Santino Tedone, sax alto dell’Orchestra Rai di Roma dagli anni '50 agli ‘80.
Fino a Pino Minafra, trombettista jazzista di fama internazionale, nativo di Ruvo di Puglia, anch’egli figlio della Banda, generazione successiva ai nomi summenzionati, che per la prima volta mette nel jazz elementi di musica colta, banda e circo, rompendo con l’ossequio americano, direzionandosi verso un jazz al contempo nostrano e avanguardista.
Per tali motivinel2017nasce il progetto Iazz Bann - Storie dimenticate di jazzisti che girarono il mondo. Da un'idea diLivio Minafra, docente di Pianoforte Jazz al Conservatorio di Bari, è iniziato il lavoro di raccolta di video, foto, audio, interviste a protagonisti, sopravvissuti, eredi e persone vicine a questo mondo che fu (fra cui spiccano Beppe Vessicchio e Michele Marvulli) al fine di realizzarne un DOCUFILM. Nomi di spicco. I registi che stanno curando le riprese e poi il montaggio sono Lorenzo Zitoli e Salvatore Magrone.
Una ricerca di pregio che porto avanti da anni e che ha prodotto una serie di audio del tempo, il meglio e il possibile che si potesse trovare. A partire da giugno infatti ha preso vita una collana di cd monografici, targati Angapp Music, dedicati ai nomi illustri del tempo ed è possibile ascoltarli gratuitamente su tutte le piattaforme digitali. A parlare non solo il documentario ma anche la musica, il talento e la qualità dei musicisti pugliesi che girarono il mondo. Un’operazione che si aggiunge a quella di Iazz Bann e che prevede altre sette pubblicazioni oltre al Lost Tapes Vol. 1 Enzo Lorusso, Vol. 2 Santino Di Rella già edite: Nunzio Iurilli, Mimì Laganara, Santino Tedone, Pipuccio Pellicani e Meneghino Saulle, Franco Sette “Celluzz”, Armandino Zingone, Gianni Quin Jolly.
Tutte le donazioni saranno essenziali e indispensabili per portare a termine un lavoro (che prevede 2 videomaker, riprese e montaggio video, viaggi e trasporti per interviste in giro per la Puglia e oltre, 1 addetto alla comunicazione, per piano di comunicazione digitale, spese di siae, di produzione del docufilm e di distribuzione) che renderà omaggio alla memoria di grandi musicisti e di un sud che fu e che ha ancora tanto da raccontarci e insegnarci.
Soltanto con i piedi ben saldi a terra si scorge il futuro.
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