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Histoires. Storie di Donne.

Una campagna di
Anna Rita Poeta

Contatti

Una campagna di
Anna Rita Poeta

Histoires. Storie di Donne.

Histoires. Storie di Donne.

Campagna terminata
  • Raccolti € 300,00
  • Sostenitori 3
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale

Una campagna di 
Anna Rita Poeta

Contatti

Il Progetto

“Donna, sei forte, saggia, bella, meravigliosa, sei assolutamente unica, creativa,

curiosa, appassionata, compassionevole, sei in grado di risolvere i problemi e di

avere idee innovative, puoi dare la vita, nutrirla, sei libera e non permettere a

nessuno di comandarti, il mondo ha bisogno di te… Vai Ragazza!”

Noa

(cantante Israeliana)

Introduzione:

Esistono donne nel mondo che hanno vissuto e che vivono da sempre ai margini della società, perché sono state violentate, perché sono nate con un handicap, perché sono nate donne.

Esistono quartieri periferici nel mondo di cui si ha paura, che si temono perché non si conoscono; esistono donne che vivono in queste periferie e che vivono ai margini della società.

Il nostro progetto vuole congiungere queste due realtà “periferiche”, vuole farle incontrare, vuole farle conoscere.

Le diverse culture di queste donne, africane, asiatiche, europee che si esprimono attraverso la loro creatività, la loro cultura, il desiderio di riscattarsi e di recuperarsi, e un luogo quindi che si trovi nella zona periferica temuta, dove queste donne possano incontrare altre donne e uomini su un ponte metaforico dove pensieri, vissuti, creatività, cultura possano comunicare tra loro e dare un nuovo senso al riconoscimento della donna, come persona nel rispetto della sua dignità, prescindendo dall’handicap, dal disagio e dal ceto sociale

Chi siamo:

Siamo due donne italiane di età differente, che hanno viaggiato molto nel mondo e che hanno avuto la fortuna di conoscere culture diverse ma anche diversi problemi e disagi. Per questo abbiamo fondato una onlus “Histoires” appunto.

Anna Rita

Mi chiamo Anna Rita Poeta, sono nata a Roma, Italia, sono Counselor Professionale, Pedagogista, Mediatrice Familiare che si occupa da anni del disagio delle donne, degli uomini dei bambini, della famiglia.

Fin da bambina ho sempre avuto la passione per i viaggi ma soprattutto la voglia, la curiosità, la gioia di conoscere popoli, persone di culture diverse dalla mia. Ho potuto realizzare questo mio sogno non tanto presto, perché perdendo mio padre all’età di 17 anni ho iniziato a lavorare subito anche per pagarmi gli studi. Mi sono sposata e con il mio compagno e i miei due figli Francesco e Brando abbiamo visto tanti paesi e conosciuto tante realtà affascinanti ma anche povere e in disagio. In Perù, su le Ande, andammo con la comunità di Padre Ugo De Censi, e lì vivemmo nelle case degli indios, con loro, con le loro abitudini, con i loro animali, tutti insieme, lì vedemmo tanta povertà ma anche la gioia di un popolo che ha imparato a vivere con poco e di poco. In Africa, non dimenticherò mai gli spazi immensi, le donne che con i loro piccoli sulle spalle lavoravano i campi e poi gli animali che liberi ci ospitavano nei loro territori. In Iran, un paese stupendo, ma complesso dove ho vissuto in prima persona l’obbligo del velo e le restrizioni inerenti la condizione delle donne. Poi ancora la Bolivia, il Sud Africa, dove ogni cosa, ogni situazione ci faceva respirare il lavoro grande di Nelson Mandela. E poi tanti altri paesi del mondo e dell’Europa. E poi il mio amore per gli animali, l’impegno per i loro diritti e in particolare l’amore per i cani, come il mio ultimo cucciolo Nives.

L’altra mia grande passione è il lavoro, sono una Counselor, una Pedagogista e una Mediatrice familiare, da anni mi occupo del disagio dei ragazzi, dei bambini e delle famiglie. Grazie a tutte le persone con cui ho lavorato ho imparato l’importanza dell’aiutare che non è solo una grande gioia ma anche un lavoro impegnativo a volte pesante che mi ripaga però ogni volta quando vedo un ragazzo, un bambino migliorare, rivivere sereno.

E poi da sempre mi sta a cuore la condizione della donna. In età giovanile come tante donne ero una femminista, che collaborava con un importante gruppo femminista. Ora nell’età della maturità continuo con uno spirito diverso, ma sempre con lo stesso interesse a occuparmi dei diritti delle donne italiane ma anche straniere. E da qui che nasce l’esigenza di realizzare insieme alla mia amica Marilù il nostro progetto, storie di donne, appunto. Il disagio, le donne, paesi stranieri tutto torna è un cerchio che sta cercando la sua completa circonferenza, spero riesca nel suo intento.

Marialuisa (Marilù)

" Mi chiamo Marialuisa Cataldi, sono nata a Parabita, Lecce Italia e sono Laureata in Giurisprudenza con un Master in turismo, e una grande passione per "il viaggio", coltivata fin da bambina grazie ad una famiglia appassionata di storia e culture diverse.

Dopo alcune esperienze lavorative in aziende private, nel 2010, insieme a 3 amici amanti e cultori dell'Oriente, ho dato vita a MU, progetto di importazione di mobili ed oggetti etnici, che si distingueva per la particolare attenzione data ai lavori delle diverse minoranze etniche cinesi.

Ma col tempo, la necessità di approfondire tematiche sociali e di guardare dall'interno quelle culture apprezzate finora come turista, mi ha spinta anche a modificare il mio approccio al commercio, a cui ho iniziato a dare una connotazione più "etica", ponendo l'accento sull'aiuto che direttamente si può dare alle popolazioni locali che producono manufatti.
Di qui la necessità di interfacciarsi con coop e associazioni che operano direttamente sul territorio e che puntano all'integrazione di gruppi di persone "svantaggiate", quali bambini, donne, disabili ecc."

Perché vogliamo realizzare questo progetto:

Vogliamo realizzare il progetto “Histoires” per permettere a donne di culture diverse di raccontare la loro storia, di recuperare la loro vita, non solo attraverso la voce del loro vissuto, ma anche attraverso l’espressione creativa e artistica di questo vissuto, perché un oggetto, racconta sempre una storia, una immagine, un culto.

Vogliamo far conoscere in Italia, e per iniziare a Roma, queste creazioni (gioielli, tessuti, ecc.) per dare la possibilità anche economica a queste donne di portare avanti il loro lavoro nei loro paesi.

Abbiamo pensato di cercare un luogo anche piccolo, per iniziare, nella periferia di Roma: Tor Pignattara, un quartiere multietnico di questa città, per mettere in mostra questi oggetti, per organizzare eventi culturali, che facciano conoscere la vita di tanti popoli di Paesi diversi dal nostro e nello stesso tempo ci piacerebbe che questo luogo in questo quartiere diventasse il riferimento di altri quartieri periferici di Roma, dove attraverso la cultura, la solidarietà, la creatività si torni a parlare, a raccontarsi a dialogare, guardandosi negli occhi, magari anche in lingue diverse.

Abbiamo deciso di iniziare con una cooperativa di donne senegalesi, poi ogni anno ci occuperemo di cooperative di donne di altri paesi.

Perché abbiamo pensato di rivolgerci alla Community:

Perché Histoires è un progetto che parla di collettività ed è la collettività che crediamo debba essere coinvolta:” dalla collettività alla collettività”. Ci piacerebbe anche che la community ci indicasse altre situazioni di donne in disagio da far conoscere, e queste persone potrebbero partecipare come ospiti ai nostri incontri, portando i loro contributo, attraverso interventi sull'argomento.

Vi ringraziamo di cuore per la vostra attenzione e pazienza nel leggere il nostro progetto e gioiosamente vi salutiamo.

Anna Rita Poeta, Marialuisa Cataldi

Commenti (4)

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  • AV
    ARIANNA Care ragazze, un enorme in bocca al lupo per la realizzazione di questo bellissimo progetto.....dalle donne, per le donne! La sfida non è semplice ma ce la farete! Arianna
    • AP
      Anna Rita Grazie mille, Arianna per il tuo sostegno! Avere l'appoggio delle donne in questo progetto è il primo passo per realizzarlo! :)
      6 anni, 8 mesi fa
  • fr
    francesco Vi auguriamo di arrivare presto al traguardo prefissato per migliorare le condizioni di vita di queste donne, in bocca al lupo!
    • AP
      Anna Rita Grazie del tuo aiuto, Francesco. E' il primo tassello verso il nostro traguardo. Noi ce la metteremo tutta :)
      6 anni, 9 mesi fa

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