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Gramàtica 'd lengua piemontèisa (ant la varianta 'd bièla)

Una campagna di
Andrea Di Stefano

Contatti

Una campagna di
Andrea Di Stefano

Gramàtica 'd lengua piemontèisa (ant la varianta 'd bièla)

Campagna terminata
125%
125%
  • Raccolti € 3.148,00
  • Obiettivo € 2.500,00
  • Sostenitori 120
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Libri & editoria

Una campagna di 
Andrea Di Stefano

Contatti

Il Progetto

Amiche ed amici, :-)

a tutti Voi un immenso ringraziamento di cuore per il sostegno ed il riscontro che ci avete dato.

Auguro a tutti di cuore un anno nuovo sereno e prospero. Questa campagna è ormai conclusa ed abbiamo superato la somma di 3000€ che è superiore al tetto inizialmente previsto.

Questo è senz'altro un segno di grande apprezzamento e sostegno a questo progetto. GRAZIE!!!
Tutti i contributi saranno destinati alla pubblicazione del libro il cui preventivo è superiore alla somma di 2500€ inizialmente impostata per questa campagna.

Ho bisogno del Vostro aiuto per realizzare un progetto che mi sta molto a cuore. La pubblicazione della grammatica del Piemontese di Biella, a cui sto lavorando da diversi anni.

Un Vostro prezioso sostegno economico consentirà al mio lavoro di concretizzarsi in un libro cartaceo accessibile a tutti.

Questo progetto mi sta a cuore, prima di tutto, perché mi sta a cuore la lingua Piemontese. Ritengo che la pubblicazione del mio lavoro possa contribuire in qualche modo alla tutela ed alla conservazione della nostra lingua.

Grazie di cuore

Andrea


Sommario del contenuto dell’opera:

► regole di grafia e lettura delle variante Biellese della lingua Piemontese

► grammatica della variante Biellese e grammatica comparativa della lingua letteraria Piemontese altresì detta koiné letteraria

► esercizi di lettura

► esercizi di traduzione dall’Italiano al Piemontese e loro chiave

► storia della letteratura Piemontese e antologia di testi

► glossario dei termini usati nell’opera

Intenti dell’opera:

► fornire a chi parla Piemontese, nella variante di Biella, nozioni e regole di riferimento per la scrittura e la lettura

► far conoscere la grammatica del Biellese e, più ampiamente, del Piemontese con piglio didattico

► fornire nozioni di storia della letteratura e consentire la fruizione del patrimonio letterario Piemontese attraverso l’antologia di testi

► arricchire il vocabolario

► trasmettere una conoscenza del Piemontese che ne consenta una viosione culturalmente e storicamente ampia

Genesi dell’opera

            Concetto iniziale

L’idea di pubblicare una grammatica di Piemontese, con trattazione specifica delle forme proprie della sua variante Biellese, nasce, da un lato, dallo sviluppo concreto di materiale didattico concepito ed elaborato per corsi d’alfabetizzazione e, dall’altro, si innesta in una corrente di produzione letteraria che si è eminentemente sviluppata nel corso del ‘900 fino ai nostri giorni ma che risale alla fine del ‘700.

            Fine e fondamento dell’opera

I contenuti del libro derivano, dunque, dalle dispense delle lezioni tenute, da cinque anni, a Cossato, nell’ambito di corsi d’alfabetizzazione istituiti per conto dell’associazione culturale regionale Gioventura Piemontèisa. Si tratta di lezioni indirizzate ad adulti che conoscono già il Piemontese parlato, con lo scopo di trasmettere loro nozioni di scrittura, lettura, regole grammaticali e storia della letteratura Piemontesi.

La lingua Piemontese

                        Dignità linguistica

Il Piemontese ha una dignità linguistica sancita in modo unanime non soltanto in ambito accademico e scientifico, ma anche istituzionale, se si pensa che il Consiglio d’Europa, l’UNESCO, la Regione Piemonte, dal 1990 al 2010, ed oltre duecento Comuni piemontesi hanno risconosiuto il Piemontese come lingua a pieno titolo.

                        Dignità letteraria

La dignità letteraria del Piemontese affonda le sue radici nel Medioevo, arrivando ad esprimersi compiutamente tra il XVII ed il XIX secolo, periodo in cui le varie anime statuali del Piemonte giungono ad un’unità nazionale. Risale proprio al 1783 la pubblicazione della prima grammatica, per opera di un medico regio. In letteratura, la forma di Piemontese che trova espressione nel corso dei secoli è la cosiddetta koiné letteraria: una forma di Piemontese largamente compresa in tutti gli Stati Sabaudi fino alla fine della loro esistenza. Attualmente, essendo venute a mancare dall’800 in qua, sia quella coesione regionale che caratterizzò gli Stati Sabaudi fino all’unità d’Italia sia la funzione centripeta di Torino, quale capitale regia, hanno preso il sopravvento la frammentazione delle parlate locali e l’assenza di qualsiasi trasmissione culturale, non solo di una grammatica piemontese, ma anche di una letteratura. Per colmare questa spaccatura, i suddetti corsi d’alfabetizzazione e il presente progetto di pubblicazione ambiscono a dare coscienza di lingua scritta e grammaticalmente articolata, in primo luogo, alla varietà locale della provincia di Biella. In secondo luogo, si introduce l’insegnamento graduale della koiné letteraria, raffrontandola continuamente con la variante locale, offrendo così ad un pubblico più ampio un testo di riferimento, finora pressoché mancante, e contenuti letterari, attualmente poco accessibili.

            Prodromi

La struttura dell’opera segue i passi di diversi predecessori che hanno pubblicato grammatiche di Piemontese nel corso del ‘900 (si contano, infatti, già una decina di grammatiche di koiné letteraria, edite dagli anni ‘60 fino agli anni 2000). L’opera proposta si fonda imprescindibilmente sull’adesione alle regole di grafia fissate a partire dal secondo quarto del XX secolo da Giuseppe Pacotto e dagli scrittori affiliati al circolo della Companìa dij Brandé. In particolare, si attiene all’esempio di Camillo Brero, successore di Giuseppe Pacotto ed autore della grammatica di riferimento negli anni ’60. Grazie ad illustri Brandé biellesi, quali Gustavo Buratti e Giacomo Calleri, l’applicazione della grafia concordata per la koiné letteraria, s’è estesa anche alla variante Biellese, che differisce dal Piemontese comune per vari tratti fonetici, oltre che morfologici e lessicali. Tant’è vero che, nell’anno 2000, uscì una grammatica del Piemontese di Biella come allegato al periodico di un’associazione culturale locale.

            Peculiarità dell’opera

Il testo è redatto integralmente in Biellese. La decisione è stata presa molto semplicemente perché i corsi, le cui dispense costituiscono il seme dell’opera, sono tenuti integralmente in Piemontese. Questo, inoltre, non può che giovare a chi, praticando già la lingua parlata, ne stia apprendendo le nozioni di scrittura e lettura, dal momento che porterà il lettore ad immergersi totalmente nell’idioma. Il lettore che, invece, si dovesse avvicinare all’opera senza avere alcuna nozione pregressa, sarà guidato nella comprensione del testo dal glossario incluso nell’opera.

La grammatica sarà corredata di un congruo numero di frasi d’esempio, secondo il principio didattico che soltanto l’applicazione pratica permette di chiarire a fondo e consolidare le nozioni impartite.

Il lettore autodidatta avrà la possibilità di verificare il proprio apprendimento attraverso esercizi di traduzione scritta dall’Italiano al Biellese. La chiave di correzione delle frasi tradotte consentirà la verifica degli esercizi, presentando, per ogni frase, più varianti possibili che riflettono le piccole differenze locali.

La parte antologica e di storia letteraria è concepita come un percorso a ritroso nel tempo. Infatti, soltanto nel XX secolo si è avuta un’espressione scritta della parlata Biellese. Seguendo, quindi, la concezione generale dell’opera di partire dalla variante locale per poi allargarsi al Piemontese in generale, è parso opportuno che il lettore sia introdotto alle manifestazioni letterarie del Piemontese di Biella all’inizio della trattazione antologica. L’antologia prosegue poi con un florilegio di scrittori Biellesi: prima quelli che hanno composto nella nostra variante locale e poi quelli che hanno prediletto la koiné letteraria. Seguono gli autori Piemontesi del ‘900, a partire dai Brandé. I testi, che, a questo punto, sono soltanto in koiné letteraria, sono corredati di numerose note esplicative che intendono familiarizzare il lettore Biellese col linguaggio usato dagli autori. Quest’approccio è adottato, quindi, per i secoli anteriori: XIX, XVIII e XVII. La parte antologica si conclude con alcuni passi tratti dai documenti in Piemontese medievale a noi pervenuti, che, ove possibile, son stati dotati di traduzione a fronte in variante Biellese odierna.

http://www.lastampa.it/2015/09/13/edizioni/biella/il-poliglotta-che-vuole-salvare-la-lingua-biellese-dalloblio-ATqO8ydj1417ZEScRITTFJ/pagina.html

Commenti (21)

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  • MG
    Margherita Bravo Prof !! Con questa grammatica al prossimo corso non ci saranno più errori !!!!
    • AP
      Alessandro Le bassotte versiliesi non vedono l'ora di imparare il piemontese !
      • AB
        ANDREA Felice di poter contribuire!
        • AB
          Alessia An boca al lup me car Endruis, salvatur d'la nossa lengua ;-)
          • avatar
            Christian Ottima idea!
            • GG
              Giacomo Io l'ho preso e voi? ... Che aspettate?
              • LG
                Luigi Finalmente una bella idea
                • fi
                  fabio Tanti auguri per il completamento della tua opera
                  • VF
                    Vincenzo Dima Siamo felici per questo tuo progetto che avrà sicuramente successo. Bravo! Beatrice & Vincenzo
                    • CD
                      Chiara I sper ch'al sia mach l'inisse ed na cariera.

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