Plot:

Un giovane di nome Edoardo giunge, in qualità di custode, in uno splendido eremo posto sulla punta più alta di una piccola isola del Mediterraneo. Si innamora della natura, fa amicizia con un albero antico. L’idillio è, tuttavia, destinato a non durare a lungo. I venti della modernità soffiano fin sulla cima di quel luogo remoto. Edoardo prova a far resistenza ma le cose stanno per cambiare, o, forse, sono già mutate per sempre.

(“Eremo di San Nicola” – location per le riprese. L’antica chiesetta scavata nell’agglomerato tufaceo sulla cima del monte Epomeo)

Sinossi breve:

Un giovane di nome Edoardo è il nuovo custode di un antico eremo, posto sulla cima più alta di una piccola isola remota del Mediterraneo. Ha scelto una vita ritirata Edoardo, lenta, lontana dai ritmi frenetici imposti da un tipo di società che il giovane rigetta. Sulla cima del monte, riscopre un'antica natura, dimenticata, ferace, la cui vitalità ha, da sempre, tratto la sua forza dalla natura vulcanica del suolo. In passato, infatti, il monte era un vulcano. Gli antichi abitanti dell'isola avevano per secoli prosperato dei frutti di quella terra incredibilmente fertile, “nutrita” dal fuoco. Gli eredi di quell'epoca, all'opposto, sembrano aver abbandonato quella vecchia strada felice, per cedere alle tentazioni della moderna società globalizzata. Edoardo scoprirà, dunque, ben presto che anche l'Eremo e la montagna sono a forte rischio. Verrà, così, a trovarsi ad essere l'ultimo guardiano, l'ultima sentinella, di quel piccolo mondo antico.

(Interni dell’Eremo di San Nicola: Location per le riprese. Un’antica cella monacale scavata nella roccia vulcanica, foto di Oscar Pantalone)

Perché questo film?

 “Gli Eredi del fuoco” è un progetto di film nato a Ischia nel 2023, concepito a seguito dell’ultimo, devastante, incendio, che ha interessato l’area dell’Epomeo, il monte più alto dell’isola.

Tra gli intenti che il progetto si pone, al di là di quello puramente e prettamente artistico, si annovera, in prima istanza, quello di sensibilizzare alla tutela dell’integrità dei siti naturali e dei luoghi a carattere storico e culturale dell’isola, e non solo. In particolare, l’Eremo di San Nicola, location principale del film, si trova all’interno di una folta area boschiva, qualificabile come “a rischio” sotto svariati profili e già oggetto di un’altra iniziativa, nata dal basso e a carattere tutelare, chiamata “Parco dell’Epomeo”.

Aiutare la realizzazione di questo progetto, significa anche aiutare a promuovere l'iniziativa di salvataggio e conservazione del monte Epomeo (a serio rischio incendi e deforestazione). L'iniziativa di fare di questo monte una ”riserva naturale", già al varo regionale negli anni ottanta, è oggi tornata di forte attualità in occasione (e in conseguenza) della crescente comune sensibilità per le sempre più urgenti esigenze di conservazione dell’ambiente e dell’autenticità territoriale, messe a dura prova da agenti quali cambiamento climatico (che ha comportato un aumento sensibile dello stesso rischio idrogeologico, già particolarmente alto in certe aree), e trasformazioni strutturali, figlie della globalizzazione e dell’insistente e ormai insostenibile attività dell’uomo ai danni del pianeta. La conservazione del nostro territorio ha a che fare con la conservazione di noi stessi, perché riguarda ciò che siamo. Le nostre identità sono, infatti, indissolubilmente legate alla terra nella quale affondano le nostre radici; dimenticandola, dimentichiamo noi stessi.

(“Pizzi Bianchi”: location per le riprese, paesaggio “infernale”, parete rocciosa risultato di antiche colate laviche, foto di Oscar Pantalone)

Breve nota dell'autore:

Ischia è il luogo in cui abito sin dal giorno della mia nascita. Il suo caso, limitato al suo piccolo microcosmo, mi è sembrato, tuttavia, la metafora perfetta, di un pianeta intero, riscaldato, minacciato, caduto vittima dell’incuria e dell’assenza di scrupoli di tutti noi esseri umani, che in misura sempre maggiore, abusiamo delle sue ricchezze, ai danni dei suoi altri abitanti.
Spero vivamente di realizzare questo piccolo film, il cui messaggio, mi sembra ora (e più che mai) urgente. Vi chiedo, dunque, e limitatamente alle possibilità di ciascuno, di aiutarmi a veicolare questo messaggio.

Boris Molinaro