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Gaeta: l'opera

Una campagna di
Diego Capezzuto

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Una campagna di
Diego Capezzuto

GAETA: L'OPERA

Gaeta: l'opera

Campagna terminata
  • Raccolti € 0,00
  • Sostenitori 0
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Teatro & danza

Una campagna di 
Diego Capezzuto

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Il Progetto

Preambolo: "ECCO IL PRINCIPATO ECCO IL POPOLO. FINORA LA TERRA HA BRUCIATO FUORI LE SPADE CHE NEL PETTO HAN BRILLATO.

SIGNORI FINALMENTE NAPOLI SI MOSTRA ALLA GIUBBA ROSSA FRANCESCO PORTATE GLI OMAGGI ALLA VOSTRA SIGNORA.

PRESTO SAREMO ALLE FALDE SEL FIUME FINO ALLA ROCCA DEL PONTE INFUOCATO PER LA VIA NULLA SARÀ SALVATO. GIUNGEREMO A GAETA E SARETE CACCIATI I CANNONI I FUCILI E LE SPADE SON FATTI PER UNA NUOVA NAZIONE. IL REGNO ANDRÀ IN FRANTUMI INSIEME ALLA SORTE AVVERSA CHE TORCHIERÀ L'ANIMA VOSTRA ALLA VECCHIA MANIERA. POI ROMA A UN PASSO DALLA STORIA E DALLA NUOVA ITALIA."

Descrizione personale e romanzata della Battaglia del Volturno. Questi solo piccoli testi da inserire e recitare nell'opera.

"Negli infiniti rapporti delle brigate schierate al Volturno quanti ne sono rimasti a testimoniare la grande lealtà col quale portammo a compimento una battaglia allorché memorabile e quanti ancora ricordano il trapasso in quella foce che per la via di Maddaloni riuscimmo a sfondare, tutti, il muro della pietà meschina, che voleva trafiggere ogni truppa borbonica.

Con la grazia del padreterno volgendo il sacrificio di migliaia di anime al termine dello scontro, i nostri corpi hanno bensì dichiarato la loro vera appartenenza ad un vessillo quale onore delle nostre vere radici, con la gioia di respingere ogni male augurato sparviero, alzato solo dall'armi delle sue intenzioni negate dal nostro corpo esposto. Fino ad oltraggiare la nostra stessa roccaforte nel quale poi, infine, deponemmo le armi, cavalli, e cappelli, pur di rivedere i cari di Napoli e delle due Sicilie. Senza respiro, di chi rimpiange la sorte avversa, che ha visto scintillare le baionette, le spade, le mostrine incrociate, con la punta all'infinita liberazione.

Ebbe così fuoco il Risorgimento, nelle ceneri, soprattutto, dei caduti, poi dei soldati rimasti all'aria, che fan suonare trombe e manti accecati. il rovescio del fiume è un letto, dolce e persuasivo, che farebbe follia di ogni guarnigione pur di soccombere negli occhi del nemico avverso, lì, dove fischia ancora il vento dove acciaio lascia i solchi nel crepaccio, nella carne e nelle tempie che implorano. E dunque ancora fiato per i soldati che corrono senza tempo ai Ponti della valle per scorgere la fine del giorno. Per continuare poi a contare le munizioni, a lisciare i bastoni, a scovare le prigioni che, li terranno fermi al maestrale, dal quale ripartiranno senza fare coraggio ne ritorno perché, la volontà potrà essere annientata o ricompensata al tal punto. 

Quando ho appreso che finalmente, dopo angherie, usurpazioni, tradimenti, l'esercito borbonico che respinse gli italioti e i marescialli, e le piume degli avamposti, nere come la pece dei pastori, costringendo il nemico ad una battaglia che, sorge ancora come cenere dal Vesuvio, e che la causa di un vile dispendio di vite umane, fu causa solo della barbarie mal concepita della guerra in atto, e non certo per il coraggio o comando dal Re in persona, e che la rivoluzione fu sedata, accantonata solo per volontà imperiale, allora salgo sul logo per scorgerne ancora la trama. Di uno scontro che può stringerci nell'epico snodo, dove vige un gran bel reame ancor lustro. 

Immagino dalla mia camera sul tetto di Napoli il Re Francesco e la consorte Sofia aver paura quanto vendicare l'accaduto con grazia eterna. Sulla Rocca di Gaeta, con le file di cavalli pronti a partire, scendere a dare manforte, ad ascoltare le bombe tra le urla e fischi della gente che come in un sogno ancora presente li guidavano per la via della salvezza.

E a contare le vittime e li corpi e li nemici ancor più sparuti. Mentre dal mare si alzavano le onde, per impedire la visione, dal fiume il vento invasore, che ha fatto breccia però nelle divise più in grado, sino a morire. 
Un libro, una storia un opera mai compiuta, ma, altresì realizzata a tal punto da primeggiare nei secoli a venire. 
E oggi siamo ancora qui con le dita incrociate."

Descrizione della battaglia del Volturno avvenuta tra i volontari garibaldini e le truppe borboniche tra il 26 settembre al 2 ottobre del 1860
W o' Rre

È incorso il progetto per la realizzazione e per la raccolta fondi dell'Opera di fama internazionale Gaeta: L'ultima battaglia. Molti conoscono la storia del regno di Napoli e delle due siclie, la grande fama conquistata, i primati, le leggi, le opere che hanno realizzato in un secolo di monarchia borbonica, ma pochi conoscono, ancora, il triste epilogo, di un regno che non aveva euguali al mondo, sotto ogni punto di vista. In rete troverete, oggi, migliaia di articoli, pubblicazioni e descrizioni di una monarchia che ha regnato incontrastata sino all'ultima battaglia di Gaeta. Ebbene al forte di Gaeta nel lontano febbraio del 1861 si consumò la battaglia più imponente e allo stesso tempo più maldestra della storia. Re Francesco II e consorte Regina maria Sofia furono costretti all'esilio e sottratti, insieme al popolo napoletano di ogno bene e di tutto il prezioso tesoro del regno di napoli perdendo libertà e indipendenza. Questo per formare un nuovo regno che oggi più non ci appartiene perché costrinse una nazione prospera come lo era solo la nostra a migrare in paesi ancor più ostili con perdite di vite umane ancora maggiori. Detto questo la mia intenzione e riprendere quel filone che ci ha visi uniti contro l'usurpatore, innalzando un'Opera faraonica dal titolo: Gaeta. Che rivive le ultime vicende e tappe del Regno, con l'arrivo dei garibaldini a napoli, con grande sgomento da parte di tutto il popolo, alla battaglia del Volturno e alla resa di Gaeta. Il Re e la Regina furono esiliati e privati di tutte le ricchezze, di un regno che da solo contava i due terzi di tutta la moneta del futuro regno d'italia. Se solo potessero immaginarlo i grandi eroi che hanno fatto la vera storia di poter rivivere quegli istanti con maggiore respiro sono sicuro che sarebbero tutti d'accordo col finanziare tale progetto. Grazie

https://m.facebook.com/Gaeta.Opera.founds.raising/?ref=page_internal

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