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25/11/2016
"My dears today is a sad day".
Queste sono state le parole utilizzate da Juliana su un post di facebook questa mattina per descrivere una drammatica scoperta. Infatti stamane il verdetto del medico ha confermato le violenze sessuali ai danni di una bambina della scuola elementare. Artefice di queste azioni ignobili è stato un amministratore dell'ufficio di polizia.
Questa mattina però la polizia non ha arrestato lo stupratore - che resta a piede libero e minaccia la vittima e la sua famiglia - ma gli attivisti che hanno denunciato il crimine.
Juliana Olayo insieme ad altre otto donne è stata portata in prigione poichè difronte alla richiesta di omertà della polizia ha risposto condividendo la denuncia sui social networks e gridando sempre più forte.
Servono 20.000 scellini kenioti (circa 200€) per pagare la cauzione ed aiutare la famiglia della bambina a trasferirsi in un luogo più sicuro.
Juliana è una mia grandissima amica.
Ho avuto la fortuna di conoscerla 4 anni fa, quando lei già da tempo lavorava all'interno del TCI, un'associazione di aiuto ai soggetti vulnerabili (donne maltrattate, malati di HIV, disabili, bambini) che opera all'interno della baraccopoli di Kayole, a Nairobi.
Aiutiamo Juliana, aiutiamo il TCI, ma soprattutto dimostriamo a quella bambina che oggi ha conosciuto la parte più oscura del mondo ma che in fin dei conti qualcosa di buono in cui sperare c'è ancora e sono il senso di comunità e l'amore umano.
Grazie
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