"Non voglio scoprire qualcosa di nuovo, ma qualcosa di dimenticato. 
Una cosa talmente vecchia che tutte le distinzioni tra generi artistici non sono più valide."
JERZY GROTOWSKI, Il Performer

FIM.Bo! 

Festival Internazionale Della Maschera - Bologna

 Il Festival in breve 

FIM.Bo acronimo di Festival Internazionale della Maschera - Bologna è un progetto che intende valorizzare e diffondere le diverse culture teatrali legate alla maschera. In ogni luogo e tempo, l'essere umano ha utilizzato questo strumento per connettersi all'universo e alle forze ancestrali che lo governano. Oggi possiamo osservare maschere provenienti da tutte le parti del mondo in molteplici forme di rappresentazione scenica ed espressione culturale.

FIM.Bo sarà occasione per scoprire storie di popoli attraverso la maschera, ma anche continue evoluzioni e contaminazioni culturali ed artistiche.

Crediamo fortemente che un Festival Internazionale della Maschera possa aprire nuove strade per la ricerca teatrale di oggi. Da un lato permette ancora di scoprire antiche tradizioni di teatro nel mondo e dall'altro d'inventarne di nuove, essendo la maschera risorsa infinita di creatività. Legandosi al canto, alla musica e alla danza, è uno strumento intrinsecamente artistico e fortemente pedagogico per il mestiere d'attore e d'attrice, permettendo di sperimentare e crescere su tutti i livelli.

Su di noi

- Chelidon - Legami teatrali è un gruppo indipendente di giovani donne, ciascuna con il suo percorso di formazione in campo teatrale e ad oggi attive in diversi ambiti delle arti sceniche. Dislocate tra Italia e Francia, intrecciano e coltivano relazioni umane ed artistiche a livello internazionale, impegnandosi nel dialogo interculturale. Nonostante le distanze, Chelidon crede nella forza dei legami teatrali con cui ricercare nuove forme della ricerca collettiva. Attualmente composto da Sofia Brocani, Gianna Chiari, Lucia Leonardi e Nicole Tanaka. 

Cosa succederà a Bologna dal 27 aprile al 1 maggio?

L'evento, che si terrà a Bologna dal 27 Aprile al 1 Maggio, avrà un focus sull'Oriente. Verranno coinvolti artisti ed artiste che mettono al centro della loro produzione forme di teatro giapponese come Nō e Kyōgen oppure l'uso di maschere balinesi. L'iniziativa vedrà inoltre la partecipazione di professionisti e professioniste di Maschera Scenica per incentivare il dialogo e lo scambio di pratiche artistiche tra Oriente ed Occidente. Infine, il prezioso contributo di Asia Institute e dell'Associazione Takamori permetterà di allargare l'esperienza agli studenti e studentesse dell'Università di Bologna, nonché arricchire la proposta con la partecipazione attiva di docenti esperti di cultura giapponese. Durante le giornate del festival verranno organizzati spettacoli di teatro orientale, atelier di scambio di pratiche tra gli artisti e artiste provenienti dall’estero e componenti di Maschera Scenica, esposizione di maschere, dibattiti e momenti performativi all’interno della città.

Cosa ci manca?

FIM.Bo non vuole essere solo un insieme di progetti ed incontri che ruotano intorno alla maschera, FIM.Bo si prefigge di essere un ponte reale tra culture. Nostro obiettivo è incentivare attivamente lo scambio e l'incontro tra artiste ed artisti.

Quest'anno ospiteremo Fabianna De Mello e Souza, attrice e regista brasiliana esperta in maschere balinesi  e Yayoi Hirano, attrice e creatrice di maschere giapponesi, proveniente dal Canada.

Ma per poterci riunire ci sono delle spese da affrontare. 

La donazione richiesta andrà a coprire le spese di viaggio, vitto e alloggio delle nostre ospiti nonché i rimborsi spese di tutte coloro che si sono adoperate per costruire tutto questo, ed eventuali costi per poter rendere i giorni di Festival ancora migliori.

Perché sostenerci

È nell'ottica della crisi attuale che nasce l’idea di dare vita ad un'esperienza collettiva che scaturisca dalla ritualità del teatro attraverso un focus sul suo strumento cardine: la maschera. La chiusura di teatri ed altri luoghi d'interazione sociale ha contribuito ad accrescere il senso di paura e sfiducia nei confronti delle pratiche collettive e, di conseguenza, delle relazioni umane. 

La tenuta sociale delle comunità, soprattutto in momenti di crisi, si è sempre avvalsa della possibilità di condividere esperienze culturali.

Da qualche tempo stiamo navigando in acque tormentate e controcorrente per portare avanti questa idea, la migliore che potevamo immaginare: creare un tempo e un luogo in cui diverse culture, attraverso le proprie maschere possano avere l ‘occasione di conoscersi e contaminarsi, dando origine a un momento di incontro unico. 

Folli, ma con l’amore per tutto ciò che è semplice e concreto, come la terra che permette miracoli trasformando ogni seme in pianta. Ecco, noi ci sentiamo come quel seme che sogna quella pianta di nome FIM.Bo.

Aiutaci a realizzare questo sogno con una donazione, anche piccola come un seme!