Perchè ho voluto scrivere un cortometraggio?

Questo progetto di nome Fili nasce dalla necessità di ricollegarsi: ricollegarsi alle origini, alle radici. È il luogo che mi ha permesso di avere consapevolezza e responsabilità nei confronti dell'arte. È il luogo che collega quei fili che sembravano spezzati del rapporto fratello/sorella. Fili vuole essere un'immersione nel luogo di Ortigia così selvaggia e ricca, sorprendente e meravigliosa. È una passeggiata emotiva con le luci, le atmosfere che solo Ortigia può donare. Si va dalla splendida fonte Aretusa, con i suoi tramonti mozzafiato fino ai vicoli più caratteristici che raccontano tanto di questa terra.

Di cosa parla?

Nicolò e Luisa sono due fratelli che si ritrovano a passare un pomeriggio insieme dopo tanto tempo. Nicolò abita a Madrid ed è tornato in Sicilia, in Ortigia dalla famiglia in occasione di un brutto evento: la morte del fratello Claudio, tossicodipendente da anni. I fratelli seppur diversi, con le loro difese e sofferenze sono legati da un amore spropositato e da ricordi spesso dolorosi riguardanti la malattia del fratello. Il senso di protezione di cui un essere umano ha bisogno e le mancanze familiari a volte possono portare a perdersi ma in questo caso i due fratelli si alleano per superare insieme questo momento.

Chi sono?

Mi chiamo Serena Carignola nome d'arte Serena Costa cognome di mia mamma (semplicemente perchè Carignola lo sbagliano tutti). Sono nata e invece di parlare cantavo Celine Dion (poi ho cambiato genere state tranquilli, crescendo mi sono avvicinata al blues) poi ho iniziato a suonare Chopin (non da subito, non ero una ragazzina prodigio, prima ho dovuto studiare delle noioisissime scale che si sono poi rivelate molto utili). Mi sono laureata al Dams di Firenze quindi so più o meno chi era Cocteau e Zoe Gruni. Ho conseguito un diploma da attrice professionista all'Istituto del Dramma Antico di Siracusa e ancora mi devo riprendere dall'aver recitato al Teatro Greco di Siracusa (ti lascia senza fiato). Scrivo da quando sono piccola (sí, facevo troppe cose, ma giocavo anche anche) e questo cortometraggio l'ho scritto in quarantena quando l'insicurezza regnava e anche se ho dovuto lavorare molto e fare dei sacrifici ora è il mio più grande obiettivo. Siamo una bellissima squadra che non vede l'ora di farvelo vedere!

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