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In Italia solo nel 2022 sono stati gettati più di 360.000 tonnellate di rifiuti elettronici. Anche se la tendenza è leggermente diminuita rispetto l’anno 2021 le tonnellate di rifiuti elettronici sono sempre tantissime.
Il consumismo sta portando l’essere umano ad acquistare sempre di pìù per sostituire gli apparecchi obsoleti ma soprattutto gli apparecchi non più funzionanti. Del resto la garanzia emessa a livello europeo per gli apparecchi elettronici che per la maggior parte è di 2 anni, fa capire quanto possano durare realmente. Negli anni passati un elettrodomestico durava anche 20 anni, oggi può durare al massimo 5, grazie anche all’obsolescenza programmata.
E’ vero che dal riciclaggio si possono ottenere molte materie prime, ma quanto costa, sia a livello economico e ambientale, una tale trasformazione?
L’unione europea sta capendo la problematica e infatti dal 2021 ha approvato il regolamento 2021/341 del diritto alla riparazione (right to repair) dove obbliga i produttori di apparecchi elettronici di rispettare determinati criteri. I prodotti da loro prodotti devono risultare facili da riparareanche da centri non autorizzati, sono obbligati a rendere disponibili i pezzi di ricambio e le relative istruzioni per la riparazione.
Tutti questi criteri 30 anni fa venivano rispettati, esistevano i centri di riparazione autorizzati e quelli non autorizzati avevano comunque a disposizione sia lo schema elettrico che i ricambi originali. Con il tempo tutto questo è andato a scomparire mentre prima c’era un laboratorio di riparazione Radio/Tv in ogni quartiere oggi se ci sono, sono al massimo 2 per ogni città. I laboratori Radio/Tv sono andati a scomparire quando ormai le Tv a tubo catodico ne vendevano sempre meno e il motivo era che stavano cominciando ad uscire le Tv a LCD che avevano un costo minore rispetto alle tv a tubo catodico e non c’era più un grande margine di guadagno nella riparazione e poi perché molti laboratori non facevano corsi di aggiornamento per i nuovi apparecchi.
Negli anni recenti c’è stato il boom di laboratori di smartphone e tablet. Un business che ha riportato un considerevole margine di guadagno nella riparazione, infatti molti laboratori riparano solo prodotti della Apple. Ma avere laboratori di soli smartphone e tablet non basta proprio adesso che la tecnologia avanza sempre più veloce e di apparecchi elettronici intorno a noi ce ne sono sempre di più. I laboratori di cui abbiamo bisogno oggi sono laboratori che sappiano riparare di tutto e visto che ora c’è il diritto alla riparazione, questo potrà agevolare e rendere meno difficoltoso la riparazione.
La novità sta nel tornare al passato dove i laboratori assistevano un po' su tutto quello di elettronico c’era in giro con ottimi risultati di riuscita.
Allestire un laboratorio di assistenza non è più tanto economico come prima dove bastavano un saldatore, succhiastagno, stagno e multimetro. Oggi visto la miriade di apparecchi che ci sono in giro si ha bisogno di molte attrezzature. Solo per il settore degli smartphone e tablet ci vogliono molte apparecchiature e strumenti per lavorare con la microelettronica.
Quindi l’idea nasce dal fatto che ormai si sente l’esigenza di riavere dei laboratori in grado di riparare di tutto, grazieancheai produttori che mettono a disposizione materiale e ricambi, dando la possibilità che ciò avvenga in modo professionale.
Il piano di spesa
Arredamento € 2050
Apparecchiatura + Strumenti € 9010
Informatica Hardware e Software € 6100
Materiale ufficio € 1550
Pubblicità € 690
Liquidità iniziale € 6600
Quando ero piccola mi dicevano che il futuro sarebbe stato l'informatica e in parte avevano ragione. Ho cominciato gli studi tecnici prendendo anche qualifiche in elettronica. Ho messo a frutto gli studi, accumulando anni di esperienza nel settore, ma come in ogni settore se non ti aggiorni si rimane indietro e quindi negli ultimi anni ho partecipatoa un breve corso di riparazione smartphone e tablet. L'ultimo titolo conseguito è di perito informatico dopo aver passato l'esame e ora sono abilitata anche per l'informatica forense, settore dove ho svolto il tirocinio.
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