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Il viaggio in Sicilia del fotoreporter italo-argentino José Luis alla ricerca delle famiglie dei siciliani scomparsi in Argentina durante la dittatura militare.
Regia Gaetano Di Lorenzo
Fotografia Pietro Vaglica
Consulente giornalistico Giorgio Mannino
Sceneggiatura Rosa Vaccaro e Gaetano Di Lorenzo
Ricerche Maria Rosa Scaturro
Punti chiave
- raccogliere interviste e materiali di repertorio relativi all’ultimo reportage fotografico di José Ledesma, realizzato in Sicilia
- raccontare le storie di chi ha vissuto direttamente il dramma dei Desaparecidos argentini
Durata stimata
50 minuti
Budget preventivato
€ 15.000,00
Location
- Palermo, Monreale, Grammichele, e ogni posto in Sicilia dove vivono le famiglie dei desaparecidos.
- Roma per intervistare il giornalista Italo Moretti che raccontò con le sue radiocronache le complesse vicende politiche di quegli anni
Interviste già confermate
Maximo Ghioldi (docente universitario di origine argentina).
Paolo Privitera (fratello di Salvo Privitera, desaparecidos siciliano).
Mons. Michele Pennisi (arcivescovo di Monreale)
Italo Moretti (giornalista)
Il progetto
Il documentario diretto dal regista Gaetano Di Lorenzo racconta la storia del viaggio, alla ricerca dei familiari dei desaparecidos siciliani, del fotoreporter italo-argentino José Luis Ledesma. Dopo aver girato il mondo, grazie alla sua collaborazione con le più importanti testate giornalistiche internazionali e con varie agenzie fotogiornalistiche, José Luis decide di vivere a Palermo.
Nel capoluogo siciliano realizza diversi reportage; uno, in particolare, sulla vita dei nomadi nel campo della Favorita (Residence La Favorita, edito da Ledesma Communication nel 2005), luogo di emarginazione e degrado all’interno del polmone verde della città. Nel 1998 è autore per l’annuario della polizia danese di alcuni servizi fotografici sulla criminalità organizzata (mafia e Stidda).
Questo nuovo progetto di José Luis nasce dall’incontro con il regista palermitano Gaetano Di Lorenzo. Sullo sfondo, c’è l’Argentina piegata dalla dittatura militare che dal 1976 al 1983 ha seminato terrore e morte. Sono, infatti, oltre 30 mila, almeno secondo le fonti ufficiali, i desaparecidos, vittime della violenta repressione attuata dal governo militare di quegli anni. Decine di migliaia di persone sospettate di appartenere ad organizzazioni studentesche, sindacali e politiche vengono arrestate, torturate e segretamente uccise creando, appunto, il fenomeno dei desaparecidos, cioè degli scomparsi; ovvero coloro i quali, una volta sequestrati, non risultano in nessun registro dei commissariati di polizia o delle autorità militari. Nei centri di detenzione clandestina queste persone subiscono abusi, violenze e torture efferate. Tra i 30 mila di cui non si sa più nulla ci sono anche alcuni siciliani come Josè Sciacca Almerico, Juan Viviattene Camiolo, Josè Miritello Castrogiovanni, Claudio Muscarà Di Rosa, Vincenzo Gallà, Salvatore Privitera, Josè Antonio Vizzini ed altri ancora. Proprio la Sicilia, infatti, nell’immediato dopoguerra, fa i conti con una cospicua ondata migratoria verso il Sudamerica alla ricerca di condizioni di vita migliori e non ultimo, per la paura serpeggiante di un’altra guerra. Così José Luis, in un viaggio attraverso la memoria, tra le strade della sua terra adottiva, va alla ricerca dei parenti delle vittime, ultimi testimoni e di quanti, tra giornalisti e uomini di Chiesa, si sono impegnati per la ricerca della verità in questa pagina di storia rimasta ancora in larga parte oscura.
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