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L’eccezione è la prima compagnia sarda ad essere stata selezionata con il suo spettacolo DER PUFF-Frammenti Cantati di Corpi Internati al prestigioso IN SCENA! Italian Theatre Festival che si terrà a New York dal 1al 15 maggio 2017.
CHI SIAMO
L'Eccezione è un'associazione femminile, femminista ed effeminata. Costituita nel novembre 2006 con il preciso intento di fornire una maggiore opportunità di affermazione e realizzazione alle individualità appartenenti al mondo femminile nel campo della cultura, dell’arte e dell’informazione, in questi anni L’Eccezione si è impegnata in una serie di attività che hanno raggiunto degli importanti obiettivi: tra queste, corsi di formazione teorico-pratica, produzione di spettacoli (In una stanza, Dentroterapia, Donne sull’orlo-Ritratti in nero di eroine in negativo, Il lupo e il cielo spinato-la favola nera di Esther H., Madonne di celluloide), realizzazioni di tavole rotonde (Etty Hillesum-un giglio nel campo) concorsi di drammaturgia (Premio di Drammaturgia per Monologhi al Femminile dal titolo Donne e lavoro-Donne al lavoro).Dopo una stasi di 6 anni, Laura Picciau, in qualità di direttrice organizzativa e Francesca Falchi, quale direttrice artistica (nonché attrice e drammaturga dell’associazione) hanno preso in mano l’associazione ed inserito tra le produzioni 2016 gli spettacoli Der puff-frammenti cantati di corpi internati e Vedove allegre-l’amore è un dolo, La maledizione dei puri (creati e portati in scena dalla stessa Falchi e prodotti precedentemente da terzi) per dare continuità a due operazioni che rientrano nel percorso dell’associazione stessa. LA MALEDIZIONE DEI PURI-Se Pasolini e De André, è stato spettacolo finalista alla XVI Edizione del Premio Poetico Ermo Colle 2016 e selezionato al Festival Teatro Off artificio di Como-Italia dei Visionari 2016.
PERCHE' DONARE?
L'Eccezione non usufruisce di contributi comunali, né regionali, né ministeriali e si regge unicamente sugli incassi derivanti dalle proprie attività. Le donazioni serviranno a coprire una parte delle spese di viaggio, vitto e alloggio che la compagnia deve sostenere per soggiornare 10 giorni a New York poiché le repliche dello spettacolo saranno due. I sostenitori verranno citati in una sezione apposita del nostro sito web con uno speciale ringraziamento.
LO SPETTACOLO
Numerose furono le lesbiche, più o meno note che combatterono strenuamente il nazismo a rischio della propria vita, che furono costrette all’esilio o, che, ancora peggio subirono la prigionia dei campi di concentramento, trovandovi, in molti casi, la morte.
Lo spettacolo si propone di raccontare, utilizzando la forma del cabaret, le storie di queste donne, utilizzando come punto di partenza ideale Il Macinapepe (Die Pfeffermühle) di Mann-Giehese: le canzoni “lesbiche” dell’epoca si intrecceranno con brevi monologhi e dialoghi che esaltino la grevità dell’argomento, stemperata dalla levità dell’intrattenimento goliardico.
Le donne individuate non sono tutte note: alcune sono donne normali delle quali è rimasta una lieve traccia che ha fatto sì che la memoria del loro calvario spirituale e fisico non rimanesse confinata nell’oblio; altre sono artiste che hanno contribuito con il proprio lavoro a denunciare la situazione di bestialità nella quale la Germania era precipitata con l’avvento del nazismo e con il conseguente genocidio programmato del popolo ebraico.
Altre ancora sono state sfiorate dall’incubo nazista, che le ha comunque profondamente segnate e i cui orrori hanno raccontato fino alla fine dei loro giorni.
Da Frieda Belifante a Christa Winsloe, da Charlotte Salomon ad Hanna Hoch, da Henny Schermann ad Elli Smula, da Elisabeth Wust e Felice Schragenheim ad Annemarie Schwarzenbach e Claude Cahun, fino alle sopracitate Erika Mann, Therese Giehse e Claire Waldof e alle tante rimaste sconosciute.
Le biografie a volte complete a volte frammentarie di queste donne testimoniano la loro volontà di opporsi triplicemente ad un sistema che le sminuiva in quanto ebree, in quanto donne ed in quanto lesbiche e ad una situazione politica che ne condannava la condotta “morale” colpendole direttamente attraverso la deportazione o costringendole all’esilio.
La scelta di trattare questo argomento è stata dettata dalla volontà di mettere in luce una Storia/storia omessa: da un lato quella legata all’azione fattiva mirata alla salvezza del popolo ebraico ed al disvelamento dei piani nazisti nei confronti degli ebrei, delle minoranze e dei “deviati” dall’altra quella del movimento lesbico che al momento dell’avvento del nazismo (come accadde anche in Italia durante il fascismo) venne costretto a “non esistere” .
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