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Grazie al sostegnodi tutti voi abbiamo acquistato la clinica mobileche opera ad Heseke e sempre grazie a voi abbiamo garantito cure mediche a donne e bambini in condizioni di povertà anche durante la pandemia e continuiamo a farlo tutt'ora.
Il team della clinica è composto da un medico, un'ostetrica, un'infermiera e un assistente medico. Ogni giorno raggiunge le popolazioni sfollate, conducendo esami medici, distribuendo medicine e, in caso di emergenza, effettuando visite a domicilio. Inoltre, il team offre un servizio di trasporto per i pazienti che devono essere portati in un ospedale vicino.
Il team medico della clinica, oltre alla quotidiana emergenza generata dai combattimenti, si trova anche a fronteggiare la pandemia da Covid-19.
Ma le scorte di farmaci e altro materiale medico iniziano a scarseggiare.
Abbiamo ancora bisogno del vostro aiutoper portare assistenza sanitaria e cure mediche alle popolazioni sfollate.
Ogni risorsa sarà impiegata per fare della clinica mobile un punto di riferimento per le donne e i bambini di Heseke.
Chi realizza il progetto?
Weqfa Jina Azad a Rojava, la Free Women's Foundation di Rojava, fondata il 1 settembre 2014 come organizzazione indipendente no profit di donne curde e arabe a Qamişlo (Siria settentrionale), affronta le difficoltà delle donne nel Rojava a livello economico, sociale, politico, sanitario e culturale e attraverso l'educazione e il lavoro secondo il motto "La donna libera è la base di una società libera". Da quando i primi rifugiati sono arrivati nella regione di Heseke, la Fondazione si sforza di sostenerli con generi di prima necessità e cure mediche.
I progetti della Fondazione hanno lo scopo di ridurre la violenza strutturale contro le donne e rafforzarne la vita sociale, soprattutto in una situazione di emergenza. Le donne nel nord della Siria hanno difficoltà diverse a seconda del background culturale. Le donne curde e arabe sono attive in tutte le aree di lavoro, mentre le donne assiro-caldee e turkmene sono state isolate fino ad oggi. Tutte le aree del progetto sono organizzate almeno in due o tre lingue: le scuole materne, i centri sanitari, l'educazione alla salute, le cooperative, il villaggio femminile Jinwar, il lavoro nei campi profughi, ecc. Finora, la fondazione ha funzionato nelle città di Qamişlo, Serê Kaniyê, Derik, Girke Lege, Tepke (villaggio vicino Derik), Kobane, nel campo profughi di rifugiati africani a Shehba, a Dirbesiye e Heseke. Attualmente sono in corso i preparativi per l'apertura di centri nelle città arabe di Raqqa e Tepqa. A tal fine, i team arabi vengono attualmente formati per assumere la gestione di questo lavoro.
Utilizzo dei fondi
Diecimila euro sono stati donati al progetto direttamente da UIKI e dalla Fondazione femminile a Qamislo / Nord-Est Siria che, sin da principio, hanno creduto nell’impatto che la clinica mobile avrà nel Canton Heseke, nel nord della Siria.
Le donazioni saranno destinate all’equipaggiamento del veicolo e all’approvvigionamento di materiali medici.
In caso di risoluzione pacifica del conflitto la clinica mobile sarà utilizzata in aree rurali e regioni poco servite.
Attraverso questa raccolta fondi si fornirà un aiuto concreto alle popolazioni sfollate del nord-est della Siria. L’obiettivo della campagna è sostenere, attraverso UIKI Onlus – Ufficio di Informazione per il Kurdistan in Italia, l’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord e dell’Est nella cura e nella protezione delle persone che stanno fuggendo dalle zone di conflitto, attraverso l’allestimento di campi profughi e di ospedali da campo.
ARCI - Siamo una grande associazione culturale e di promozione sociale. Centinaia di migliaia di socie e soci e tantissime associazioni, circoli, case del popolo, società di mutuo soccorso in tutta Italia.
Nasciamo nel 1957 a Firenze come organizzazione per la difesa e lo sviluppo di case del popolo e circoli ricreativi. Siamo eredi della tradizione mutualistica dei movimenti popolari e antifascisti che hanno contribuito a costruire e consolidare la democrazia italiana fondata sulla Costituzione.
Oggi siamo donne e uomini di tutte le età che credono nella libertà di associazione e nell’autorganizzazione democratica delle persone. Siamo schierati dalla parte della pace, dei diritti, dell’uguaglianza, della solidarietà, del libero accesso alla cultura, della giustizia sociale, dei valori democratici.
UIKI Onlus - UIKI, fin dalla sua nascita, si occupa soprattutto di fare informazione: in generale sulla questione kurda sia in Kurdistan che in Europa, mentre nello specifico si occupa di fornire informazioni sulla repressione, la discriminazione e la guerra contro il popolo kurdo nei quattro paesi in cui il Kurdistan è stato diviso nel 1923 con il Trattato di Losanna, dove il popolo kurdo è stato separato e costretto a subire gravi forme di discriminazione ed esclusione.
Uno degli obiettivi principali dell’associazione è adoperarsi nella realizzazione di viaggi e missioni di studio, di ricerca, di turismo alternativo o con fini di cooperazione internazionale in Kurdistan. L’associazione nel corso degli anni ha contribuito a creare momenti di confronto a carattere politico, sociale e culturale in Italia e all’estero.
La Turchia sta invadendo il nord-est della Siria. Dopo averlo più volte minacciato, il regime di Erdogan ha sferrato un attacco brutale all’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord e dell’Est. Nella giornata del 9 Ottobre sono cominciati i bombardamenti (che continuano tutt'oggi) indiscriminati sulle città di confine turco siriano con lo scopo di fiaccare la Resistenza Curda e di seminare il terrore tra la popolazione civile.
Ancora una volta i curdi, e tutti i popoli che hanno dato vita all’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord e dell’Est, sono stati abbandonati e traditi dai governi della Coalizione Globale per sconfiggere l'ISIS-Daesh. Il governo italiano, l’Unione Europea e l’ONU non riescono ad andare oltre le vuote parole di dissenso e a dare concretezza alla solidarietà con i popoli del nord-est della Siria.
Come è già successo in passato, toccherà alla società civile e alle associazioni trovare il modo di aiutare e sostenere la Resistenza Curda.
L’invasione turca è finalizzata a distruggere il Confederalismo Democratico e a praticare una sostituzione etnica di massa nel Nord della Siria, riconsegnando l’intera regione nelle mani dei jihadisti. Proprio la sostituzione delle popolazioni originarie del nord-est della Siria con altri rifugiati siriani è il fine ultimo dell’Operazione Peace Spring.
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