Se avete letto uno dei nostri 1137 articoli, se vi abbiamo suggerito un sorprendente spettacolo teatrale e un film di culto, se vi abbiamo fatto scoprire l’ultima serie imperdibile e un autore da leggere tutto d’un fiato, se vi abbiamo sorpreso con un concerto o una mostra affascinante, se vi abbiamo fatto riflettere con uno dei nostri approfondimenti, se vi abbiamo svelato il dietro le quinte di Milano, questo è il momento di dimostrarci che apprezzate ciò che facciamo ogni giorno. 

Cultweek, la webzine nata più di un anno fa, adesso ha bisogno di una veste nuova: di un sito rinnovato, più agile e più  facile da usare per il quale chiediamo il vostro sostegno.

Un nuovo sito significa per noi risolvere problemi di accessibilità, favorire e semplificare la navigazione fra i contenuti, garantirci un’assistenza tecnica costante che ci consenta di essere presenti online senza scosse.
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 Un po’ di dati:
- in un anno abbiamo pubblicato 1137 articoli nelle sei sezioni (letteratura, arte, musica, cinema, teatro, weekend),
- tra le nostre interviste Eve Ensler, Riccardo Chailly, Damiano Michieletto, Luca Ronconi, Toni e Beppe Servillo fotografati per Cw da Laila Pozzo, Mario Martone, Alessandro Bergonzoni e Giulio Mozzi,
- abbiamo messo in piedi una squadra di oltre 100 redattori, giovani e meno giovani, guidata da Maurizio Porro, critico cinematografico del Corriere della Sera.

Cultweek significa anche incontri, rassegne, collaborazioni e media partnership. Abbiamo, in questo anno, piacevolmente chiacchierato con Gabriele Salvatores, Filippo Timi e Ra di Martino, Saverio La Ruina, Enrico Finzi e Fabrizio Gifuni.

Abbiamo collaborato, oltre che con Chiamamilano che ospita la nostra redazione, con  diverse istituzioni culturali milanesi: Filmmaker, il Festival del cinema d’Africa, Asia e America latina , il Milano Film festival, Anteo Spaziocinema, il teatro Elfo Puccini, il centro culturale  San Fedele. 

Un anno fa, lanciando Cultweek, avevamo scritto i nostri perché: “Perché mancava. Perché ci crediamo, Perché scoprirete di non poterne fare a meno”. Oggi aggiungiamo: perché vogliamo continuare e migliorare. E abbiamo bisogno di voi.

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