Cinque anni fa' abbiamo chiesto la vostra solidarietà, avete risposto in migliaia. Era il 18 gennaio 2015 quando un gruppo di fascisti mandò Emilio in coma davanti al centro sociale Dordoni. Ciò che seguì, ormai, è arcinoto. L'imponente manifestazione del 24 gennaio, il tentativo per mezzo stampa di equiparare aggrediti e aggressori, infine il parziale rovesciamento delle responsabilità operato dai giudici durante il processo. Qualche mese fa  una sentenza che riconferma la volontà di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte: pene spropositate per gli attivisti del centro sociale, con annesse spese processuali importanti. Parallelamente, il 19 gennaio 2021, la Corte di Appello di Brescia ha ribaltato la sentenza di primo grado che scagionava alcuni imputati dal reato di devastazione e saccheggio per la manifestazione del 24 gennaio. Un nostro amico e compagno è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione.

A distanza di cinque anni dobbiamo raccogliere nel giro di pochi mesi almeno sei mila euro, la metà della somma totale che dovremmo coprire. In un momento storico in cui piccoli egoismi, arrivismo, indifferenza e solitudine fanno da padroni, abbiamo sempre provato ad incrinare questo muro mortifero per aprirvi crepe di speranza, riscatto e comunione di intenti. Oggi abbiamo bisogno che la solidarietà umana e politica che, spesso, in tanti avete mostrato verso il nostro progetto collettivo si trasformi anche in un aiuto economico. 

Non lasciamo soli i compagni colpiti.

Contro il grigiore del mondo presente, la solidarietà resta la nostra arma più preziosa.